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Home » Esteri

La lettera che Cohen scrisse alla donna che aveva amato e stava morendo

Immagine di copertina

Penso che ti seguirò molto presto, aveva scritto ad agosto il cantautore scomparso alla donna amata che aveva ispirato alcune delle sue canzoni più famose

“Marianne, siamo arrivati a quel punto della vita in cui siamo troppo vecchi e i nostri corpi si sgretolano. Penso che ti seguirò molto presto. Sappi che ti sono così vicino che se tendi una mano puoi raggiungere la mia. Ti ho sempre amata per la tua bellezza e per la tua saggezza, ma so che non devo dire nulla di più a tal proposito, perché sai già tutto. Voglio solo augurarti buon viaggio. Arrivederci vecchia amica. Amore infinito. Ci vediamo lungo la strada”.

Con queste parole, pochi mesi fa, Leonard Cohen aveva salutato Marianne Ihlen, una delle donne che il cantautore scomparso a novembre aveva amato nella sua vita ed era stata fonte di ispirazione di due grandi successi di Cohen, “So Long Marianne” e “Bird on Wire”.

Anche anni dopo aver conosciuto Marianne – l’incontro era avvenuto nell’isola greca di Hydra nel 1960 – Cohen scriveva al suo amico poeta canadese Irving Layton, entusiasta per l’amore trovato: “Marianne sembra aver resistito al tempo e mandato in fallimento tutte le donne che ho conosciuto dopo di lei. Ora devo studiare il suo mistero anche qui in mezzo alla neve. È così bionda per il mio cuore”.

“Ciao ciao, Marianne, è tempo per noi di cominciare a ridere e piangere e piangere e ridere di tutto quanto ancora”, furono invece le parole che il cantautore le dedicò in “So Long Marianne”, quando la storia d’amore tra i due, dopo dieci anni passati insieme, era ormai finita.

Ma non nei sentimenti di Cohen. Così raccontava il cantautore in un’intervista del 1992:

“Le persone cambiano, i loro corpi cambiano… ma c’è qualcosa che non cambia nell’amore… Marianne, la donna di ‘So Long, Marianne’, quando ho sentito la sua voce al telefono ho capito che qualcosa era rimasto intatto sebbene le nostre vite si fossero separate… Sento che l’amore non muore mai, e quando nasce un’emozione così forte da costruire una canzone intorno ad essa, significa che c’è qualcosa in quell’emozione che la rende indistruttibile”.

Un amico ha raccontato che due giorni dopo aver ricevuto la lettera di Cohen, Marianne si sia addormentata per sempre ascoltando “Bird on a wire”. Ed è bello pensare che sia davvero andata così.

(La canzone “So Long Marianne”, dedicata da Cohen a Marianne Ihlen)

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