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Home » Esteri

Come funziona il Green Pass all’estero: ecco i Paesi dove è obbligatorio e per quali attività

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato il nuovo decreto con cui il Green Pass diventerà obbligatorio in Italia a partire dal 6 agosto per consumare negli spazi al chiuso di bar e ristoranti, ma anche per accedere a teatricinemastadipalestrecentri sportiviconcerticonvegni e locali di intrattenimento spettacolo. Si tratta di una misura volta a limitare la circolazione dei contagi da Covid-19 e a incentivare la vaccinazione, evitando nuove chiusure che peserebbero ulteriormente sulle attività economiche, ora in fase di ripresa. Ma come funziona il Green Pass negli altri Paesi europei e fuori dell’Europa? Dove è obbligatorio e dove invece se ne può fare a meno?

S&D

FRANCIA – Dal 21 luglio in Francia è obbligatorio il Green Pass vaccinale oppure un test anti-Covid negativo per avere accesso a cinema, musei o impianti sportivi, con più di 50 persone presenti. Si tratta di un obbligo ben più mitigato rispetto a quello annunciato alcuni giorni fa dal presidente Emmanuel Macron, date le resistenze che il governo ha trovato a livello politico e tra le associazioni di categoria. Un provvedimento più stringente, valido anche per caffè, ristoranti, treni e bus, dovrebbe essere adottato a partire da inizio agosto.

“Siamo ormai entrati nella quarta ondata della pandemia, soprattutto a causa della diffusione della variante Delta, più contagiosa”, ha dichiarato ieri il premier francese Castex. “La vaccinazione è l’unica arma che abbiamo al momento per combattere questo focolaio epidemico. Il 96% dei nuovi casi non è stato vaccinato”. Castex ha precisato che non ci sarà alcun controllo dell’identità dei clienti da parte dei ristoratori. Il Green Pass potrebbe infatti essere richiesto da agosto in bar e ristoranti, “ma tutto ciò non ha nulla a che fare con l’identità della persona”. Ci saranno sanzioni per chi non rispetta le regole, ha aggiunto, ma “ci sarà una settimana di tolleranza”. La decisione dell’Eliseo ha provocato un’ondata di proteste nel Paese, ma anche un boom di prenotazioni per il vaccino anti-Covid.

SPAGNA E PORTOGALLO – Al momento in Spagna il Green Pass è obbligatorio per i turisti inglesi in arrivo nelle isole Baleari e, in Catalogna, per partecipare agli eventi con più di 500 persone. Linea dura in Portogallo, dove dal 10 luglio il pass sanitario è obbligatorio per andare al ristorante in 60 comuni, inclusi Lisbona e Porto. In vigore anche il coprifuoco dalle 23 alle 5, con i bar che sono tenuti a osservare delle limitazioni di orario.

GRECIA E CIPRO – In Grecia il Green Pass è obbligatorio per ristoranti, bar e siti culturali, per evitare che i casi crescano a causa del turismo estivo e nei principali luoghi della movida. Per quanto riguarda Cipro, il pass è necessario per visitare centri commerciali, chiese, cinema, stabilimenti turistici, nelle sale interne dei luoghi di ristorazione e per partecipare a eventi in luoghi chiusi. Il “SafePass” si ottiene con un test negativo nelle 72 ore precedenti, almeno una dose di vaccino almeno tre settimane prima o la guarigione dal coronavirus nei sei mesi precedenti.

GERMANIA E AUSTRIA- La Germania per il momento non ha posto alcun limite a livello federale, ma le regole variano tra i diversi Land. In alcuni di questi, i ristoratori possono richiedere il pass per entrare nei locali. In Austria invece locali notturni, hotel e ristoranti sono accessibili solo con il pass.

ALTRI PAESI UE – Tra i Paesi che hanno adottato regole più stringenti c’è la Danimarca, dove il pass sanitario serve per andare nei ristoranti, cinema, musei, teatri. Persino i parrucchieri non accettano clienti senza prova di vaccino o tampone negativo. In Lettonia e Lituania i vaccinati possono sedersi all’interno di ristoranti, frequentare palestre e cinema, mentre chi non è vaccinato può farlo lo stesso, ma dovrà sedersi fuori con il distanziamento e posti limitati. In Ungheria il governo di Viktor Orban, che aveva imposto il Green pass per i ristoranti, dal 3 luglio ha tolto l’obbligo insieme a quello per le mascherine.

REGNO UNITO – Il primo ministro britannico Boris Johnson ha sospeso tutte le restrizioni interne dallo scorso 19 luglio, nonostante la diffusione della variante delta nel Paese. Tuttavia dalla fine dell’estate sarà richiesto un certificato di vaccinazione (non quindi un tampone negativo o un certificato di guarigione) per accedere a locali e altri luoghi affollati. L’intento è soprattutto quello di spingere i giovani a vaccinarsi.

ISRAELE – Israele è il paese che fuori dall’Europa ha adottato per primo l’obbligo di Green Pass, con un certificato digitale che si può ottenere una settimana dopo aver fatto la seconda dose ed è valido già durante la primavera scorsa per attività come ristoranti e pub. L’attività di controllo, nel Paese, è responsabilità del personale del singolo locale, ma non ci sono state lamentele né da parte dei gestori né dai clienti.

Leggi anche: Green pass, Stato di emergenza e colori delle Regioni: ecco cosa prevede il nuovo decreto Covid

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