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Onu, storico accordo sulle acque internazionali: il 30% degli oceani dovrà essere protetto entro il 2030

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Onu, storico accordo sulle acque internazionali: il 30% degli oceani dovrà essere protetto entro il 2030

Un accordo storico, raggiunto dopo quasi 20 anni di discussioni. Le Nazioni Unite hanno trovato l’intesa sul Trattato per la protezione dell’Alto mare, dedicato allo spazio marino che si estende oltre le acque territoriali.

L’accordo, sostenuto da una coalizione fra Unione Europea, Stati Uniti, Regno Unito e Cina, è considerato una svolta decisiva per l’attuazione dell’impegno “30×30” preso alla conferenza Onu di dicembre sulla biodiversità, per proteggere un terzo dei mari (e delle terre) entro il 2030. È arrivato dopo quattro anni di negoziati e 48 ore di trattative serrate, che si sono inoltrate fino al giorno successivo alla scadenza prevista per la sessione di negoziati. “La nave ha raggiunto la riva”, ha annunciato alla fine la presidente della conferenza Rena Lee.

Il trattato, che copre i due terzi degli oceani al di fuori dei confini nazionali, stabilisce il quadro giuridico per istituire zone marine protette e prevede una conferenza delle parti (Cop) che si riunirà periodicamente per discutere di biodiversità e governance.

Uno dei punti critici riguardava la spartizione delle risorse genetiche di spugne marine, krill (piccoli crostacei), coralli, alghe e batteri, oggetto di crescente attenzione scientifica e commerciale per il loro potenziale uso in medicina e cosmetica. Durante le trattative, i paesi in via di sviluppo si sono battuti per non essere esclusi dall’accesso a queste risorse. Per facilitare l’intesa tra paesi ricchi e poveri, l’Unione Europea ha promesso 40 milioni di euro per arrivare alla ratifica e all’attuazione del testo. Il testo sarà adottato dopo l’esame degli uffici legali e la traduzione nelle sei lingue delle Nazioni Unite e dovrà essere ratificato da un numero sufficiente di paesi.

“È una giornata storica per la conservazione e un segno che in un mondo diviso la protezione della natura e delle persone può trionfare sulla geopolitica”, ha commentato Laura Meller, di Greenpeace. “Una vittoria per il multilateralismo e per gli sforzi globali per contrastare le tendenze distruttive che minacciano la salute degli oceani, oggi e per le generazioni a venire”, ha detto invece il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Secondo i ministri italiani Nello Musumeci, responsabile per le Politiche del mare, e Gilberto Pichetto, titolare dell’Ambiente, si tratta di “una buona notizia anche per l’Italia”.

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