Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Si è dimesso il ministro xenofobo norvegese fidanzato con una rifugiata iraniana

Immagine di copertina
L'ormai ex ministro Per Sandberg con la compagna, Bahareh Letnes.

Per Sandberg ha violato il protocollo di sicurezza, essendo andato in Iran senza avvisare i colleghi del Governo e portando con sé il cellulare di servizio

Il ministro della Pesca norvegese, Per Sandberg, da sempre dichiaratamente xenofobo, è stato costretto a dimettersi per aver fatto un viaggio privato in Iran con la sua compagna, una rifugiata iraniana, senza avvertire il Governo.

Le dimissioni sono state annunciate lunedì 13 agosto 2018.

Sanberg ha violato il protocollo sulla sicurezza dei ministri, non avendo preventivamente avvisato gli uffici del premier e avendo portato con sé durante il viaggio il cellulare di lavoro.

I servizi segreti norvegesi indicano l’Iran come uno dei Paesi più attivi, insieme a Cina e Russia, nello spionaggio. Già a maggio l’ormai ex ministro della Pesca si era recato in Cina portando con sé il telefono di servizio.

Sandberg, 58 anni, ha dovuto rinunciare anche alla vice presidenza del suo partito, il Partito del progresso, orientato su su posizioni rigidamente anti-migranti.

L’ormai ex ministro è finito è finito nella bufera dopo che è emersa l’identità della sua nuova compagna, Bahareh Letnes, rifugiata iraniana più giovane di lui di 30 anni, ex regina di bellezza diventata imprenditrice.

La sua domanda di asilo in Norvegia era stata respinta per tre volte prima di ottenere finalmente un permesso di soggiorno perché a rischio di un matrimonio forzato in Iran.

Fino a qualche tempo fa Sandberg diceva: “Le culture non si mescolino”. La sua politica è fortemente xenofoba: tra le sue proposte si ricorda quella del braccialetto elettronico per gli stranieri in attesa di asilo, la chiusura delle frontiere norvegesi ai non europei e l’espulsione per gli immigrati che rientrano nel loro Paese per le vacanze. Ma l’amore gli ha fatto cambiare opinione.

Favorevole a una politica di immigrazione rigorosa, il Partito del progresso sostiene il rapido rimpatrio dei richiedenti asilo respinti e chiede la massima severità nei confronti degli stranieri che ritornano nel loro Paese di origine dopo aver ottenuto l’asilo in Norvegia.

I servizi di sicurezza interna hanno anche aperto un’indagine sulla compagna di Sandberg, che nega ogni connessione con il regime iraniano.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”