Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:37
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Chi è Tom Perez, il nuovo presidente del partito democratico statunitense

Immagine di copertina

Figlio di immigrati dominicani, appoggiato da Obama e contestato dai sostenitori di Sanders, l'ex segretario del Lavoro potrebbe catalizzare il consenso dei latinos

Figlio di immigrati dominicani, 55 anni, cattolico con educazione gesuitica, ex avvocato per la difesa dei diritti civili e già Segretario al Lavoro nell’amministrazione Obama. È il profilo di Tom Perez, il nuovo presidente del comitato nazionale dei democratici negli Stati Uniti (Democratic national committee), che dovrà prendere in mano le redini del partito dell’Asinello nell’era Trump, con in difficile compito di rilanciarlo dopo la sconfitta di Hillary Clinton nella corsa alla Casa  Bianca.

Sostenuto dall’ex presidente statunitense Barack Obama, nella convention di Atalnta, in Georgia, Perez ha sconfitto il suo principale sfidante, il deputato afroamericano del Minnesota Keith Ellison – primo musulmano eletto al Congresso Usa – con 235 voti su 445.
Il nuovo presidente Dem, che ha scelto Ellison come suo vice, è descritto da tutti gli osservatori statunitensi come uno dei rappresentati più influenti dell’establishment democratico, supportato, oltre che da Obama, dalla stessa Clinton, anche se non l’endorsement della ex candidata alla Casa Bianca non è mai arrivato ufficialmente.

Subito dopo la risicata vittoria, dal palco di Atlanta Perez ha subito attaccato il tycoon, annunciando battaglia contro “il peggior presidente della storia degli Stati Uniti” e dicendo di essere favorevole a un’inchiesta indipendente sulle interferenze russe nella campagna elettorale americana.

*Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come.*

Immediata e altrettanto dura la replica di Donald Trump. “Non potrei essere più felice per il partito repubblicano”, ha dapprima scritto su Twitter l’inquilino dello Studio Ovale, congratulandosi sarcasticamente con Perez. Poi l’attacco: “la corsa per il presidente dei democratici è stata, naturalmente, totalmente truccata. Il candidato di Bernie, come Bernie stesso, non ha mai avuto nessuna possibilità. Clinton ha chiesto Perez!”.

Un chiaro tentativo, quello di Trump, di screditare la figura del nuovo presidente dei democratici, identificandola con quella “corrotta” di Hillary e con il complotto, rivelato da Wikileaks, che sarebbe stato ordito dall’establishment democratico contro l’ex sfidante di Hillary Clinton alla Casa Bianca, Bernie Sanders. e avrebbe portato alle dimissioni del predecessore di Perez, Debbie Wasserman Schultz.

La vittoria di Perez è stata incerta fino all’ultimo. Quando è arrivata – al secondo turno – i sostenitori di Ellison, che gravitano attorno all’ala sinistra dei democratici incarnata da Sanders, hanno fatto esplodere la loro rabbia, contestando l’opportunità di mettere alla guida del partito un uomo dell’establishment vicino a Hillary Clinton. Con un’abile mossa, Perez ha messo a tacere la protesta nominando subito come vice Ellison, che ha invitato i suoi all’unità.

L’elezione di Perez, primo presidente Dem di origine ispaniche, arriva in un uno dei periodi più difficili della storia politica dei democratici, con i repubblicani che hanno in mano il Congresso, due terzi dei governi federali e dei parlamenti locali, nonché la Corte Suprema degli Stati Uniti. Le sue origini potrebbero catalizzare il consenso delle comunità di latinos, deluse da Trump per le sue politiche anti-immigrazione.

**Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata.**

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”