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Home » Esteri

Gaza, iniziate le trattative di pace tra Hamas e Israele in Egitto: “Clima positivo”

Immagine di copertina
Credit: AGF

Oggi è il secondo anniversario del pogrom del 7 ottobre. Meloni: "Il piano di Trump offre una opportunità che non deve andare sprecata"

Negoziati Hamas-Israele in Egitto: il punto della situazione

Sono in corso in Egitto, a Sharm el-Sheikh, i negoziati indiretti tra Hamas e Israele sul piano di pace per la Striscia di Gaza proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e già accettato dallo Stato ebraico. Ieri, lunedì 6 ottobre, il primo round dei colloqui si è svolto “in un clima positivo”: lo riferiscono i media egiziani e lo confermano fonti vicine ai negoziatori di Hamas. Il secondo round è previsto per il pomeriggio di oggi, 7 ottobre, secondo anniversario del pogrom perpetrato dai miliziani islamici che ha scatenato la rappresaglia di Israele.

Le trattative si svolgono a porte chiuse e sotto stretta sorveglianza, con i negoziatori che comunicano tramite mediatori che fanno la spola tra le due parti. Secondo Al-Qahera News, le delegazioni hanno discusso le condizioni preliminari “per stabilire un meccanismo” per il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza in cambio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, uno dei punti chiave del piano di pace di Trump (per i dettagli del piano, vai in fondo a questo articolo).

Intanto, la notte scorsa un bambino è stato ucciso e molti palestinesi sono rimasti feriti in un attacco israeliano a Khan Younis, mentre un razzo lanciato dal nord della Striscia di Gaza contro Israele è esploso in campo aperto “senza provocare vittime né danni”. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, le forze israeliane hanno arrestato almeno 15 palestinesi durante un raid su larga scala nella città di El-Bireh e nel campo profughi di Jalazone, a nord di Ramallah, in Cisgiordania.

Questa sera, a due anni dalla strage del 7 ottobre, Trump riceverà alla Casa Bianca Edan Alexander, tenuto ostaggio per 19 mesi nella Striscia di Gaza da Hamas. L’incontro è previsto per le 21 ora italiana. Trump aveva già incontrato Alexander, soldato israelo-americano, a luglio, poco dopo la liberazione.

“La violenza di Hamas ha scatenato una crisi senza precedenti in Medio Oriente. La reazione militare di Israele è andata oltre ogni principio di proporzionalità, e sta mietendo troppe vittime innocenti tra la popolazione civile di Gaza”, afferma in una nota la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. “Il Piano di pace presentato dal presidente Trump – secondo la premier – offre una opportunità che non deve andare sprecata, per giungere a una cessazione permanente delle ostilità, riportare a casa gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e avviare un processo verso un quadro di pace e di sicurezza in tutto il Medio Oriente”.

Hamas-Israele, il piano di pace di Trump per la Striscia di Gaza

1. Gaza deradicalizzata e libera dal terrorismo.
2. Gaza riqualificata a beneficio della popolazione locale.
3. Ritiro di Israele per preparare il rilascio degli ostaggi.
4. Restituzione entro 72 ore di tutti gli ostaggi, vivi e morti.
5. Rilascio da parte di Israele di 250 ergastolani e 1.700 gazawi detenuti.

6. Amnistia o esilio sicuro all’estero per i miliziani di Hamas che si disarmano.
7. Pieno accesso agli aiuti e ripristino delle infrastrutture essenziali.
8. Gestione degli affidata a Onu e Mezzaluna Rossa.
9. Governo di Gaza affidato a un comitato palestinese tecnocratico e apolitico composto da palestinesi qualificati ed esperti internazionali, con la supervisione di un nuovo organismo internazionale di transizione, il Board of Peace, presieduto da Trump e composto da capi di Stato, tra cui l’ex premier britannico Tony Blair.
10. Piano di sviluppo economico varato da Trump per la ricostruzione.

11. Istituzione di una zona economica speciale con tariffe e tassi di accesso preferenziali.
12. Nessun palestinese costretto a lasciare Gaza.
13. Hamas escluso dalla governance di Gaza e smilitarizzazione di Gaza.
14. Garanzia dai partner regionali sul rispetto da parte di Hamas dei propri obblighi.
15. Collaborazione Usa-Paesi arabi e internazionali per sviluppare una Forza di Stabilizzazione Internazionale (Isf) temporanea da dispiegare a Gaza.

16. No all’annessione di Gaza da parte di Israele.
17. Se Hamas rifiuta, piano diventa efficace nelle aree libere dal terrorismo.
18. Via a un processo di dialogo interreligioso.
19. L’Autorità Nazionale Palestinese si riforma in vista di un futuro Stato palestinese.
20. Dialogo Israele-palestinesi tramite gli Usa per una coesistenza pacifica e prospera.

La risposta di Hamas al piano di pace di Trump

“Il movimento annuncia la propria approvazione al rilascio di tutti i prigionieri dell’occupazione, sia vivi che resti mortali, secondo la formula di scambio contenuta nella proposta del presidente Trump, con le necessarie condizioni operative sul campo per l’attuazione dello scambio. In questo contesto, il movimento afferma la propria disponibilità a entrare immediatamente, attraverso i mediatori, in negoziati per discutere i dettagli. Il movimento riafferma inoltre la propria approvazione a trasferire l’amministrazione della Striscia di Gaza a un organo palestinese indipendente (tecnocrati) basato sul consenso nazionale palestinese e sostenuto da un appoggio arabo e islamico”.

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