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Home » Esteri

Israele ha iniziato la demolizione delle case palestinesi a sud di Gerusalemme

Immagine di copertina
Credit: Afp

Centinaia di soldati hanno circondato e iniziato a demolire almeno dieci edifici nel villaggio di Sour Baher, vicino al muro tra Gerusalemme e la Cisgiordania

Israele, iniziata la demolizione delle case palestinesi nel villaggio di Sour Baher

Israele ha iniziato a demolire almeno dieci case palestinesi a sud di Gerusalemme, vicino al muro che separa la Città Santa dalla Cisgiordania occupata. L’operazione, iniziata questa mattina, è stata condannata dall’Autorità Nazionale Palestinese e ha sollevato le preoccupazioni delle Nazioni Unite.

S&D

Prima dell’alba, secondo quanto riportato da Afp, centinaia di poliziotti e soldati hanno circondato alcuni  edifici nel villaggio di Sour Baher, a cavallo tra Gerusalemme e la Cisgiordania. La stampa è stata allontana dalla zona delle demolizioni ma un giornalista dell’agenzia francese ha riportato che Israele ha usato escavatori per demolire palazzi a più piani, di cui alcuni incompiuti. Dall’area dell’intervento, sono stati allontanati anche attivisti e residenti.

“Voglio morire qua”, ha urlato un uomo prima di essere allontanato con la forza, scrive Afp. “Quando la casa sarà demolita, ci ritroveremo in mezzo a una strada”, ha testimoniato Ismail Abadiyen, un uomo di 42 anni che vive con quattro figli in uno degli stabilimenti che Israele considera illegali.

Israele afferma che i palazzi da demolire rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale perché costruiti molto vicini alla barriera che separa la Cisgiordania occupata. I palestinesi accusano lo Stato ebraico di usare la sicurezza come pretesto per costringere gli abitanti ad abbandonare la zona per espandere i loro insediamenti.

Gilad Erdan, il ministro israeliano della Sicurezza, ha accusato i palestinesi di “mentire”, sottolineando che le demolizioni sono stata autorizzate dalla Corte suprema israeliana. 

Israele, demolizione delle case palestinesi. Il commento dell’ANP

La presidenza dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) ha condannato le demolizioni in corso a Sour Baher definendole “una pericolosa escalation” di cui Israele “deve assumersi la responsabilità”.

“L’atto fa parte del piano di ‘pace del secolo’, volto a porre fine alla questione palestinese”, ha dichiarato Abu Mazen, secondo una nota citata dal portale israeliano Ynet. “Chiediamo alla comunità internazionale di intervenire rapidamente”.

Secondo la nota, il presidente palestinese ha già “avuto diversi colloqui con le parti interessate nel tentativo di impedire questo crimine di guerra”.

Il movimento Fatah ha accusato lo Stato di Israele di commettere “una pulizia etnica contro i palestinesi nell’area di Wadi al-Hummos a Sur Baher”.

“Questo crimine rientra nel sostegno totale degli Stati Uniti ai progetti di insediamento israeliano, un risultato naturale della decisione illegale degli Stati Uniti di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele, ignorando tutte le risoluzioni internazionali che considerano Gerusalemme Est come territori occupati come il resto dei territori palestinesi”, si legge nella nota pubblicata dal Comitato centrale di Fatah, citata dall’agenzia di stampa palestinese Wafa.

Intanto il leader del gruppo terroristico per la Jihad islamica in Palestina, Daoud Shehab, ha affermato che “il popolo palestinese a Sur Baher sta pagando oggi un alto prezzo per il silenzio arabo”.

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