Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:05
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’Italia e altre nazioni evacuano i propri cittadini presenti in Sud Sudan

Immagine di copertina

Le ambasciate sono preoccupate per i violenti scontri scoppiati nel paese africano fra le truppe del presidente e del vicepresidente

Numerose nazioni stanno evacuando i loro cittadini presenti in Sud Sudan a causa degli scontri scoppiati da alcuni giorni nel paese tra le truppe fedeli al presidente Salva Kiir e quelle del vicepresidente Riek Machar, in cui sono morte centinaia di persone.

L’Italia, la Germania, il Regno Unito, il Giappone, l’India e l’Uganda hanno iniziato a rimpatriare i loro cittadini. Nella mattina di mercoledì 13 luglio un aereo dell’aeronautica italiana è decollato da Juba, la capitale del Sud Sudan con a bordo trenta cittadini italiani che hanno chiesto alla Farnesina di abbandonare il paese. I connazionali saranno ospitati nella base militare italiana di Gibuti per poi riprendere le rispettive destinazioni. 

A Juba, il cessate il fuoco annunciato martedì 12 luglio da entrambi le parti sta tenendo. Il vicepresidente Riek Machar ha lasciato la capitale insieme alle sue truppe “per evitare nuovi scontri”.

Il Sud Sudan, la nazione più giovane del mondo, è diventato indipendente dal Sudan nel 2011, ma la sua breve storia è stata segnata da altri 2 anni di guerra civile tra il 2013 e il 2015, fino alla firma dell’accordo di pace nell’agosto 2015. 

Gli scontri tra fazioni rivali degli ultimi giorni stanno mettendo a serio repentaglio la pace raggiunta con tanta fatica nei mesi scorsi. Entrambi i leader hanno invitato alla tregua le proprie truppe, ma i combattimenti non accennano a interrompersi.

Le violenze in pochi giorni hanno causato 36mila sfollati, in gran parte donne e bambini che hanno dovuto lasciare le loro case. Centinaia di loro hanno cercato rifugio nelle missioni delle Nazioni Unite, tra cui le basi Jebel e Tomping nei pressi di Juba.

LEGGI ANCHE: L’ANNIVERSARIO DEL SUD SUDAN CHE NESSUNO VUOLE RICORDARE
Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”
Esteri / La capo gabinetto di Trump: “Ha la personalità di un alcolizzato”
Esteri / Museo del Louvre chiuso da tre giorni: i lavoratori prolungano lo sciopero fino a domani
Esteri / “Siate pronti a mandare i vostri figli a combattere contro la Russia”: il discorso del capo delle forze armate britanniche
Esteri / Fornì ketamina alla star di “Friends” Matthew Perry: medico condannato a 8 mesi di arresti domiciliari
Esteri / Il Regno Unito rientrerà nel programma europeo Erasmus+ nel 2027