Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:37
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La “pessima” telefonata tra Trump e Turnbull mette a rischio lo “stupido” accordo sui rifugiati

Immagine di copertina

Per il presidente Usa il colloquio con il premier australiano è il peggiore in assoluto con un leader straniero

Una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il premier australiano Malcolm Turnbull ha messo in discussione l’accordo sul reinsediamento dei rifugiati siglato con la precedente amministrazione Obama. 

Il Washington Post ha riferito che Trump ha definito la conversazione “la peggiore in assoluto” con un leader straniero. 

“Riuscite a crederci? L’amministrazione Obama ha accettato di prendere migliaia di immigrati illegali dall’Australia. Perché? Studierò questo stupido accordo!”, ha scritto su Twitter. L’amministrazione Obama aveva accettato di accogliere 1.250 richiedenti asilo in Australia e reinsediarli negli Stati Uniti.

L’Australia ha rifiutato di accettarli e li tiene in centri di detenzione nelle isole del Pacifico di Nauru e Papua Nuova Guinea.

Turnbull aveva chiesto chiarimenti sul futuro dell’accordo dopo che Trump ha firmato un ordine esecutivo che blocca temporaneamente l’ingresso negli Stati Uniti dei richiedenti asilo e dei cittadini provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana. 

La telefonata tra Trump e Turnbull è avvenuta lo scorso weekend, ed è stata una delle quattro telefonate con leader stranieri del presidente degli Stati Uniti, tra cui quella del presidente russo Vladimir Putin. 

La conversazione con il premier australiano sarebbe dovuta durare un’ora, ma è stata bruscamente interrotta dopo 25 minuti di Trump. 

Trump ha detto che accettare i rifugiati, molti dei quali provengono da Iran, Iraq e Siria, sarebbe come se gli Stati Uniti accettassero “i prossimi bombardieri di Boston”, che provenivano dal Caucaso. 

Lunedì 30 gennaio Turnbull ha detto di aver parlato con Trump e lo ha ringraziato per aver accettato di sostenere l’accordo. Ma il tweet di Trump di mercoledì 1 febbraio ha gettato dubbi sull’accordo.

**Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata.**

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”