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La prima mostra a Londra che vuole valorizzare i selfie

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L'esposizione è stata allestita presso la Saatchi Gallery. Lo scopo è indagare il potenziale artistico di questa forma moderna di espressione socialmente condivisa

Dagli autoritratti degli artisti del passato dipinti con acquerelli e pennelli, ai selfie contemporanei realizzati con uno smartphone in mano: una mostra inaugurata venerdì 31 marzo a Londra ha voluto esplorare il potenziale creativo che si cela dietro questa forma di espressione moderna, spesso derisa. 

La mostra fotografica dal nome “From Selfie to Self-Expressionè stata allestita presso la Saatchi Gallery, la galleria d’arte contemporanea situata nel quartiere londinese di Chelsea. La mostra si accinge a essere la prima al mondo riguardante la storia dei selfie. 

Nella ricca esposizione si parte appunto dagli autoritratti realizzati da artisti come Rembrandt, il pittore olandese del Diciassettesimo secolo che realizzò decine di autoritratti come fossero una sorta di autobiografia intima di sé, con pennellate decise e scure. Si possono ammirare i suoi dipinti sugli schermi digitali allestiti nell’area espositiva, dove gli utenti possono lasciare una loro reazione proprio come succede quando si trovano dinanzi un selfie di qualche conoscente o di una star sui social media. 

I selfie contemporanei sono certamente diversi dagli autoritratti artistici del passato, e non possono essere accostati. “Il selfie oggi ci permette di dire al mondo come vorremmo essere visti, piuttosto che raccontate chi siamo e come siamo”, ha sottolineato il direttore della galleria d’arte londinese, Nigel Hurst. 

“Non è un caso che i selfie siano realizzati in luoghi esotici bellissimi oppure in vacanza, quando le persone si allontano per un certo periodo dalla quotidianità e dalla routine delle loro vite normali”, ha detto ancora Hurst alla Reuters. “Con i selfie non condividiamo la nostra umanità, ma una versione alternativa della nostra identità quella che vorremmo che la gente creda”. 

La parola selfie, nell’era digitale, è diventata onnipresente nel linguaggio quotidiano. Essa è stata perfino inserita nell’Oxford English Dictionary nel 2013. 

Per coloro che intendono visitarla, la mostra è aperta sino alla fine di maggio: quest’ultima include anche i selfie dei personaggi famosi come quello di David Beckam o della star del reality, Kim Kardashian, oltre a quelli di persone comuni. A completare la lunga serie di scatti anche il primo selfie realizzato da una scimmia.

La mostra si conclude con un’installazione dell’artista messicano Rafael Lozano-Hummer e del suo collega polacco, Krzysztof Wodiczko, che hanno fatto installare 12 telecamere di sorveglianza nella sala. “Il selfie non è soltanto un’opzione, ma è qualcosa che sta travolgendo la nostra identità. Questa nuova forma espressiva se così la vogliamo definire preannuncia una società perennemente sotto controllo, azzerando la nostra privacy”. 

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