Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 21:30
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Militari turchi hanno preso posizione all’interno del territorio siriano

Immagine di copertina

Militari e veicoli corazzati dell’esercito turco sono entrati in Siria e hanno preso posizioni nella provincia di Idlib, nel nord del paese.

Secondo quanto riferito in un comunicato, le truppe prenderanno posizioni nella zona per rendere possibile la creazione di una “de-escalation zone” che contribuisca alla pacificazione tra le truppe fedeli ad Assad e i ribelli, come stabilito dagli accordi con Russia e Iran.

Nella provincia di Idlib è molto forte la presenza del gruppo Hayat Tahrir al Sham, legato ad Al Qaeda, e nella zona di Afrin è presente un enclave controllata dalle forze curde che la Turchia vorrebbe contenere.

La Turchia nel delicato scacchiere siriano ha sempre sostenuto i ribelli che si oppongono al presidente Bashar al-Assad. Oltre a questo, lo scorso anno ha sostenuto un’offensiva contro l’Isis nel nord del paese.

L’offensiva turca in Siria vuole inoltre evitare che l’YPG, la forza curda presente nel paese e che gode del sostegno statunitense, acquisisca ulteriore terreno nell’area soprattutto della provincia di Idlib.

Secondo la stampa turca, a prendere parte a questa nuova operazione sono stati 30 veicoli corazzati e circa 100 militari. L’esercito ha dichiarato che al momento questi soldati prenderanno posizione per osservare i movimenti di truppe nelle zone e mettere in sicurezza l’area, come stabilito nel settembre 2017 ad Astana, in Kazakistan, nel vertice in cui la Turchia ha incontrato i leader di Russia e Iran, che sostengono invece il presidente siriano Assad.

L’accordo prevede la creazione di una “de-escalation zone” nel nord della Siria che venga controllata attraverso circa 500 postazioni controllate dalle tre potenze.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La triste storia dell’orso Baloo “costretto a bere alcolici per divertire i turisti”
Esteri / Bacia una 15enne all’uscita da scuola e tenta di portarla in un garage: fermato 42enne
Esteri / Ucraina: “Valutiamo se partecipare a Olimpiadi di Parigi”
Ti potrebbe interessare
Esteri / La triste storia dell’orso Baloo “costretto a bere alcolici per divertire i turisti”
Esteri / Bacia una 15enne all’uscita da scuola e tenta di portarla in un garage: fermato 42enne
Esteri / Ucraina: “Valutiamo se partecipare a Olimpiadi di Parigi”
Esteri / Guerra Israele-Hamas, Onu: “Metà della popolazione di Gaza muore di fame, è l’inferno in terra". Telefonata tesa tra Netanyahu e Putin
Esteri / Messico, folla lincia gang di narcos nel capo da calcio
Esteri / Guerra Israele-Hamas, Onu: “Siamo al punto di non ritorno”. L'Iran: “C’è il rischio di un’esplosione regionale”
Esteri / Russia, Navalny scomparso da 3 giorni: “Incidente in carcere”
Esteri / Il Times contro il panettone: “Basta, è pieno di difetti. Meglio il pudding”
Esteri / Elena Basile a TPI: “Per arrivare alla pace bisogna trattare con tutti”
Esteri / Reportage TPI – La guerra delle salme di Israele contro i palestinesi: “I nostri figli senza pace pure da morti”