Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:16
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Le studentesse di Bristol che raccontano su Snapchat le molestie sessuali subite

Immagine di copertina

Le ragazze parlano di stupri, violenza fisica e verbale, molestie, tocchi non graditi. Hanno tutte un tratto in comune: la paura di denunciare

Le molestie sessuali sono una realtà quotidiana di tantissime donne, che spesso decidono di ignorare l’accaduto e andare avanti. Quello che invece Hannah Price, studentessa dell’Università di Bristol e online editor del giornale studentesco Epigram, ha voluto fare è stato proprio ribellarsi e raccontare la sua storia. E con lei molte altre ragazze della stessa università.

La novità sta nel fatto che il mezzo di comunicazione usato per raccontare quanto successo è stato un social network molto popolare fra i giovani: Snapchat.

I video su Snapchat, in realtà, scompaiono dopo 24 ore, ma Hannah Price ha deciso di raccoglierli in modo da conservare le testimonianze. Alcune ragazze mostrano il proprio volto, altre decidono di coprirlo con delle emoticon, che su Snapchat spesso vengono usate per decorare il video, ma che in questo caso proteggono la persona e ne garantiscono l’anonimato.

Le storie sono diverse, più o meno intense, ma tutte raccontano di molestie sessuali subite: parlano di stupri, violenza fisica e verbale, molestie, tocchi non graditi. In quasi tutte ritorna un argomento comune: la paura di denunciare, perché spesso si tratta di conoscenti, persone con cui si è in confidenza o che si trovano in una posizione lavorativa più alta.

In questo caso, le studentesse di Bristol hanno deciso di rompere il muro del silenzio e, a giudicare dall’esito della loro “campagna”, hanno fatto bene. Molti sono i commenti positivi che hanno ricevuto.

“In poche ore dall’uscita del video sono stata contattata da un ragazzo dell’università che voleva raccontarmi che si era commosso per la campagna e ringraziarmi per aver dato voce alla problematica”, racconta Hannah.

Nel Regno Unito una donna su cinque ha subito molestie sessuali. Il video di Hannah e delle studentesse di Bristol ne è solo una piccola parte, ma si fa sentire forte e chiaro.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Ti potrebbe interessare
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”
Esteri / La capo gabinetto di Trump: “Ha la personalità di un alcolizzato”
Esteri / Museo del Louvre chiuso da tre giorni: i lavoratori prolungano lo sciopero fino a domani
Esteri / “Siate pronti a mandare i vostri figli a combattere contro la Russia”: il discorso del capo delle forze armate britanniche
Esteri / Fornì ketamina alla star di “Friends” Matthew Perry: medico condannato a 8 mesi di arresti domiciliari
Esteri / Il Regno Unito rientrerà nel programma europeo Erasmus+ nel 2027
Esteri / Trump ordina il “blocco totale” delle petroliere da e verso il Venezuela: ecco cosa può succedere ora