Israele bombarda la chiesa cattolica di Gaza: 2 morti, ferito anche il parroco. Meloni: “Inaccettabile”
Raid all'alba sulla parrocchia della Sacra Famiglia, a est di Gaza City: le vittime sono due donne. Tajani: "Atto grave, è tempo di fermarsi"
All’alba di oggi, mercoledì 17 luglio, un raid aereo israeliano ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City, unico presidio cattolico nel territorio della Striscia. Secondo un primo bilancio, nell’attacco 2 donne sono rimaste uccise e altre 6 persone sono rimaste ferite, di cui 2 in modo grave. Il parroco, padre Gabriel Romanelli, sacerdote argentino di origini italiane, ha riportato lievi ferite a una gamba e si trova ora in ospedale.
La notizia, riportata da diversi media arabi, è stata confermata dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca dei latini di Gerusalemme. “La chiesa ha subito danni. Il Patriarcato fornirà ulteriori dettagli non appena saranno disponibili”, si legge in una nota.
Il raid contro la chiesa è stato condannato dalla presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. “I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia. Sono inaccettabili – scrive la premier su X – gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta portando avanti da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento”.
Parole di censura anche al ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Gli attacchi dell’esercito israeliano contro la popolazione civile a Gaza non sono più ammissibili”, scrive su X il capo della Farnesina. “Nel raid di questa mattina è stata colpita anche la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, un atto grave contro un luogo di culto cristiano. Tutta la mia vicinanza a Padre Romanelli, rimasto ferito durante il raid. È tempo di fermarsi e trovare la pace”.
La chiesa della Sacra Famiglia, che si trova nel quartiere di al-Zaytun, a est di Gaza City, ospita 500 persone sfollate a causa degli attacchi di Israele. Si tratta dell’unica parrocchia cattolica nella Striscia: conta circa 200 fedeli (la maggioranza dei cristiani a Gaza e in Palestina sono di rito ortodosso) e gestisce due scuole primarie e secondarie oltre ad alcune cliniche.