Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:31
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Nazismo, su Spotify decine di playlist che inneggiano a Hitler e irridono le vittime della Shoah

Immagine di copertina

Nazismo, su Spotify decine di playlist che inneggiano a Hitler

“Dozzine di playlist che inneggiano ad Adolf Hitler e irridono le vittime dell’Olocausto” sono presenti sulla nota piattaforma musicale Spotify. Lo rivela il quotidiano “Times of Israel” in un ampio servizio.

Secondo il quotidiano israeliano, sulla piattaforma di streaming musicale si trovano canzoni con immagini di svastiche o simboli d’odio dei suprematisti bianchi, sequenze di canzoni di stampo chiaramente antisemita, nei quali si invita a “gasare” o uccidere gli ebrei, ma anche brani apertamente negazionisti dell’Olocausto.

Come riporta Agi, i passaggi nelle canzoni sono inequivocabili: “Gasate la musica ebraica”, “Camera a gas per gli ebrei”, “Bruciate gli ebrei”, “Gasate quegli ebrei” oppure “l’Olocausto è stato uno scherzo”, “Ho appena scoperto che l’Olocausto è stato un fake” e infine “l’Olocausto è stato un gioco a nascondino esagerato”.

Afferma la testata che “si tratta di playlist create dagli user che al di là del titolo e le immagini non hanno necessariamente un contenuto antisemita, ma sono tutte ricercabili e disponibili sulla piattaforma che vanta ben 200 milioni di abbonati in tutto il mondo”. Una delle playlist è intitolata “Canzoni per sniffare le ceneri di Anna Frank”, un’altra si riferisce sempre alla ragazza-simbolo della Shoah, uccisa a Bergen-Belsen, “Essere gasati insieme ad Anna Frank”.

L’autrice del celebre e drammatico diario ricorre spesso, compresi riferimenti al periodo in cui insieme alla famiglia fu costretta a nascondersi ad Amsterdam durante l’occupazione nazista: “La playlist del nascondino di Anne Frank”, recita un titolo. Non mancano le battute sul campo di concentramento di Auschwitz, dove hanno trovato la morte oltre un milione di persone.

Un altro elenco di brani musicali, lo “Hitler’s Mixtape”, mostra la foto di un membro del Ku Klux Klan che fa il saluto nazista, mentre altrove vengono ‘giustificate’ le azioni del Fuehrer con titoli quali “Hitler non ha fatto niente di sbagliato” e “Hitler era un uomo sensibile”.

Attualmente, sottolinea però il Times of Israel, il materiale inneggiante al nazismo e all’Olocausto risulta ancora essere on line.

La Anti Defamation League (Adl), una delle principali organizzazioni non governative ebraiche internazionali impegnate nella lotta contro l’antisemitismo, ha fatto sapere che contatterà Spotify “per fare pressione affinché adotti e rafforzi politiche effettive per combattere l’odio e l’antisemitismo”.

Come aggiunge il ceo dell’Adl, Jonathan Greenblatt, “titoli di natura antisemita o che irridono l’Olocausto non sono mai accettabili”.

Leggi anche:
No, comunismo e nazismo non sono uguali: non è un’opinione, lo dice la storia
Nessuno ne parla ma ieri il Parlamento Europeo ha approvato una mozione che equipara Comunismo e Nazifascismo
Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”
Esteri / Sudan: cronistoria di una guerra dimenticata
Esteri / Il piano di Trump è l’unica via possibile per la pace in Ucraina (di F. Bascone)
Esteri / Altro che trappola del debito: dalla Silicon Valley ai porti di mezzo mondo, ecco l’impero segreto dei prestiti della Cina
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale