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Home » Esteri

L’ex vescovo Krzysztof Charamsa accusa la Chiesa di violenze contro i gay

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L'alto prelato che aveva fatto coming out e annunciato di avere una relazione con un uomo ha diffuso la lettera che aveva inviato a Papa Francesco

Dopo aver ammesso pubblicamente la propria omosessualità e aver dichiarato, a inizio ottobre, di avere una relazione con un uomo, monsignor Krzysztof Charamsa ha inviato una lettera al Papa in cui accusa la Chiesa di rendere la vita di milioni di fedeli gay un inferno.

Charamsa, officiale della Congregazione per la dottrina della fede e secondo segretario della Commissione teologica internazionale, aveva fatto coming out proprio alla vigilia dell’apertura dei lavori del Sinodo pontificio sulla famiglia.

Dopo qualche giorno aveva spiegato che la scelta della data non era una coincidenza, ma un modo per portare l’incontro in Vaticano a concentrarsi anche sul tema dell’omosessualità.

Il 28 di ottobre, a lavori sinodali conclusi, Charamsa è tornato a parlare denunciando l’ipocrisia della Chiesa, che lo ha allontanato dalle sue cariche.

La lettera sarebbe stata scritta a Papa Francesco lo stesso giorno dell’annuncio della propria omosessualità ai media e Krzysztof Charamsa ne avrebbe ora fornito una copia alla Bbc.

Nella missiva al Papa, l’alto prelato ha spiegato che dopo un lungo e accurato periodo di riflessione aveva deciso di prendere le distanze dalle posizioni della Chiesa contro omosessuali, lesbiche, transessuali, bisessuali e intersessuali, che considerava violente, e invitava i suoi ex colleghi a fare lo stesso.

Charamsa ha tuttavia riconosciuto l’apertura di Bergoglio verso gli omosessuali e nella sua lettera lo ha ringraziato per i gesti e le parole che secondo lui hanno ammorbidito la posizione ecclesiastica ufficiale sui gay.

Nonostante questo, ha condannato la continua violenza perpetrata contro la comunità gay, ricordando inoltre che nel 2005 Papa Benedetto XVI firmò un documento che proibiva a chiunque avesse tendenze omosessuali di diventare prete.

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