Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:37
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il mistero della scomparsa della civiltà dei Maya: una nuova scoperta può svelarne i segreti

Immagine di copertina
Credit: National Geographic

Gli archeologi messicani sono in fibrillazione per una straordinaria scoperta in una grotta, che potrebbe aiutare a fare luce sulla civiltà Maya, ancora avvolta nel mistero.

Nella caverna di Balamku, nel sito archeologico di Chichen Itza, in Messico, sono stati rinvenuti oggetti e manufatti in ceramica risalenti al 1000 dopo Cristo. Secondo gli studiosi questo potrebbe dare un enorme aiuto alla datazione precisa delle antiche civiltà precolombiane.

I vasi, risalenti al millennio scorso, sono un vero e proprio tesoro “scientifico”: alcuni sono perfettamente conservati e secondo le prime informazioni sarebbero manufatti destinati a riti sacri.

Gli archeologi si sono addentrati nella grotta Balamku per centinaia di metri, fino ad arrivare nel punto in cui era conservato il vasellame. Centinaia di oggetti al riparo dalle intemperie. Tra questi vi sono otri per l’acqua e supporti per bruciare l’incenso. È questo particolare che ha spinto gli archeologi a ipotizzare che si trattasse di un luogo destinato al culto sacro.

Il sito è un vasto intreccio di grotte, profonde oltre 24 metri.

“È incredibile come si siano conservati gli oggetti che abbiamo trovato, al punto che un brucia-incensi è parte ormai di una stalagmite”, ha detto l’archeologo Guillermo de Anda.

L’Istituto nazionale di antropologia e di storia (Inah) ha chiuso il sito in seguito alla scoperta per sicurezza.

Gli archeologi sperano adesso di trovare resti umani che possano aggiungere tasselli al mistero della scomparsa della civiltà Maya, grazie all’uso di moderne tecnologie, come la mappatura 3D e la paleobotanica.

“Grazie allo studio della grotta di Balamku possiamo ottenere informazioni non solo sul declino di Chichén Itzá, ma anche sulla sua nascita. Adesso ci troviamo di fronte a un contesto protetto, con una grande quantità di informazioni, incluso materiale organico, che può essere utile a comprendere lo sviluppo di questa antica città”, afferma ancora de Anda citato da National Geographic.

Tra le ipotesi che gli archeologi dovranno verificare c’è quella secondo cui la civiltà Maya scomparve a causa di una grande siccità che interessò l’area intorno al XII secolo.

La fiorente civiltà precolombiana, nei momenti di suo massimo “splendore” contava circa 15 milioni di persone.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”