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Home » Esteri

Guerra in Ucraina, ultime notizie. Raggiunto accordo al vertice Ue su embargo al petrolio russo. Mosca: “Troveremo nuovi importatori”

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GUERRA UCRAINA-RUSSIA: LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 31 MAGGIO 2022

GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – 97esimo giorno di guerra in Ucraina: ieri Fre’de’ric Leclerc-Imhoff, giornalista francese di Bfm-Tv, ha perso la vita mentre copriva un’evacuazione nei pressi di Severodonetsk. Aveva 32 anni ed è il 30esimo reporter rimasto ucciso dall’inizio dell’invasione comandata dal Cremlino. Nella giornata di lunedì inoltre il presidente statunitense Joe Biden ha dichiarato che non fornirà all’Ucraina missili a medio raggio in grado di raggiungere la Russia. Il presidente ucraino Volodimir Zelensky invece, intervenendo al vertice europeo in videocollegamento, ha lanciato un appello all’Europa a “restare unita e a non dividersi” e ha chiesto che siano approvate le nuove sanzioni “il più rapidamente possibile”. “Non ci possono essere compromessi a scapito della nostra integrità territoriale, della nostra sovranità”, ha dichiarato, ribadendo che la pace dovrebbe essere “l’obiettivo comune”.

GUERRA IN UCRAINA, LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 30 MAGGIO 2022

Ore 20.20 – USA: piano di pace Italia? Sosteniamo tutti gli sforzi – “Non ho visto il piano di pace italiano, ma ne sono a conoscenza. Sosteniamo tutti gli sforzi fatti da chiunque per trovare una soluzione pacifica per il popolo ucraino che sia accettabile per loro. E l’iniziativa italiana è una di quelle che sicuramente vorremmo portasse a una conclusione della guerra e dell’orribile attacco all’Ucraina”. Lo ha detto l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield, parlando del piano di pace proposto dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Ore 20.10 – Canada: nuove sanzioni contro la Russia – Il Canada ha annunciato nuove sanzioni contro 22 persone e 4 entità in Russia. Lo ha annunciato il premier canadese, Justin Trudeau, su Twitter precisando che dal 24 febbraio, inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, sono stati sanzionati oltre 1.000 tra individui e entità russe.

Ore 20.00 – Blinken: “Con Di Maio ribadito impegno per sicurezza alimentare” – Nella “buona” conversazione telefonica avuta con il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, “abbiamo riaffermato il nostro impegno nella cooperazione multilaterale per affrontare l’insicurezza alimentare globale causata dall’invasione russa”. Lo ha dichiarato su Twitter il segretario di Stato americano, Antony Blinken, secondo cui con il titolare della Farnesina si è parlato anche del “nostro continuo sostegno all’Ucraina contro la guerra brutale e ingiustificata del presidente Putin”.

Ore 19.50 – Letta: tensioni ma governo non cadrà – “Il governo non cadrà, ci saranno delle tensioni, ma si troverà il modo di superare questa tensioni e di far sì che il governo vada avanti”. Lo ha detto il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, a Porta a Porta, su Ra Uno, parlando di Ucraina e dei dibattiti in parlamento.

Ore 19.40 – Kiev: russi controllano la maggior parte di Severodonetsk – Le forze russe controllano “la maggior parte” di Severodonetsk. Lo ha affermato su Telegram il governatore della regione di Luhansk, Serhiy Haidai. Se Severodonetsk e la vicina città di Lysychansk saranno conquistate dalla Russia, l’intera regione cadrà sotto il controllo di Mosca.

Ore 19.30 – Kiev: raid colpisce riserva acido nitrico a Severodonetsk – Un serbatoio di acido nitrico in un’industria chimica è stato colpito da un bombardamento russo a Severodonetsk, la città sotto assedio della regione orientale ucraina di Luhansk. Lo ha riferito su Telegram il governatore Serhiy Haidai. “L’acido nitrico è pericoloso se inalato, ingerito e se entra in contatto con la pelle”, ha sottolineato.

Ore 19.20 – Giornalista francese ucciso, la madre risponde ai filo-russi: “Nauseata” – La madre di Fre’de’ric Leclerc-Imhoff, giornalista dell’emittente francese Bfmtv ucciso in Ucraina dall’esercito russo, ha risposto con un comunicato a un leader separatista della Repubblica popolare di Luhansk che tramite l’agenzia di stampa Tass ha definito il reporter un “mercenario impegnato nella consegna di armi alle forze armate”, dicendosi “nauseata” da quanto letto. “Voi cercate vigliaccamente di scagionarvi, ma sappiate che non riuscirete mai a infangare la sua memoria. Tutti qui conoscono il suo impegno professionale e personale per la democrazia, per il rispetto umano e soprattutto per un’informazione libera, imparziale e onesta, tutte nozioni che sembrano ben lontane da ciò che vi anima”, ha continuato la donna, rivolgendosi poi ai parenti delle vittime della guerra in corso.

