Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:37
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il governo romeno perde un altro pezzo, si dimette il ministro della Giustizia

Immagine di copertina

Florin Iordache ha rimesso il proprio incarico dopo le proteste contro la legge "salva corrotti". Prima era stato il titolare del Commercio a rinunciare all'incarico

Dopo più di sette giorni di proteste di massa a Bucarest e nelle principali città romene, il 9 febbraio si è dimesso il ministro della Giustizia del governo Grindenau, Florin Iordache. L’annuncio è arrivato durante una conferenza stampa. A gennaio, Iordache aveva proposto una legge che depenalizzava l’abuso di ufficio e altri reati di corruzione.

In seguito alle manifestazioni contro il decreto definito dall’opinione pubblica “salva corrotti”, il governo ha deciso di ritirare il testo proponendone un altro, ancora all’esame del parlamento. “Da quando sono arrivato al ministero della Giustizia, mi sono deciso ad attuare tutte le procedure legali per rimediare a una serie di problemi esistenti e di un certo rilievo”, ha detto Iordache prima di annunciare le dimissioni. Dopo la conferenza stampa, il primo ministro Sorin Grindeanu ha precisato che aveva già deciso di destituire Iordache dal suo incarico, e ha annunciato la possibilità di nominare un “tecnico” al dicastero della Giustizia.
 
L’8 febbraio il parlamento romeno ha respinto la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra contro l’esecutivo. “Abbiamo un dovere verso gli elettori, ed è quello di continuare a governare”, ha detto ai parlamentari Grindenau dopo il voto di fiducia. Dall’nizio di febbraio il premier ha ingaggiato un braccio di ferro con il capo dello Stato, Klaus Iohannis. Era stato quest’ultimo, dopo le proteste popolari, a suggerire al premier di fare un passo indietro.

Con le dimissioni di Iordache l’esecutivo perde così un altro pezzo. In seguito alle proteste di massa contro la legge sulla depenalizzazione dei reati, le più grandi dalla caduta del regime di Nicolae Ceaușescu, il 2 gennaio si era infatti dimesso il ministro del Commercio Florin Jianu.

**Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata.**

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”