Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Genitori fanno sesso a tre col figlio di 11 anni per dimostrargli che non è gay: condannati dopo 20 anni

Immagine di copertina

È successo a Reading, in Inghilterra: all'epoca dei fatti la vittima, che ora ha 30 anni, non era stata creduta dalla polizia

Una storia terribile, un’infanzia e forse una vita rovinate per sempre. Come se non bastasse, una giustizia che è arrivata solo 20 anni dopo i fatti, perché all’epoca la vittima non era stata creduta fagli investigatori.

In Inghilterra, nella città di Reading, un uomo e la sua compagna hanno costretto il figlio di lui ad avere rapporti sessuali a tre con loro. Il ragazzo all’epoca dei fatti, che si sono svolti nel 1998, aveva appena 11 anni.

Il motivo di questo comportamento atroce rende la tutta la vicenda ancora più assurda: la coppia si era accorta di una presunta omosessualità del ragazzo. Un sospetto diventato giorno dopo giorno una vera e propria ossessione.

Per riportarlo sulla “retta via”, il padre e la matrigna del ragazzo avevano quindi deciso di fargli scoprire la sessualità costringendolo ad avere rapporti con loro.

Nel corso del processo sono emersi particolari raccapriccianti. Il padre obbligava il ragazzo a succhiare i capezzoli della matrigna, come dimostrazione della propria virilità.

Nel ’98, come detto, il giovane denunciò le torture subite, ma inizialmente non venne creduto dalla polizia. Solo molti anni dopo, a seguito di altre denunce, si è arrivati a celebrare un processo.

I due aguzzini, alla fine di un percorso lento, sofferto e doloroso per il ragazzo, sono stati condannati a 9 e 6 anni di carcere. La giudice che ha emesso la sentenza si è rivolta con parole durissime in particolare alla matrigna: “Questo ragazzo ti considerava una madre, e ne hai abusato per la tua personale gratificazione sessuale”.

Oggi la vittima di questi terribili abusi ha 30 anni. Alla stampa britannica ha raccontato quanto sia stato duro non solo subire quelle violenze, ma anche attendere giustizia per così tanto tempo: “All’epoca non fui creduto, venni preso per un bugiardo. Spero che la mia storia convinca altre persone vittime di abusi a denunciare i loro aguzzini”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”