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Liberata Ikram Nazih, la studentessa italo-marocchina imprigionata in Marocco per una vignetta satirica

Immagine di copertina

Liberata Ikram Nazih, la studentessa italo-marocchina imprigionata per una vignetta

È stata liberata Ikram Nazih, la studentessa italo-marocchina imprigionata a giugno in Marocco per aver condiviso una vignetta satirica su Facebook. A dare l’annuncio è stata la Farnesina attraverso le parole del sottosegretario agli Esteri, Enzo Amendola, volato a Marrakech per seguire da vicino la vicenda.

“La nostra connazionale sta bene” ha dichiarato Amendola, sentito telefonicamente da Il Fatto Quotidiano. “Ci ho parlato pochi minuti fa. Era felice e non vedeva l’ora di riabbracciare la sua famiglia” ha aggiunto il sottosegretario.

“Sono felice e sollevata per quanto successo. Adesso mi prenderò cura della mia famiglia, in particolare di mio padre che è stato piuttosto provato dall’intera vicenda” ha dichiarato la ragazza ad Amendola pochi minuti dopo aver lasciato il carcere di Rabat, dove era detenuta dal 20 giugno scorso.

Nata a Vimercate e residente in provincia di Bergamo, la 23enne Ikram Nazih era stata arrestata il 20 giugno scorso subito dopo il suo arrivo a Casablanca, dove si era recata per una vacanza.

La studentessa italo-marocchina era stata condannata a tre anni e mezzo di reclusione e al pagamento di una multa per offese contro la religione, a causa di una vignetta satirica condivisa sul suo profilo Facebook nel 2019.

Nel pomeriggio di lunedì 23 agosto si era diffusa la notizia dell’anticipo della prima udienza del processo d’appello, inizialmente fissata al 31 agosto, poi, a sorpresa, è arrivata la decisione della Corte d’Appello di Marrakech, che ha annullato il processo e cancellato la condanna della giovane.

“Nel processo d’appello sono state ascoltate le ragioni della difesa e, grazie all’ottima collaborazione istituzionale con le autorità locali, Ikram uscirà di prigione. In queste settimane abbiamo lavorato insieme con il nostro ambasciatore a Rabat Armando Barucco, al Consolato e di concerto con il ministro Di Maio e la Farnesina. Ad agosto ho seguito il caso personalmente, parlando con le parti interessate e andando a trovare Ikram Nazih nel luogo di detenzione” ha dichiarato il sottosegretario Amendola.

“Voglio ringraziare l’Ambasciatore italiano in Marocco Armando Barucco e il sottosegretario Enzo Amendola per l’impegno che hanno dedicato alla causa. Assieme abbiamo seguito la vicenda dal primo momento, avendo a cuore unicamente il benessere della nostra connazionale, nel pieno rispetto del lavoro delle istituzioni e della giustizia marocchine”: questo, invece, il commento del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

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