Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:26
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Quel che rimane dell’aeroporto di Donetsk

Immagine di copertina

Il reportage del giornalista italiano Pietro Guastamacchia da Donetsk, in Ucraina

DA DONETSK, UCRAINA – I cyborg hanno ceduto. Li avevano soprannominati così – soldati robot – per la capacità di non dormire, non mangiare, resistere per giorni e giorni in condizioni disperate.

Ma alla fine sono stati sconfitti. Oggi, gli ucraini che sono stati fatti prigionieri scavano tra bombe e macerie i cadaveri dei loro commilitoni.

L’aeroporto di Donetsk, da mesi il punto nevralgico della guerra tra ucraini e filorussi, è uno scenario apocalittico di guerra e distruzione.

Dopo combattimenti metro per metro ed edificio per edificio, l’aeroporto è oggi interamente sotto il controllo delle milizie filorusse. A sferrare l’assalto finale è stato il battaglione Somalia, guidato da uno dei personaggi più iconici e discussi, il comandante Givi.

Reso celebre da un video in cui malmena un prigioniero ucraino per poi costringerlo a ingoiarsi le mostrine della sua divisa, Givi è il leader assoluto di uno dei battaglioni più micidiali delle milizie della Repubblica Popolare di Donetsk.

Gli uomini di Givi oggi sono acquartierati in alcuni palazzi di un piccolo villaggio che sorge a pochi metri dalle piste.

Sotto le finestre, blindate dai sacchi di sabbia, centinaia di bauli di munizioni vuoti fanno da parete a una sorta di parcheggio per i carri armati.

Tra l’accampamento macchine e le moto cariche di soldati, la pista è crivellata di colpi e i resti delle carlinghe di alcuni Boeing, esplosi sotto i bombardamenti, spezzano la visuale tra i terminal e i grossi edifici di mattoni rossi quasi del tutto sventrati, o quel che resta degli alberghi costruiti per gli europei di calcio del 2012.

Tutti i terminal dell’aeroporto recano le tracce di combattimenti feroci, i soffitti sono interamente crollati, i piloni di cemento armato sciolti dalle esplosioni.

Dietro ogni maceria che ha fatto da riparo ci sono vestiti, scatolette e coperte lasciati da chi per mesi ha combattuto strenuamente.

Una lastra di metallo crollata dal soffitto porta ancora i nomi e le insegne dei battaglioni ucraini che presidiavano il terminal.

Oltre quaranta prigionieri sono utilizzati per scavare tra le macerie, a mani nude rimuovono ordigni inesplosi, armi abbandonate e casse di munizioni lasciate dagli ucraini.

Scavano per cercare i corpi dei loro compagni, sepolti ormai da mesi dai resti degli edifici bombardati dai filorussi.

Ufficiali di polizia e soldati controllano dall’alto il lavoro dei prigionieri, indicano loro dove scavare, e li tengono sotto tiro ogni qual volta trovano un’arma.

Uno dei soldati spiega che si sono tutti offerti volontari per questo lavoro, ma è difficile leggere nel loro volto rassegnato una conferma.

I corpi rivenuti sono ammassati uno sull’altro, in attesa che un accordo con Kiev ne permetta lo scambio.

Eppure non è ancora finita: a poche centinaia di metri avamposti ucraini hanno ancora sotto tiro l’aeroporto, la zona di Piski in particolare rimane una roccaforte degli ucraini.

Alcuni cecchini tengono sotto tiro le piste dell’aeroporto. Ma i filorussi si muovono in fretta perché i terminal , crivellati dalle esplosioni, offrono ormai poco riparo. In fretta per finire il lavoro ordinato dal comandante Givi.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Tusk: “Non voglio spaventare nessuno ma in Europa dobbiamo prepararci alla guerra”
Esteri / Israele: "Aumenteremo gli aiuti a Gaza". Biden: “Paesi arabi pronti a riconoscere pienamente Israele”
Esteri / La Corte de L'Aja ordina a Israele di garantire le forniture di cibo, servizi di base e aiuti umanitari a Gaza
Ti potrebbe interessare
Esteri / Tusk: “Non voglio spaventare nessuno ma in Europa dobbiamo prepararci alla guerra”
Esteri / Israele: "Aumenteremo gli aiuti a Gaza". Biden: “Paesi arabi pronti a riconoscere pienamente Israele”
Esteri / La Corte de L'Aja ordina a Israele di garantire le forniture di cibo, servizi di base e aiuti umanitari a Gaza
Esteri / Russia: arrestati 5 giornalisti. Cremlino apre alla liberazione di Gershkovich
Esteri / L’ex neonazista che ispirò “American History X” scopre le sue origini ebree con un test del Dna e si converte
Esteri / Le indiscrezioni sulle cure di Kate Middleton: “Tre settimane di chemio e trattamenti a casa”
Esteri / Ilaria Salis di nuovo in catene, gli amici minacciati fuori dal tribunale
Esteri / Oltre 32.500 morti a Gaza. Libano, Meloni visita i militari italiani: "La pace è deterrenza e impegno". Anp: domenica giurerà il nuovo governo. Politico: "Pentagono valuta di finanziare una forza di peacekeeping dopo la guerra". Netanyahu: "Ci prepariamo a entrare a Rafah"
Esteri / Il nuovo business di Donald Trump: vendere bibbie a 60 dollari l’una
Esteri / Altri 16 bambini e adolescenti rimasti feriti a Gaza arrivano in Italia