Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:29
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Guerra in Siria, Diario dal Rojava: i curdi sono sconvolti per l’accordo con Assad, Erdogan continua a bombardare

Immagine di copertina
Bambino vicino a veicoli militari turchi nel nord della Siria. Credit: EPA/SEDAT SUNA

Il racconto del conflitto dall'inviata sul campo di TPI, Benedetta Argentieri

Siria-Turchia: diario dalla guerra ai curdi, cosa è successo oggi – 15 ottobre

Di Benedetta Argentieri, inviata per TPI nel Rojava

QAMISHLI- Le scavatrici lavorano senza sosta per costruire una diga improvvisata. “Non si mai, i turchi potrebbero aprire la diga e inondare il confine”. Per attraversare il confine tra il Kurdistan iracheno e il Rojava – Kurdistan siriano – si deve attraversare un ponte mobile che nei mesi scorsi è stato a più riprese inondate dalle acque del Tigri. La prudenza è d’obbligo, soprattutto in tempi di guerra. Siamo in pochissimi ad attraversare da entrambe le parti.

Sono passati sette giorni da quando è cominciata l’offensiva della Turchia nel nord-est della Siria. Nell’operazione “Sorgente di pace”, voluta fermamente dal presidente turco Erdogan per spazzare via i curdi dal confine, almeno 250mila persone hanno dovuto abbandonare le loro case, soprattutto dai villaggi sul confine presi di mira dall’artiglieria turca che continua a colpire obiettivi civili. Così come ospedali e personale medico.  Si parla di quasi 500 morti e migliaia di feriti. In questa settimana ci sono state esecuzioni sommarie e autobombe. Il caos.

La guerra infuria nella parte occidentale. Manbij, snodo centrale in Siria, è dopo sette anni sotto controllo del regime siriano. Così come alcuni villaggi nei pressi di Tel Tamer, che è sotto attacco da Ankara. Nonostante le voci, a Kobane le truppe di Assad non sono ancora arrivate. E anzi l’amministrazione autonoma del Rojava, che da sette anni controlla la zona, invita alla calma. “È un accordo militare”, continua a ripetere.

Le Forze Democratiche Siriane e il regime controlleranno insieme alcuni punti strategici. Per il momento questo accordo sembra andare a rilento, mentre le forze turche continuano l’assalto.

Tal Abyad è caduta dopo una settimana di combattimenti feroci. Alcune fonti parlano di infiltrazioni all’interno delle FDS. Mentre Serekanye continua a resistere contro ogni aspettativa, tanto che sta diventando il nuovo simbolo di questa guerra tra Davide contro Golia. Infatti i curdi sono stati abbandonati dalla prima forza militare al mondo, gli Stati Uniti, per confrontarsi contro la seconda potenza della Nato. Uno scontro impari, tanto da mettere i curdi in un angolo e accettare un accordo con Bashar Al-Assad e la Russia. Una scelta obbligata per evitare un bagno di sangue ma che ha sconvolto tantissimi.

La guerra civile è cominciata nel 2011 proprio per combattere il regime violento e autoritario che ha imprigionato, ucciso, e torturato migliaia di persone. In questi otto anni di guerra il regime ha fatto molti più morti di Isis.

In tanti temono per questo ritorno, soprattutto oppositori politici o giovani uomini che hanno saltato il servizio militare. La paura più grande, però, è proprio quella di tornare indietro dopo sette anni di auto governo (cominciato nel 2012) fondato sulla democrazia e l’uguaglianza per costruire una società nuova, dove le minoranze non sono perseguite e anzi hanno un posto nella società. E soprattutto dove le donne hanno un ruolo fondamentale.

Dal confine iracheno fino alla città principale del cantone di Jazeera, Qamishlo, la vita sembra scorrere normale. I bambini, al tramonto, giocano per strada. I negozi sono aperti, e la bandiere delle Unità di Protezione delle Donne e del Popolo (YPG e YPJ) continuano a sventolare sui check point. Mentre il sole piano piano si ritira colora i campi arati di una luce rossastra lasciando in ombra la Turchia che è proprio lì a pochi metri. Sembra quasi un monito. La notte sta calando, e fino ad oggi la maggior parte dei bombardamenti è avvenuta all’imbrunire.

La guerra della Turchia in Siria: il diario del 13 ottobre
Siria, parla a TPI la Ong italiana colpita dall’esercito turco: “Le bombe di Erdogan ci stanno distruggendo”
Armi alla Turchia: il governo dice nì (di Giulio Gambino)
L’Occidente inadeguato: mentre Erdogan massacra i curdi, Ue e Trump stanno a guardare (di Giulio Cavalli)
Chi sono i curdi e perché non sono mai riusciti ad avere uno loro Stato
Tutte le ultime notizie sulla guerra in Siria
L’appello delle donne curde ai popoli che amano la libertà: “Aiutateci a conquistare la pace e la giustizia”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie | DIRETTA
Esteri / Italia a e 12 Paesi a Israele: “Contrari a operazione a Rafah”. Media palestinesi: "Bombardata scuola a Gaza, quattro morti". Sbarcati primi aiuti Gaza attraverso molo temporaneo Usa
Esteri / Slovacchia, il primo ministro Robert Fico è "grave ma in condizioni stabili"
Ti potrebbe interessare
Esteri / Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie | DIRETTA
Esteri / Italia a e 12 Paesi a Israele: “Contrari a operazione a Rafah”. Media palestinesi: "Bombardata scuola a Gaza, quattro morti". Sbarcati primi aiuti Gaza attraverso molo temporaneo Usa
Esteri / Slovacchia, il primo ministro Robert Fico è "grave ma in condizioni stabili"
Esteri / L'esercito israeliano: “5 soldati a Gaza uccisi da fuoco amico”. Altre truppe israeliane verso Rafah
Esteri / Slovacchia, il premier Robert Fico ferito a colpi di arma da fuoco: “È in pericolo di vita”
Esteri / La sacrosanta protesta degli universitari di tutto il mondo ci ricorda che la pace non è un dono, ma una conquista
Esteri / Wsj: “Biden procede con pacchetto armi a Israele da 1 miliardo”. Ue: "Con operazione Rafah relazioni con Israele a dura prova"
Esteri / Esercito israeliano: “Operazioni a a Rafah est e Jabaliya”. La Turchia: “A Gaza è genocidio”
Esteri / I tank israeliani avanzano ancora nel campo profughi di Jabalia. Netanyahu: “O noi o loro, i mostri di Hamas”. Gaza: “Più di 35mila morti”
Esteri / Morto a due mesi dal trapianto l’uomo con un rene di maiale