Pedofilia, il cardinale George Pell prosciolto dall’Alta corte australiana
È libero il cardinale Geroge Pell, che stava scontando una condanna a 6 anni per pedofilia in Australia. Il porporato di 78 anni, ex capo della Segreteria per l’Economia del Vaticano, ha vinto il ricorso presso l’Alta Corte australiana che ha deciso il suo proscioglimento. Era rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Barwon, in seguito alla sentenza emessa a dicembre del 2018 che lo ha riconosciuto colpevole di molestie sessuali nei confronti di chierichetti nella cattedrale di Melbourne 20 anni fa. Lui si è sempre dichiarato innocente.
In una nota, diffusa prima del suo rilascio, Pell ha detto che il suo processo “non è un né un referendum sulla Chiesa cattolica e né un referendum su come le autorità della Chiesa in Australia affrontano i casi di pedofilia”.
L’argomento centrale del ricorso di Pell era che che il cardinale non avrebbe avuto il tempo materiale o l’occasione di commettere gli abusi che sarebbero avvenuti ai danni di due chierichetti di 13 anni dopo la messa negli anni Novanta. E l’Alta Corte australiana ha ritenuto che fosse “significativa la possibilità di aver condannato una persona innocente perché le evidenze non hanno soddisfatto il livello di prova necessario”. I sette giudici dell’Alta Corte hanno stabilito all’unanimità che i giudizi di grado inferiore non hanno sufficientemente soddisfatto il principio dell’oltre ogni ragionevole dubbio. La condanna di Pell è stata fondata quasi esclusivamente sulla testimonianza dell’unica vittima sopravvissuta che ha testimoniato a porte chiuse. L’altro chierichetto è morto di overdose nel 2014. Pell dovrebbe uscire di prigione oggi. Il suo futuro all’interno della Chiesa è incerto.
La precedente condanna
Il 26 febbraio del 2019, il cardinale australiano Gorge Pell era stato condannato dal tribunale di Melbourn, in Canada, per pedofilia: prima di finire al centro del procedimento giudiziario era uno degli uomini più potenti del Vaticano.
Pell è porporato prefetto in congedo della Segreteria per l’Economia del Vaticano. Contro di lui erano state formulate le accuse di abusi sessuali contro minori: è il più alto funzionario della Chiesa cattolica ad essere condannato in un caso di pedofilia.
I fatti per cui era stato condannato risalgono al dicembre del 1996 e agli inizi del 1997 e sono avvenuti a Melbourne, in Canada, dove era stato da poco nominato arcivescovo della Cattedrale di san Patrizio.
Prima di fare ritorno in Australia per affrontare le accuse a suo carico, Pell è stato per tre anni prefetto della segreteria economica della Santa Sede: era il terzo uomo più potente della Chiesa.
Era anche uno dei consiglieri più fidati di Papa Francesco ed è stato scelto per supervisionare le finanze del Vaticano e combattere la corruzione nel 2014.
Da due anni era tornato in Australia in attesa della sentenza definitiva, continuando a negare le accuse a suo carico.
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