Israele bombarda ancora il Libano: almeno un morto e diversi feriti. L’Idf: “Colpiti due agenti di Hezbollah”
Con l’avvicinarsi del 31 dicembre, quando scadrà il termine ultimo per il disarmo del movimento armato sciita a favore dell'esercito di Beirut, si teme una nuova azione militare di Tel Aviv nel Paese dei Cedri
Almeno una persona è rimasta uccisa e un imprecisato numero di altre sono state ferite oggi nel sud del Libano a seguito di due nuovi bombardamenti condotti dalle forze armate di Israele (Idf). Il bilancio delle vittime, segnalato dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, è ancora provvisorio.
Nuovi raid di Israele in Libano
Gli attacchi aerei, annunciati in due diverse note diramate sui social dalle Idf, hanno prima colpito un’auto in transito nei pressi del villaggio di Taybeh, sulla strada che collega le città meridionali libanesi di Markaba e Odaisseh, e poi un pick-up in viaggio nei pressi della città di Sebline, a circa 40 chilometri a nord del confine con Israele, vicino a Sidone.
Il primo raid, secondo una nota diramata dal Centro operativo per emergenze sanitarie del ministero della Sanità di Beirut citata dall’agenzia Nna, ha provocato la morte di una persona. Il secondo invece, secondo la stessa fonte, ha fatto registrare “diversi feriti”. Entrambi i bombardamenti, hanno fatto sapere le Idf, avevano come obiettivo due “terroristi” di Hezbollah. Al momento il movimento armato sciita libanese non ha ancora confermato la notizia né è chiaro se le vittime registrate appartengano all’organizzazione.
Intanto però, secondo i media libanesi, gli scontri continuano. Secondo l’agenzia di stampa Nna, che cita un proprio corrispondente in città, l’artiglieria israeliana ha colpito la periferia della città di Marwahine, nel distretto di Tiro, senza provocare vittime. Sempre oggi, secondo un corrispondente del quotidiano libanese L’Orient-Le Jour, una pattuglia dell’esercito israeliano ha superato di circa 500 metri la Linea Blu, nella zona di Dhaira del distretto di Tiro, piantando bandiere dello Stato ebraico e depositando casse di munizioni, bombe e granate, poi fatte brillare dai soldati di Beirut intervenuti sul posto.
Tregua fragile
Dal cessate il fuoco del novembre 2024 raggiunto tra Hezbollah e Israele, che ha messo fine al conflitto ricominciato dopo il 7 ottobre 2023 e che aveva provocato oltre quattromila vittime, l’esercito israeliano occupa ancora cinque posizioni considerate “strategiche” in Libano, nonostante l’accordo ne imponga il completo ritiro. Continuano comunque i negoziati volti a preservare la stabilità e la sicurezza nel Libano meridionale, dove le violazioni della tregua sono all’ordine del giorno, nell’ambito del meccanismo di monitoraggio del cessate il fuoco.
Intanto, con l’avvicinarsi del 31 dicembre prossimo, quando scadrà il termine ultimo per il disarmo di Hezbollah a favore dell’esercito libanese, le delegazioni diplomatiche di Stati Uniti, guidata dal rappresentante speciale per il Libano Morgan Ortagus, Francia, presieduta dalla consigliera presidenziale per il Medio Oriente Anne-Claire Legendre, e Arabia Saudita si incontreranno domani a Parigi per scongiurare una nuova operazione militare di Israele nel Paese dei Cedri.