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Home » Esteri

Gli angeli di Orlando che proteggono il funerale di una delle vittime da attacchi anti-gay

Immagine di copertina

L'iniziativa è nata da un gruppo di attori e cittadini comuni che ha deciso di indossare delle vesti di lino e delle ali per contrastare ogni forma di omofobia

Una settimana dopo la strage compiuta nella discoteca Pulse di Orlando, che ha causato 49 morti fra gli ospiti del locale e 53 feriti, la città ha organizzato delle commemorazioni funebri in ricordo di alcune delle vittime. 

Per proteggere il funerale di uno di loro, ucciso in quella che è stata definita la strage più sanguinosa e con il più alto numero di morti degli Stati Uniti, un gruppo di attori e costumisti dell’Orlando Shakespeare Theater ha pensato di unire le forze e dare vita al progetto “Angel Wings”, ossia “Ali d’angelo”.

Sabato 18 giugno, tutti i partecipanti hanno indossato delle tuniche di lino bianco con delle ali attaccate, vestendo così i panni di angeli simbolicamente impegnati nel proteggere il corteo funebre da possibili attacchi e da proteste di gruppi anti-gay, in particolare di coloro appartenenti alla cosiddetta Chiesa Battista di Westboro, conosciuta principalmente per le sue ideologie estremiste soprattutto per quelle contro gli omosessuali. 

Nei giorni precedenti, almeno 40 membri del gruppo anti-gay avevano annunciato delle azioni di protesta organizzate in concomitanza con i funerali delle vittime di Orlando. 

Come risposta a questa minaccia, circa 200 fra attori, volontari e persone comuni hanno deciso di unire le forze e collaborare al fine di contrastare ogni forma di manifestazioni di odio. Grazie alle donazioni private, sono riuscite inoltre a realizzare i costumi d’angelo che ciascuno avrebbe indossato in occasione delle celebrazioni funebri. 

Il famigerato gruppo omofobo appartenente alla Chiesa Battista di Westboro ha inviato una comunicazione scritta alla polizia di Orlando annunciando la volontà di organizzare delle proteste contro i funerali, così come ha ribadito sul loro sito web. I suoi membri sono noti anche per aver dato adito a una protesta contro il museo dell’olocausto di Washington. 

“Credo che la nostra presenza qui è solo per mostrare il sostegno alle famiglie delle vittime”, ha precisato una sostenitrice dell’iniziativa “Angel Wings”. 

La prima volta che questi “angeli” fecero la loro apparizione fu nel 1998 in occasione del funerale di Matthew Sheperd, un omosessuale assassinato nel Wyoming. 

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