Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Spagna sta dedicando a donne illustri molte strade dai nomi legati al franchismo

Immagine di copertina

A Barcellona in 14 anni le strade dedicate a donne sono aumentate del 20 per cento

Nonostante il regime di Francisco Franco in Spagna sia caduto da oltre 40 anni, girando per le città spagnole si possono trovare ancora molte strade dedicate a esponenti di quel regime. Quando una dittatura cade, una delle prime cose che avvengono è quella di modificare la toponomastica legata a quel periodo, come è successo per esempio in Italia dopo la caduta del fascismo.

Questa insolita lentezza nel rimuovere i nomi legati al passato è dovuta con tutta probabilità alla transizione dei poteri dalla dittatura alla democrazia avvenuta in Spagna, dove il regime franchista non fu rovesciato da un colpo di mano o da una rivolta, ma avvenne in pieno accordo con Franco e i suoi generali.

Tuttavia, una legge del febbraio 2007 ha decretato la graduale rimozione di tutti i nomi di strade e spazi pubblici che facessero riferimento alla dittatura franchista. In quel momento, il 90 per cento delle strade spagnole risultavano dedicate a uomini; le poche riferite a donne erano principalmente dedicate a sante.

Proprio in quegli anni, complice questa legge che ha permesso di assegnare nuovi nomi a strade già esistenti, la tendenza nelle città spagnole è iniziata a cambiare. Emblematico è il caso di Barcellona, dove le strade dedicate a donne sono passate dal 7 per cento del 1996 al 27,7 per cento del 2010.

Anche Valencia sta adottando una tendenza simile. Tra le strade di nuova istituzione sono l’80 per cento quelle intitolate a donne. A ricevere maggior attenzione sono le protagoniste e vittime della guerra civile spagnola, ma anche figure storiche e simboli dei diritti civili di rilevanza internazionale, come Rosa Parks, a cui la città di León ha dedicato una via in seguito a un voto popolare.

La Spagna è sicuramente uno dei paesi in cui questa tendenza è maggiormente accentuata. Una ricerca condotta nel 2015 su sette città del mondo (Londra, Parigi, San Francisco, Mumbai, New Delhi, Bangalore e Chennai) ha mostrato come la media di strade dedicate alle donne sia del 27,7 per cento.

In Italia le vie intitolate a donne sono solamente una piccola parte. A Roma una ricerca del 2012 ha certificato come solamente il 3,5 per cento delle strade sia dedicata a donne, contro il 45,7 per cento dedicato a uomini. La restante metà porta il nome di oggetti o concetti immateriali, come città e  toponimi locali – da via del Corso a via Tiburtina, fino a viale della Letteratura, solo per citare alcuni esempi.

Tra le poche donne a Roma c’è però – fin dall’inizio del Novecento – un caso abbastanza insolito: quello di Beatrice Cenci, cui è dedicata una strada nel centro della capitale. La vicenda personale di questa ragazza, vittima di abusi dal padre, si tratta di un caso rarissimo di strada dedicata a una parricida.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”