Chi è Sébastien Lecornu, il nuovo primo ministro francese
Dopo la caduta del Governo Bayrou, Macron nomina a tempo di record il ministro della Difesa uscente: 39 anni, è un esponente dello stesso partito del presidente e ha fatto parte di tutti i governi che si sono succeduti dal 2017 a oggi. Nel suo primo discorso ha parlato di umiltà e creatività
Chi è Sébastien Lecornu, il nuovo primo ministro della Francia
Dopo la rovinosa caduta del Governo Bayrou, la Francia ha un nuovo primo ministro incaricato: Sébastien Lecornu, 39 anni, ministro della Difesa uscente ed esponente di Renaissance, lo stesso partito del presidente della Repubblica Emmanuel Macron. Quest’ultimo lo ha nominato nella serata di ieri, martedì 9 settembre, a sole 24 ore dal voto di sfiducia con cui l’Assemblea Nazionale aveva decretato la fine dell’esecutivo Bayrou.
Lecornu è il quarto premier a ricevere l’incarico negli ultimi due anni: a lui il difficile non compito non solo di condurre in porto la legge finanziaria su cui è scivolato il suo predecessore, ma anche quello di unire un Paese che si trova a dover fare i conti con una delle più difficili crisi sociali e finanziarie degli ultimi decenni.
Il nuovo primo ministro ha già avviato i colloqui con le forze parlamentari per tentare di racimolare una maggioranza su cui poter appoggiare il proprio esecutivo. Ma destra e sinistra – uscite vincitrici dalle ultime due tornate elettorali (entrambe nel 2024: la destra alle europee, la sinistra alle legislative) – sono già pronte ad alzare le barricate.
Le prime parole da premier di Lecornu
Dopo aver ricevuto l’incarico da Macron, Lecornu ha scritto due messaggi sul social X. Il primo con un tono più istituzionale: “Il Presidente della Repubblica mi ha affidato il compito di costruire un Governo con un obiettivo chiaro: la difesa della nostra indipendenza e del nostro potere, il servizio del popolo francese e la stabilità politica e istituzionale per l’unità del Paese. Vorrei ringraziarlo per la fiducia che ha dimostrato in me nominandomi Primo Ministro. Rendo omaggio a François Bayrou per il coraggio dimostrato nel difendere le sue convinzioni fino alla fine”.
Il secondo messaggio era invece rivolto ai cittadini francesi: “Voglio dire sinceramente ai nostri compatrioti che comprendo le loro aspettative e che sono consapevole delle difficoltà. Stiamo lavorando con umiltà e faremo tutto il possibile per raggiungere questo obiettivo”.
Oggi, in occasione del passaggio di consegne con Bayrou a Matignon, il nuovo premier ha tenuto un breve discorso. “Questa instabilità e la crisi politica che stiamo vivendo richiedono umiltà”, ha detto. “Dovremo essere più creativi, più seri, nel modo in cui lavoriamo con l’opposizione. Ma questo creerà anche delle rotture, e non solo nella forma, ma nella sostanza. Nei prossimi giorni incontrerò le forze politiche e sindacali e avrò l’opportunità di esprimermi di nuovo”.
Chi è Sébastien Lecornu: la biografia
Sébastien Lecornu è nato l’11 giugno 1986 a Eaubonne, cittadina della Val-d’Oise a una cinquantina di chilometri da Parigi. Ha iniziato a fare politica quando aveva solo 16 anni militando nell’Ump, partito neogollista poi trasformatasi nei Républicains. Nel 2017 ha lasciato il centrodestra per approdare al macronismo: prima con Republique En Marche e poi con Renaissance.
È l’unico ministro sopravvissuto di tutti i governi dell’era Macron e ha quindi operato cono sei diversi primi ministri. Negli ultimi otto anni ha ricoperto le cariche di segretario di Stato presso il ministro della Transizione Ecologica, ministro degli Enti Locali, ministro dei Territori d’Oltremare e ministro delle Forze Armate. Secondo quanto scrive FranceInfo, Lecornu viene identificato dall’opinione pubblica nel contesto della guerra in Ucraina e delle tensioni internazionali.
Il suo padrino politico è l’ex ministro dell’Economia Bruno Le Maire, che nel 2015 lo sostenne alle elezioni che lo portarono a diventare, a soli 28 anni, presidente del Consiglio dipartimentale dell’Eure. L’anno precedente era stato eletto sindaco di Vernon. Nel 2020 è stato eletto senatore, ma in quanto ministro, non ha mai seduto al Palazzo del Lussemburgo. A 39 anni, ha ricoperto tutte le cariche politiche possibili, tranne una: deputato all’Assemblea nazionale.
Le reazioni di destra e sinistra alla nomina del nuovo premier
“Lecornu, l’uomo che ha ceduto a Trump e ha promesso il 5% del Pil alla Nato e agli Stati Uniti, e ha appoggiato la totale assurdità in Ucraina. Perché è primo ministro? Qual è stato il suo successo?”. Lo scrive polemicamente su X il presidente della France Insoumise Jean-Luc Mélenchon. Il movimento della sinistra radicale ha annunciato che presenterà una mozione di censura contro Lecornu per fare cadere sul nascere il suo governo.
Anche a destra la nomina non è stata accolta con favore. Per la leader del Rassemblement National Marine Le Pen, “il presidente (Emmanuel Macron) spara l’ultima cartuccia del macronismo, bunkerizzato con la sua piccola conventicola di fedeli”. “Dopo le ineluttabili future elezioni legislative, il primo ministro si chiamerà Jordan Bardella”, è sicura Le Pen, che la scorsa primavera è stata condannata a cinque anni di ineleggibilità per il reato di appropriazione indebita.
Lo stesso Bardella, che guida insieme a lei il fronte dell’estrema destra, osserva: “Il motto di Emmanuel Macron: squadra perdente non si cambia”. Bardella, tuttavia, mostra un approccio più morbido al nuovo governo rispetto a Mélenchon: il Rassemblement National, assicura, non vuole censurare “a priori” il nuovo primo ministro, ma piuttosto “ascoltare il discorso di politica generale” di Lecornu.
Francia nel caos: proteste in tutto il Paese
Oggi in tutta la Francia sono andate in scena le manifestazioni di protesta organizzate all’insegna dello slogan “Blocchiamo Tutto”. Oltre agli 80.000 agenti di polizia e gendarmi dispiegati in tutto il Paese e decine di droni delle forze dell’ordine, dotati di telecamere, sono stati autorizzati a sorvolare i manifestanti. Le autorità hanno registrato oltre 200 fermi, di cui 132 nella sola regione parigina. Le manifestazioni hanno assunto forme diverse: dai cortei pacifici ai blocchi stradali, passando per incendi di veicoli e scontri con le forze dell’ordine.