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Home » Esteri

Usa, il pugile bacia la giornalista dopo l’intervista: scoppia la polemica

Immagine di copertina
Il momento del bacio del pugile alla giornalista

Ci risiamo: ancora una volta uno sportivo che, al termine di un evento o di un’intervista, si arroga il diritto di molestare una giornalista che sta solo facendo il proprio lavoro.

L’ultimo caso in ordine di tempo arriva direttamente dagli Stati Uniti, a Los Angeles, al termine di un duro incontro di boxe. Siamo alla fine del match: il pugile bulgaro Kubrat Pulev ha da poco atterrato il suo avversario, Bogdan Dinu, e si presenta davanti alla reporter Jennifer Ravalo (nota anche come Jenny Sushe) per le domande.

L’atleta, carico di adrenalina dopo la vittoria e con ancora sul volto un rivolo di sangue, risponde alle domande della giornalista. Ma proprio alla fine dell’intervista, avviene l’imprevisto: Pulev si avvicina improvvisamente alla donna e la bacia sulle labbra.

A quel punto la giornalista, sorpresa dal gesto dell’uomo, conclude l’intervista con una risata. Poco dopo, dichiara che “il bacio è stato un po’ imbarazzante e strano”.

Nonostante la reazione abbastanza “tranquilla” della reporter, che ha voluto sdrammatizzare sull’accaduto, in poco tempo sul web il pugile Pulev finisce nell’occhio del ciclone. Tante le polemiche sollevate dai vari utenti dopo la diffusione del video. Qualcuno lo accusa anche di “assalto sessuale”.

“Lasciatela lavorare”, la campagna delle reporter sportive stanche delle continue molestie subite

Dal suo punto di vista, tuttavia, il pugile si difende, senza tuttavia scusarsi: “In realtà Jenny è una mia amica – spiega – e al termine del match ero così euforico che l’ho baciata. Più tardi quella sera lei ha festeggiato insieme a me e altri amici la mia vittoria”.

Non è ovviamente la prima volta che una giornalista, sul lavoro, riceve molestie da parte di alcuni atleti. Era accaduto anche ai Mondiali di calcio 2018 in Russia, quando un tifoso ha palpato e baciato in diretta una reporter di una tv tedesca. Episodi continui che hanno spinto le donne ad avviare anche una campagna di sensibilizzazione contro le molestie nel mondo del giornalismo sportivo.

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