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Guerra Israele-Hamas, l’esercito israeliano: “Stiamo colpendo ovunque nella Striscia di Gaza”. Unicef: “Gaza è diventata un cimitero per migliaia di bambini” | DIRETTA

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La diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 31 ottobre

Le truppe israeliane continuano ad aumentare le operazioni all’interno della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui durante la notte “sono state uccise dozzine di terroristi che si erano barricati in edifici e tunnel tentando di attaccare i soldati”. In uno scontro – ha aggiunto – un velivolo, indirizzato dalle truppe di terra ha colpito un luogo di addestramento all’interno di un palazzo con oltre 20 terroristi di Hamas”. Negli ultimi giorni sono stati oltre 600 gli obiettivi colpiti. Gaza alla fame prende d’assalto i centri di distribuzione umanitari Onu. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, martedì 31 ottobre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 20,00 – Sirene d’allarme nel centro di Tel Aviv – Sirene di allarme a Tel Aviv e nel centro di Israele, come ha constatato l’ANSA. Quattro esplosioni si sono susseguite per l’intercettazione di Iron Dome dei razzi.

Ore 18,00 – Unicef: “Gaza è diventata un cimitero per migliaia di bambini” – “Gaza è diventata un cimitero per migliaia di bambini”. Lo ha dichiarato il portavoce dell’Unicef James Elder, citato dalla stessa agenzia dell’Onu sul proprio profilo X. “James Elder ribadisce la necessità di un immediato cessate il fuoco umanitario, di far affluire gli aiuti e di liberare i bambini rapiti”, scrive l’Unicef.

Ore 17,00 – Hamas invoca forte presa di posizione dei Paesi musulmani – Dopo il bombardamento nel campo profughi di Jabalia, Hamas esorta i paesi arabi e musulmani “a prendere una posizione storica e decisiva per fermare i massacri” commessi da Israele, e quello che descrive come un “genocidio” contro il popolo palestinese. Lo riferisce Al Jazeera online, secondo cui in un comunicato Hamas afferma inoltre che “il massacro dell’occupazione terroristica sionista nel campo di Jabalia è tollerato da tutti i paesi, governi e organizzazioni che sostengono questa entità terroristica sionista”.

Ore 15,30 – Fonti mediche: “Centinaia di morti nel campo profughi a Gaza” – Il bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabalya, nel nord della striscia di Gaza, avrebbe provocato “centinaia di morti”. Lo affermano fonti mediche locali, secondo le prime stime. Testimoni sul posto riferiscono che l’aviazione israeliana ha fatto ricorso ad una “cintura di fuoco”, ossia ad un bombardamento serrato lungo un’intera striscia di edifici, “facendone crollare almeno una ventina”. Le squadre di soccorso stanno convergendo sul posto. Il ministero della Sanità di Gaza, citato da al Jazeera, parla di un bilancio di almeno 100 morti “destinato a crescere”.

Ore 14,00 – Oms condanna attacchi nei pressi ospedale oncologico Gaza – L’Organizzazione Mondiale della Sanità condanna gli attacchi aerei israeliani nei pressi del principale centro oncologico di Gaza. “Non sottolineeremo mai abbastanza l’importanza di proteggere l’assistenza sanitaria a Gaza”, ha affermato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “I malati di cancro sono già fragili ed è imperativo fare tutto il possibile per garantire che ricevano le cure di cui hanno bisogno”, ha osservato. “È davvero una questione di vita o di morte”.

Ore 13,30 – Gaza: “Israele cerca di isolare zona nord dal sud” – Le forze israeliane “cercano di separare il nord della Striscia di Gaza dal sud”. Lo ha detto alla tv satellitare al-Jazeera Iyad al-Bazum, presentato come portavoce del ministero dell’Interno di Gaza, sotto il controllo di Hamas. Secondo al-Bazoum, le forze israeliane sono lungo la Salah al-Din Street, strada principale che taglia la Striscia, e “cercano” di raggiungere al-Rasheed Street, che si estende lungo la costa da nord a sud.

Ore 13,00 – Herzog: “Sarà una guerra lunga, dobbiamo rimuovere Hamas dai nostri confini” – “Purtroppo la guerra sarà lunga, non so quanto durerà”, ma dobbiamo “rimuovere Hamas”. A dirlo è il presidente israeliano Isaaac Herzog, intervistato a Porta a Porta. Che aggiunge come, da parte dei servizi d’intelligence, vi sia stato “un fallimento totale” nel non aver saputo prevedere l’attacco del 7 ottobre.

Ore 12,00 – Esercito israeliano: “Numerosi scontri con Hamas a Gaza” – Le forze israeliane hanno ingaggiato nella notte “numerosi scontri” con i miliziani di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha detto alla Bbc Peter Lerner, uno dei portavoce dell’esercito israeliano. Secondo Lerner le truppe israeliane stanno “distruggendo Hamas passo dopo passo, e colpo dopo colpo”. Il piamo militare di Israele è quello di “distruggere le loro infrastrutture”.

Ore 10,00 – Idf, ostaggi a Gaza sono 240 – L’esercito di Israele (Idf) ha aggiornato il numero degli ostaggi che si trovano nella Striscia di Gaza a seguito dell’attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre nel sud di Israele, fissandolo a 240. Lo riportano i media israeliani.

Ore 9,00 – Hamas: “Rilasceremo ostaggi ma prima il cessate il fuoco” – “Siamo disponibili a rilasciare gli ostaggi a fronte del cessate il fuoco”. Lo ha detto il leader di Hamas Basem Naim, intervistato da Agorà, su RaiTre, aggiungendo che “la scorsa settimana il portavoce della Brigata Qassam ha affermato che 50 di loro sono sotto le macerie a causa dei raid di Israele. Non siamo sicuri di come stiano gli ostaggi”.

Ore 8,00 – Israele: “Stiamo colpendo ovunque nella Striscia” – Le truppe israeliane hanno attaccato circa 300 obiettivi nelle ultime ore nella Striscia di Gaza: lo ha reso noto il portavoce militare, Jonathan Conricus, secondo cui l’esercito israeliano sta “colpendo in tutte le parti” dell’enclave.

Ore 7,00 – Colpite postazioni di Hezbollah in Libano – L’esercito israeliano ha colpito nella notte postazioni di Hezbollah nel sud del Libano in risposta al lancio di missili verso il nord di Israele. Lo annunciano fonti dell’esercito.

Ore 06,00 – Ambasciatore israeliano all’Onu: “Hamas nuovi nazisti” – L’ambasciatore isrsaeliano all’Onu Gilad Erdan e il resto della delegazione durante il suo discorso alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza ha indossato sul petto la stella gialla a sei punte con la scritta “never again”, “mai più”. Continuando a paragonare Hamas ai nazisti, ha aggiunto: “La differenza tra il 1939 e oggi è che abbiamo uno stato forte e un esercito e ci difenderemo”.

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