Ore 19.10 – Di Maio: buona notizia dall’Ue sul tetto al prezzo del gas – “Dal primo istante come Italia ci siamo battuti per il tetto massimo al prezzo del gas. Una misura contro le speculazioni, a sostegno di cittadini e imprese. Oggi è arrivata l’apertura del Consiglio Ue alla sua introduzione. Portiamo avanti questa battaglia, uniti fino alla fine”. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Una buona notizia per famiglie e aziende”, ha aggiunto.

Ore 19.00 – Fonti UE, embargo sul petrolio via mare scatta tra otto mesi – L’embargo dell’Unione Europea sulle importazioni di petrolio russo via mare scatterà tra otto mesi. È quanto si apprende a Bruxelles al termine della due giorni di vertice straordinario dei leader europei. Alcune eccezioni speciali saranno concesse alla Repubblica Ceca per 18 mesi e fino al 2024 per la Bulgaria.

Ore 18.50 – UE valuta dazi su petrolio da oleodotti come extrema ratio – L’Unione europea, a quanto si apprende da fonti europee, sta valutando la possibilità di introdurre dazi al petrolio russo in arrivo via oleodotti nel caso in cui non si arrivasse ad un accordo chiaro sulla scadenza delle deroghe previste al vertice europeo per paesi che non hanno sbocco sul mare. In particolare le deroghe riguardano gli stati dove transita l’oleodotto Druzhba, tra i quali l’Ungheria. Le stesse fonti spiegano che, al momento, si tratta di una mera ipotesi e che non c’è ancora alcuna proposta scritta a riguardo.

Ore 18.40 – Mosca: UE ha raggiunto limite delle sanzioni anti-russe – L’Unione Europea ha raggiunto un punto di saturazione per quanto riguarda le sanzioni anti-russe e il suo prossimo, settimo, pacchetto di provvedimenti potrebbe coprire solo il gas. Questo quanto afferma il rappresentante permanente di Mosca presso la UE, Vladimir Chizhov, citato dall’agenzia di stampa russa Tass. “Per quanto riguarda i contenuti, il settimo pacchetto potrebbe riguardare solo il gas perché l’Unione Europea ha già raggiunto un punto di saturazione delle sanzioni. Non c’è altro da vietare”, ha detto Chizhov in un’intervista al canale televisivo Rossiya-24. Ha osservato tuttavia che quando si tratterà di concordare un pacchetto di sanzioni che copre il gas russo, l’Europa “avrà problemi molto più seri e contraddizioni interne rispetto al petrolio”.

Ore 18.30 – Von der Leyen: UE si è unita su difesa ed energia – “Di fronte alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, gli stati membri dell’UE si uniscono per rafforzare la difesa, garantire un approvvigionamento energetico affidabile e sostenibile e mobilitarsi contro l’emergente crisi alimentare globale”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen presentando le conclusioni del Consiglio Europeo straordinario.

Ore 18.20 – Meloni: “Bene sanzioni ma Draghi chieda compensazioni” – “Ho sempre detto che considero le sanzioni lo strumento più efficace di cui la comunità internazionale dispone: il punto sono le compensazioni e su questo mi pare che il governo italiano sia ancora abbastanza latitante. È importante che come si distribuiscono le responsabilità si distribuiscano anche gli oneri”. Lo ha affermato Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, rispondendo ai giornalisti a Piacenza. “Dobbiamo portare avanti delle misure che colpiscano i nostri avversari più di quanto colpiscono noi, quindi le compensazioni diventano fondamentali”.

Ore 18.10 – Società danese: da domani Mosca sospenderà forniture gas – La società energetica danese Orster ha annunciato che la fornitura di gas russo verso la Danimarca sarà sospeso da domani 1 giugno a partire dalle 6 ora locale, dopo che la compagnia ha rifiutato di pagarla in rubli. “Visto che non c’è un gasdotto diretto dalla Russia alla Danimarca, Mosca non sarà in grado di sospendere direttamente la fornitura di gas al nostro Paese e sarà dunque possibile rifornirsi di gas. Tuttavia, questo prevede che il gas per la Danimarca debba essere maggiormente acquistato sui mercati europei”, riferisce Orsted in un comunicato.

