Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Discriminate per i loro capelli afro: la ribellione delle studentesse sudafricane

Immagine di copertina

Centinaia di studentesse hanno manifestato la loro ribellione contro la scuola di Pretoria, accusata di costringere gli studenti afro a legarsi o lisciarsi i capelli

Ragazzine nere discriminate per il loro capelli afro. È quello contro cui da giorni si protesta in Sudafrica, a Pretoria, dove centinaia di studentesse sono scese in strada per manifestare la loro ribellione contro una scuola, accusata di voler costringere gli studenti afro a legarsi o lisciarsi i capelli. 

S&D

Malaika Maoh Eyoh è una delle tante studentesse che ha preso parte alla protesta. È una studentessa di 17 anni della prestigiosa scuola superiore femminile di Pretoria. Spesso gli insegnanti le dicevano che i suoi capelli erano una “distrazione all’apprendimento degli altri”. 

Le immagini della protesta sono diventate immediatamente virali in tutto il Sudafrica, e anche all’estero, e la petizione contro la politica dei capelli raccolti o allisciati è stata firmata già da più di 31 mila persone. Coloro che hanno proposto la petizione chiedono che si agisca rapidamente per assicurare: 

– Un codice di condotta della scuola che non discrimini ragazze nere e musulmane

– L’azione disciplinare contro gli insegnanti e gli altri membri dello staff scolastico che attuano una politica razzista e/o azioni razziste

– Protezione per gli studenti che hanno protestato per garantire che vi siano ripercussioni. 

Panyaza Lesufi, responsabile dell’istruzione della provincia di Gauteng ha avviato un’indagine indipendente per indagare su tutte le accuse di razzismo.

“Il codice di condotta è insensibile a persone diverse e discrimina gravemente le studentesse nere chiedendo loro di tenere i capelli raccolti”, ha detto Lesufi. “Questo non è giusto, perché questi allievi hanno i capelli ricci di natura. Abbiamo deciso insieme al consiglio degli studenti che questa regola verrà sospesa”.

Anche i partiti politici sono intervenuti sulla questione. Alleanza democratica e la Lega delle donne hanno denunciato questa presunta politica. I membri dell’Economic Freedom Fighters hanno accusato la scuola di cercare di sopprimere la cultura e l’estetica della popolazione nera. 

Eyoh, che ricorda numerosi atti di discriminazione subiti, ricorda anche l’episodio di una ragazza cacciata via dalla classe e a cui era stato lanciato un tubetto di vasellina per appiattirsi i capelli. 

La scuola femminile di Pretoria storicamente era aperta ai soli studenti bianchi, ma dalla fine dell’Apartheid nel 1994 ammette anche bambine nere. 

In realtà il codice di condotta ha una serie di regole su come vanno portati i capelli, ma non menziona esplicitamente le acconciature afro. 

Tantissimi ex studenti, dopo che la polemica è diventata virale con l’hashtag #StopRacismAtPretoriaGirlsHigh, hanno deciso di raccontare anche le loro esperienze passate. E tantissimi quelli che hanno espresso la loro solidarietà sui social network.

In risposta all’annuncio di Lesufi, la preside della scuola femminile di Pretoria ha rilasciato una dichiarazione promettendo che la scuola “lavorerà a stretto contatto con gli studenti, gli insegnanti, il dipartimento della Pubblica Istruzione e la comunità scolastica al fine di garantire che tutti possano sentirsi inclusi e accolti”. 

Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini
Esteri / Influenza aviaria, la preoccupazione dell’Oms per la trasmissione tra umani
Esteri / Media: “Hamas valuta l’ipotesi di lasciare il Qatar”. Bombardata in Iraq una base filo-iraniana
Esteri / Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran: colpita una base militare a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”. Blinken: "Usa non coinvolti"
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi