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Putin revoca decreto sulla sovranità moldava: sale la tensione anche in Georgia

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Putin revoca decreto sulla sovranità moldava: sale la tensione anche in Georgia

Sale la tensione in Moldavia. Ieri Vladimir Putin ha revocato un decreto del 2012 che in parte riguardava anche il futuro della Transnistria, regione separatista che confina con l’Ucraina, in cui sono presenti truppe russe.

Il decreto, basato sui principi della politica estera russa di 11 anni fa, impegnava Mosca a cercare modi per risolvere la questione separatista in Moldavia “rispettando la sovranità, ‘integrità territoriale e lo status neutrale della Repubblica di Moldavia nel determinare lo status speciale della Transnistria”.

La decisione di revocare il decreto è stata pubblicata ieri sul sito del Cremlino, in cui si afferma che questo garantisce “gli interessi nazionali della Russia in relazione ai profondi cambiamenti in atto nelle relazioni internazionali”.

Le tensioni tra la Russia e il paese che confina con Ucraina e Romania sono tornate a salire nelle ultime settimane, con la crisi di governo che ha portato alla nomina di nuovo primo ministro filo-occidentale, Dorin Recean, favorevole all’ingresso nell’Unione Europea.

La decisione di Putin non rappresenta comunque una rinuncia al riconoscimento della sovranità moldava, secondo quanto dichiarato ieri da Alexandru Flenchea, presidente moldavo della commissione di controllo congiunta della zona di sicurezza tra Moldavia e Transnistria. “La Moldavia e la Russia hanno un accordo politico di base che prevede il rispetto reciproco per l’integrità territoriale dei nostri paesi”, ha detto Flenchea all’emittente Publika-TV. “Lo leggeremo con attenzione”, ha detto a Repubblica il portavoce del neo-premier Recean. “Per ora non abbiamo visto movimenti inusuali di truppe in Transnistria o al confine”.

Oltre alla Transnistria, l’attenzione della Russia potrebbe essere puntata anche sulle regioni della Georgia occupate dal 2008, l’Ossezia del sud e Abkhazia. Secondo una fonte moldava citata da Repubblica, in assenza di successi militare, Putin potrebbe essere tentato di riconoscere le due regioni e la stessa Transnistria.

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