Ore 18.00 – Navalny: contro di me un nuovo procedimento penale – Il principale oppositore di Vladimir Putin, Aleksei Navalny, ha dichiarato che è stato aperto un nuovo procedimento penale nei suoi confronti. Lo riportano Novaya Gazeta Europa e la Bbc in russo, citando un post pubblicato da Navalny, ora in carcere per accuse ritenute palesemente di matrice politica. Secondo Novaya Gazeta Europa, Navalny dice di essere accusato di creazione di “un gruppo estremista”, con lo scopo di “incitare all’odio nei confronti di funzionari e oligarchi”.

Ore 17.50 – UE: urgente ricostituire scorte militari – Occorrono “con urgenza” misure “per coordinare gli appalti a brevissimo termine della difesa” al fine di “sostenere gli appalti congiunti per ricostituire le scorte, in particolare alla luce del sostegno fornito all’Ucraina, nonché uno strumento a breve termine per rafforzare le capacità dell’industria della difesa europea attraverso appalti congiunti volontari”. È quanto si legge nelle conclusioni dei leader europea in materia di difesa, adottate dal consiglio europeo

Ore 17.40 – Sblocco Odessa, Macron propone a Putin risoluzione Onu – Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato di aver proposto al suo omologo Vladimir Putin di votare una risoluzione all’Onu per revocare il blocco russo al porto di Odessa e rendere possibile l’esportazione il grano ucraino rinchiuso nei silos. “Ho proposto, nella discussione che abbiamo avuto con (il capo del governo tedesco) Olaf Scholz sabato scorso, al presidente Putin di prendere l’iniziativa di una risoluzione delle Nazioni Unite per dare un quadro molto chiaro a questa operazione”, ha detto al termine del vertice europeo a Bruxelles.

Ore 17.35 – Draghi: UE finanzia guerra col gas? Frustrante ma inevitabile… –“È una situazione frustrante, di grande imbarazzo ma non si può fare altrimenti…”. Lo ha detto Mario Draghi rispondendo a chi gli chiedeva se l’UE sia consapevole che, pagando il gas russo, sta finanziando la guerra di Mosca.

Ore 17.30 – Draghi: continueremo a fare tutto il necessario su inflazione – “L’inflazione crea dei trasferimenti di ricchezza, penalizza i settori più bassi, più poveri. Il governo finora ha speso già circa 30 miliardi proprio per mitigare l’effetto dei prezzi dell’energia sulle famiglie più vulnerabili e c’è stato un intervento anche sulle imprese. Continueremo a fare tutto quello che è necessario per aiutare i deboli e cercare anche di aiutare la produttività delle imprese”. Lo ha detto Mario Draghi in conferenza stampa.

Ore 17.28 – Draghi: non si può perdere battaglia sicurezza alimentare – Non si può perdere la battaglia sulla sicurezza alimentare altrimenti i paesi che rischiano carestie e che già non stanno con l’Occidente si sentiranno traditi e non verranno mai dalla parte dell’alleanza. Lo ha detto Mario Draghi in conferenza stampa.

Ore 17.25 – Scholz: sanzioni volte a portare soluzione pacifica – “Le sanzioni nei confronti della Russia sono volte a portare ad una soluzione pacifica con l’Ucraina”. Lo ha detto Olaf Scholz a Bruxelles, al termine del vertice Ue. Il vertice, così il cancelliere tedesco, ha inviato “un forte segnale di unità”.

Ore 17.22 – Draghi: massimo impatto sanzioni a partire dall’estate – “Il momento di massimo impatto di tutte le sanzioni fin qui approvate” sulla Russia “sarà da questa estate in poi”. Lo ha detto Mario Draghi in conferenza stampa a Bruxelles.

Ore 17.20 – Draghi: scostamenti bilancio superati ma non ho pregiudizi – Gli scostamenti di bilancio avevano una loro logica quando man mano si scoprivano quali erano le esigenze dovute all’emergenza pandemia. Ora non è più così. Bisogna guardare alle cose da fare e poi trovare le risorse e siamo sempre riusciti a farlo all’interno del bilancio. Comunque “non ho preclusioni ideologiche di fondo”. Lo ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi rispondendo a una domanda sulle richieste per mobilitare risorse attraverso nuovi scostamenti di bilancio.

Ore 17.18 – Draghi: solo noi favorevoli su status candidato Ue a Kiev – “Lo status di candidato trova l’obiezione di quasi tutti i grandi stati dell’UE, tutti direi, esclusa l’Italia. Lo status di candidato al momento non è prevedibile per l’opposizione di questi Paesi ma immaginare un percorso rapido” per l’Ucraina “sì. E mi sembra che anche la Commissione sia d’accordo” su questa prospettiva. Lo ha detto Mario Draghi in conferenza stampa rispondendo ad una domanda sulla possibile assegnazione dello status di candidato all’Ucraina già al consiglio europeo di giugno.

Ore 17.15 – Macron: future sanzioni? Non escludiamo nulla – “Non dobbiamo escludere niente”. Così il presidente francese Emmanuel Macron, al termine del vertice straordinario Ue, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano se ci sia la possibilità di un futuro nuovo pacchetto di sanzioni europee contro la Russia.

Ore 17.12 – Draghi: rapporti Salvini? L’importante è la trasparenza – “Quello che ho detto anche al Copasir” riguardo ad eventuali rapporti di esponenti di forze che sono al governo è che “l’importante è che siano rapporti trasparenti”. Lo ha detto Mario Draghi rispondendo ad una domanda sui rapporti tra Matteo Salvini e la Russia e su un suo eventuale viaggio a Mosca.

Ore 17.10 – Von der Leyen: ora sanzioni mordono forte economia Mosca – “Il sesto pacchetto di sanzioni morde forte, distruggerà la capacità di Vladimir Putin di finanziare la sua guerra”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen al termine del Consiglio straordinario.

Ore 17.05 – Draghi: Italia non esce penalizzata da intesa su sanzioni – “L’accordo sulle sanzioni è stato un successo completo. Immaginarlo qualche giorno fa non sarebbe stato credibile. L’Italia non esce penalizzata dall’intesa, anche per noi l’obbligo di non importare petrolio russo scatterà alla fine dell’anno, e quindi saremo come tutti gli altri”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

Ore 17.00 – Draghi: embargo petrolio successo completo – “L’accordo è stato un successo. Immaginare di essere uniti su un accordo che sostanzialmente mette embargo su circa 90% petrolio russo. Dirlo qualche giorno fa non sarebbe stato credibile. Direi successo incredibile”. Lo ha dichiarato Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del vertice europeo a Bruxelles.

Ore 16.55 – Draghi: Putin non può vincere questa guerra – “Putin non può vincere questa guerra” e la “pace la può decidere solo Kiev”. Lo ha dichiarato il presidente del consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles, in cui si è detto “abbastanza” soddisfatto dai risultati. “È stato dato mandato alla commissione di studiare la fattibilità del tetto al prezzo del gas”, ha detto Draghi, aggiungendo che è stato “inserito un riferimento specifico nelle conclusioni”.

Ore 16.50 – Media, Abramovich fa causa all’UE contro le sanzioni – Roman Abramovich ha intentato una causa presso la corte europea di giustizia contro il consiglio europeo per le sanzioni adottate nei suoi confronti in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. La causa del magnate russo è stata registrata dal tribunale il 25 maggio. In precedenza altri due uomini d’affari, Mikhail Fridman e Petr Aven, avevano intentato cause simili presso la corte europea.

Ore 15.50 – Telefonata Di Maio-Blinken: Iniziative comuni per sicurezza alimentare” – Nuovo colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ed il segretario di Stato americano Antony Blinken. Lo riferisce in un tweet la Farnesina, secondo cui il colloquio è stato incentrato sulla “solidità del partenariato bilaterale e transatlantico, sull’Ucraina, sullo stretto coordinamento sul conflitto e il sostegno a Kiev, e sulle comuni iniziative per la sicurezza alimentare e la tutela delle catene di approvvigionamento globali”.

Ore 15.40 – Parlamento ucraino licenzia commissaria diritti umani Denisova – Il parlamento ucraino, Verkhovna Rada, ha votato a maggioranza la sfiducia alla commissaria per i diritti umani Liudmila Denisova. Ieri, la stessa Denisova aveva denunciato che l’invito ai deputati a votare la sfiducia alla sua figura è arrivata direttamente dal presidente Volodimir Zelensky, accusandolo di un atto anticostituzionale. Denisova, sessantunenne di origine russa, è stata nominata commissaria 4 anni fa: in precedenza era stata ministra nei governi di Yulia Tymoshenko (2007-2010) e Arseniy Yatsenyuk (2014). In una conferenza stampa a Kiev, ha affermato che Zelensky disapprova della sua attività “in merito alla raccolta dei dati sulla violazione dei diritti umani nei territori occupati”.

Ore 15.30 – Copasir indagherà su Antonio Capuano – Il Copasir “che come consuetudine non esprime mai valutazioni politiche sull’attività dei parlamentari, conferma di aver avviato le usuali procedure informative previste, a norma della legge 124/2007, in merito all’attività che sarebbe stata svolta, come emerge da notizie stampa, dall’avvocato Antonio Capuano nei confronti di alcune rappresentanze diplomatiche presenti nel nostro paese su temi inerenti la sicurezza nazionale”. Lo fa sapere il presidente del Copasir, Adolfo Urso. Capuano, consigliere di Matteo Salvini, ha lavorato all’organizzazione del viaggio a Mosca del leader leghista.

Ore 15.20 – Procura Corte penale internazionale: lavoriamo per aprire un ufficio a Kiev – Il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan ha affermato che la Corte penale internazionale sta “attualmente lavorando per aprire un ufficio a Kiev”. Karim Khan ha parlato alla conferenza stampa organizzata da Eurojust insieme alla procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova.

Ore 15.10 – Mosca: Kherson vuole entrare presto a far parte della Russia – Le autorità della regione di Kherson intendono avviare nel breve futuro la questione dell’adesione della regione alla Federazione Russa. Lo ha annunciato Kirill Stremousov, vice capo dell’amministrazione civile militare di Kherson nominato da Mosca. “La regione di Kherson intende entrare a far parte della Federazione Russa nel prossimo futuro, diventandone un soggetto a tutti gli effetti”, ha detto Stremousov, secondo quanto riportano le agenzie russe.

Ore 15.00 – Media: parlamento Kiev chiede a Unesco espulsione Russia – Il parlamento ucraino ha chiesto all’ Unesco di espellere la Russia. Ne ha dato notizia il deputato Alexey Goncharenko, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “La Verkhovnaya Rada ha fatto appello all’Unesco in merito alla cancellazione dello status della Russia come stato membro dell’Unesco”, ha scritto su Telegram. In precedenza, il rappresentante permanente russo presso l’Unesco, Alexander Kuznetsov, aveva affermato che, nonostante “l’isteria anti-russa” e “la forte pressione sul segretariato e su altri stati”, i Paesi occidentali non sono stati in grado di isolare la Russia nell’organizzazione.

Ore 14.50 – Salvini a Letta: noi per pace, Pd parla solo di armi – “Noi da settimane lavoriamo per la pace, dialogando con tutti per arrivare ad un cessate il fuoco, mentre il Pd parla solo di armi e guerra. Più chiaro di così?”. Così su Twitter il leader della Lega Matteo Salvini, rispondendo al segretario del Partito democratico Enrico Letta

Ore 14.40 – Fonti UE, verso incontro Michel-Guterres a New York su crisi grano – Si va verso un incontro, forse già la settimana prossima, tra il presidente del consiglio europeo, Charles Michel, e il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per cercare una soluzione alla crisi alimentare innescata dal blocco del grano nei silos ucraini. Michel e Guterres si vedranno a New York.

Ore 14.30 – Austria, embargo sul gas? Non se ne parla neanche – “Il gas naturale ha un ruolo diverso nell’approvvigionamento energetico rispetto al petrolio, sul quale si può trovare un’alternativa al petrolio russo molto più facilmente”, ma “il gas è una storia diversa e quindi l’embargo sul gas non sarà un tema in discussione”. Lo ha dichiarato il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, nella seconda giornata di vertice UE.

Ore 14.20 – Onu: almeno 4.074 civili uccisi da inizio guerra – Sono 4.074 le vittime civili del conflitto in Ucraina, rilevate dal 24 febbraio al 29 maggio. Lo ha dichiarato l’Ufficio dell’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, secondo cui i civili feriti sono finora 4.826.

Ore 14.10 – Media russi: parlamento ucraino ha votato sanzioni contro Kirill – Il parlamento ucraino, la Verkhovna Rada, ha votato per l’imposizione di sanzioni contro il patriarca Kirill. Lo rendono noto fonti parlamentari, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass.

Ore 14.00 – Ucraina: in costruzione prima linea di difesa di Kiev – È in costruzione la prima linea di difesa di Kiev per fronteggiare un eventuale nuovo attacco dei russi. Lo ha riferito l’amministrazione militare di Kiev su Telegram, secondo quanto riporta Unian.”Se c’è un secondo assalto, non possiamo evitare i danni ma per minimizzarli la prima linea di difesa di Kiev è approntata a grande distanza dalla città per impedire l’uso di unita’ di artiglieria nemiche”, ha affermato in una nota. Ieri il capo dell’amministrazione militare della capitale Mykola Zhirnov aveva affermato che non ci sono segnali di posizionamento di truppe russe a nord del confine ucraino per una nuova offensiva su Kiev anche se, ha sottolineato, la minaccia rimane. “Si stanno costruendo fortificazioni, si sta preparando una certa area per l’estrazione mineraria, si stanno addestrando le truppe in base all’esperienza maturata”, ha detto

Ore 13.50 – Parlamentare russo suggerisce di rapire un ministro della Difesa della Nato – Un parlamentare russo ha suggerito di rapire un ministro della Difesa della Nato in Ucraina e portarlo a Mosca, durante un’intervista televisiva. Lo riporta Reuters. “Sai, forse è una trama fantasiosa quella a cui sto pensando… che nel prossimo futuro, a un certo punto, un ministro della Guerra di un paese della Nato si rechi in treno a Kiev per parlare con Zelensky. Ma non ci arriverebbe. Si sveglierebbe invece da qualche parte a Mosca”, ha detto Oleg Morozov, importante membro del partito Russia Unita, che sostiene Vladimir Putin, in un’intervista trasmessa ieri sera sull’emittente di stato Rossiya-1. “Vorrebbe dire che li abbiamo rapiti?”, ha chiesto la conduttrice Olga Skabeyeva. “Sì”, la riposta.

Ore 13.40 – Mosca: “I 152 corpi trovati in Azovstal erano minati” – L’esercito russo avrebbe trovato nell’acciaieria Azovstal di Mariupol un furgone refrigerato con i cadaveri di 152 combattenti ucraini e quattro mine piazzate sotto i corpi. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo, citato dalle agenzie russe. Secondo le forze armate russe, i militari del battaglione Azov che si sono arresi alle unità di Mosca avrebbero dichiarato che gli esplosivi sono stati piazzati su ordine di Kiev. Il ministero della Difesa ha detto che intende consegnare a breve alle autorità ucraine i cadaveri trovati nell’acciaieria. Il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov, Kiev avrebbe voluto addossare a Mosca la responsabilità per la rimozione dei corpi, per non consentirne il trasferimento e la consegna ai parenti.

Ore 13.30 – Unione Africana a UE: allarme grano e fertilizzanti – Il presidente dell’Unione Africana, Macky Sall, nel suo intervento in videocollegamento al vertice UE, ha lanciato l’allarme sugli effetti devastanti della guerra sulla sicurezza alimentare in Africa. “Il prezzo dei fertilizzanti è destinato a triplicare”, “i due terzi della popolazione che soffre di malnutrizione già si trova in Africa”, ha spiegato il presidente senegalese. “È chiaro che la colpa non è delle sanzioni approvate dall’Europa ma è della guerra lanciata dalla Russia contro l’Ucraina”, ha sottolineato Sall che ha espresso il suo sostegno alle iniziative “per fare uscire il grano dall’Ucraina”.

Ore 13.20 – Crimini di guerra, équipe internazionale incontra procuratore Cpi – Un gruppo di investigatori provenienti da Ucraina, Polonia e Lituania oggi ha incontrato il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan a L’Aia. L’équipe internazionale, costituita alla fine di marzo, sta indagando sui presunti crimini di guerra russi commessi in Ucraina. All’incontro, secondo quanto riportato da Associated Press, sarà presente anche la procuratrice generale ucraina, Irina Venediktova.

Ore 13.10 – Media ucraini: Putin vuole occupare il Donbass entro il primo luglio – Il presidente russo Vladimir Putin avrebbe dato l’ordine di occupare l’intera regione di Luhansk e Donetsk entro il primo luglio. Lo riporta Channel 24, citando fonti dei servizi segreti ucraini, secondo quanto riporta l’agenzia ucraina Unian.

Ore 13.00 – Unione Africana, sanzioni UE complicano acquisto grano – “Vorrei anche dirvi che i nostri paesi sono molto preoccupati per gli effetti collaterali dell’interruzione causata dal blocco del sistema di pagamento da parte di Swift a causa delle sanzioni. Quando il sistema Swift viene interrotto, significa che anche se i prodotti esistono, il pagamento diventa complicato, se non impossibile. Vorrei insistere affinché la questione venga esaminata al più presto dai nostri ministri competenti al fine di trovare soluzioni adeguate”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Unione Africana, Macky Sall, nel suo intervento in videocollegamento al vertice UE, in cui ha chiesto che “si faccia di tutto per liberare le scorte di grano disponibili e garantire il trasporto e l’accesso al mercato” al fine di evitare “lo scenario catastrofico di carenze e aumenti generalizzati dei prezzi. È qui che cerchiamo il supporto dei nostri partner”. “So che c’è anche la questione del blocco del porto di Odessa che impedisce il flusso delle scorte di grano. Sosteniamo il meccanismo delle Nazioni unite proposto per aiutare a sbloccare la situazione”, ha aggiunto Sall.

Ore 12.50 – Iran: Lavrov, USA ostacolano ripristino accordo nucleare – Washington sta cercando di trattare condizioni aggiuntive nell’ambito del processo negoziale per il ripristino dell’accordo sul nucleare iraniano (Jcpoa). Lo ha denunciato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in una conferenza stampa dopo i colloqui con il suo omologo del Bahrein, dove è in visita. “Sono emersi alcuni ostacoli, principalmente a causa della posizione degli Stati Uniti, che stanno cercando di negoziare condizioni aggiuntive, modificando così il contenuto originale del Jcpoa, che è stato approvato dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, ha detto il capo della diplomazia russa.

Ore 12.40 – Polonia, primo ministro: vorremmo rimozione Putin, ma basta vittoria – “Ci piacerebbe che Putin venisse totalmente rimosso, ma rappresenta un potere brutale e la Russia è una superpotenza” quindi “se l’Ucraina sopravviverà come stato sovrano sarà una vittoria, questo è l’unico obiettivo per il quale stiamo sostenendo l’Ucraina attraverso una vasta gamma di mezzi”. Lo ha dichiarato il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, in un’intervista al canale britannico Sky News.  “Se l’Europa e il mondo libero perdono questa guerra non saremo più sicuri perché saremo sempre sotto la minaccia di Putin”, ha aggiunto Morawiecki.

Ore 12.30 – Unione Africana, il presidente chiamerà Putin: “Crisi del grano colpa sua” – Il presidente dell’Unione Africana Macky Sall telefonerà a Vladimir Putin per esprimergli la sua “preoccupazione” riguardo la crisi alimentare che si sta sviluppando in seguito alla guerra in Ucraina e per sottolineare che l’Unione Africana condivide le stesse posizioni dell’Unione Europea sulle responsabilità della Russia, e non delle sanzioni, nella crisi attuale. Lo ha detto lo stesso Sall nel corso del suo intervento al Consiglio Europeo.

Ore 12.25 – Lavrov: “Sblocco navi grano solo se Kiev smina porti” – Per sbloccare le navi con i carichi di grano nei porti ucraini è necessario che “il governo di Kiev smini le sue acque territoriali”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in conferenza stampa durante la sua visita in Bahrein. “Se Kiev risolve il problema dello sminamento dei porti, la Marina russa garantirà il passaggio senza ostacoli delle navi con grano nel Mediterraneo quando saranno in mare aperto”, ha assicurato il capo della diplomazia di Mosca.

Ore 12.20 – Leader UE: sbloccare esportazioni di grano dall’Ucraina – I capi di stato e di governo europei riuniti a Bruxelles hanno adottato le conclusioni del vertice relative alla sicurezza alimentare con un appello alla Russia a porre fine agli attacchi alle infrastrutture di trasporto in Ucraina, revocare il blocco dei porti ucraini del Mar Nero e consentire le esportazioni di cibo, invitando poi gli Stati membri ad accelerare il lavoro sui corridoi di solidarietà.

Ore 12.15 – Incontro Salvini-ambasciatore russo, Letta: “Chiediamo chiarezza” – “Noi chiediamo delle risposte, non è che questa vicenda possa completarsi così. Mentre la crisi era in corso c’erano trattative non si sa bene tra chi, in che modo e in che forma tra l’invasore russo e un partito di governo Italiano. Quindi noi chiediamo chiarezza, non può terminare a tarallucci e vino”. Lo ha detto il segretario del Partito democratico Enrico Letta ai cronisti nella sede del Pd a proposito delle notizie su incontri tra Salvini e l’ambasciatore russo.

Ore 12.10 – Tribunale ucraino: due militari russi condannati a 11 anni di carcere – Un tribunale ucraino ha condannato due soldati russi a 11 anni e mezzo di reclusione per aver per aver colpito con diversi missili due villaggi nella regione nordorientale di Kharkiv. È la seconda sentenza di Kiev per crimini di guerra dall’inizio dell’invasione russa. Alexander Bobykin e Alexander Ivanov sono stati dichiarati colpevoli di “violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra”, al termine di un processo nel quale i due imputati hanno “ammesso pienamente la loro colpa e si sono dichiarati pentiti”.

Ore 12.05 – Mosca: “Sanzioni contro il popolo russo dettate dall’odio” – “Queste sanzioni sono dirette proprio contro il popolo russo”. Lo afferma il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev sul suo canale Telegram, come riporta Tass. “Questa conclusione è scoraggiante, ma purtroppo è vera. Ci odiano tutti! Queste decisioni si basano sull’odio verso la Russia, verso i russi, verso tutti i suoi abitanti”, ha sottolineato l’ex presidente russo, riferendosi alle misure adottate dall’UE contro Mosca.

Ore 12.00 – Severodonetsk, sindaco: forze russe controllano “circa metà” città – “Circa metà” della città di Severodonetsk, nella regione orientale ucraina di Luhansk, è ora controllata dalle forze russe. Lo ha dichiarato alla tv ucraina Oleksandr Stryuk, sindaco della città diventata un obiettivo chiave nell’avanzata delle forze russe nel Donbass. “Purtroppo, la linea del fronte ha tagliato la città in due metà, ma la città si sta ancora difendendo, la città è ancora ucraina. I combattimenti in strada continuano”, ha detto Stryuk, secondo quanto riportato da Reuters, ricordando che se Severodonetsk e la vicina città di Lysychansk saranno conquistate dalla Russia, l’intera regione di Luhansk cadrà sotto il controllo russo.

Ore 11.00  – Lavrov in Turchia l’8 giugno per i corridoi del grano – Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov sarà in Turchia l’8 giugno per “discutere di corridoi sicuri” per il trasporto di grano dall’Ucraina. Lo annuncia la Turchia. Ieri il presidente turco Erdogan aveva posto nei suoi colloqui la necessità di creare corridoi sicuri per l’esportazione di prodotti agricoli.

Ore 10.30 – A Severodonetsk 12mila i civili intrappolati – Il Consiglio norvegese per i rifugiati ha dichiarato che fino a 12.000 civili rimangono intrappolati e bisognosi di aiuto nella città orientale di Severodonetsk, dove le truppe russe stanno avanzando. “Sono inorridito nel vedere Severodonetsk, la fiorente città dove avevamo il nostro quartier generale operativo, diventare l’epicentro di un altro capitolo della brutale guerra in Ucraina”, ha dichiarato Jan Egeland, segretario generale del Consiglio norvegese per i rifugiati, “temiamo che fino a 12.000 civili rimangano intrappolati nel fuoco incrociato della città, senza sufficiente accesso ad acqua, cibo, medicine o elettricità”.

Ore 09.00 – Mosca all’Ue: “Troveremo nuovi importatori”- La Russia replica all’ultimo round di sanzioni europee sul petrolio assicurando che troverà nuovi importatori. Il rappresentante permanente russo presso gli organismi internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, lo ha fatto citando Ursula von der Leyen. “Come ha detto giustamente ieri – ha scritto su Twitter -, la Russia troverà nuovi importatori. Degno di nota il fatto che contraddica le sue dichiarazioni del giorno prima. Rapido cambiamento di impostazione che indica che l’Ue non è in gran forma”.

Ore 07.00 – Leader Ue pronti a offrire 9 miliardi di euro per ricostruzione Ucraina – “Il Consiglio europeo continuerà ad aiutare l’Ucraina con le sue necessità immediate di liquidità, insieme al G7 ed è pronto a concedere all’Ucraina 9 miliardi di euro”. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, riprendendo le conclusioni del vertice Ue. La decisione mostra «sostegno forte e concreto» a Kiev, aggiunge Michel.

Ore 06.30- Borrell: embargo storico per paralizzare macchina guerra Putin – “Accolgo con favore la decisione dei leader dell’Ue di vietare il petrolio russo. Una decisione storica per paralizzare la macchina da guerra di Putin. La nostra unità è la nostra forza”. Lo scrive in un tweet l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell.

Ore 06.00 – Ue: raggiunto accordo vertice Ue su embargo petrolio – Il vertice europeo ha raggiunto un accordo sull’embargo al petrolio russo che è parte del sesto pacchetto di sanzioni anti-russe. L’accordo sull’embargo al petrolio russo raggiunto al vertice Ue copre “immediatamente più di 2/3 delle importazioni di petrolio dalla Russia, tagliando un’enorme fonte di finanziamento per la sua macchina da guerra!. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Leggi anche: 1. ESCLUSIVO TPI – Viaggio nell’inferno di Bucha: ecco cosa abbiamo visto / 2. No, quei morti non sono figuranti: il fact-checking sui fatti di Bucha / 3. Come si è arrivati alla guerra Russia-Ucraina e cosa vuole Putin

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