Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:37
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Medio Oriente, la diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Gaza: altri 72 morti nelle ultime 24 ore. Onu: “La Striscia è il luogo più affamato del mondo”. Hamas sta ancora valutando la proposta di tregua Usa | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: ZUMAPRESS.com / AGF

Le vittime registrate nella Striscia di Gaza, a oltre 600 giorni dagli attentati terroristici condotti da Hamas e dalla Jihad islamica il 7 ottobre 2023 in Israele, hanno ormai superato i 54mila morti. Ma non si fermano né i bombardamenti né l’offensiva di terra lanciata dallo Stato ebraico nel territorio costiero palestinese, dove l’Idf ha dichiarato zona vietata o emesso ordini di evacuazione per la maggior parte della Striscia. Proseguono però anche i colloqui per arrivare a una tregua con Hamas anche se peggiorano di giorno in giorno le condizioni della popolazione civile, con il prolungato blocco dell’afflusso degli aiuti umanitari. Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 30 maggio 2025, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza. [Seguici anche su Instagram].

DIRETTA

Ore 18:00 – Gaza, al-Jazeera: “Salgono a oltre 30 le vittime dei raid odierni di Israele” – È salito a oltre 30 morti il bilancio delle vittime causate dai raid aerei condotti a partire dall’alba di oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito fonti sanitarie locali intervistate dai propri corrispondenti sul campo, secondo cui altre 14 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo israeliano condotto nel pomeriggio nella zona orientale di Khan Younis, nel sud della Striscia.

Ore 17:00 – Gaza, Unicef: “Ogni 20 minuti ucciso o ferito un bambino” – Ogni 20 minuti viene ucciso o ferito un bambino nella Striscia di Gaza. La denuncia arriva dal Fondo per l’infanzia delle Nazioni Unite (Unicef), secondo cui dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas oltre 50mila bambini sono stati uccisi o feriti nel territorio costiero palestinese. “Gravi violazioni dei diritti, case, scuole, ospedali distrutti, aiuti bloccati, fame”, ha scritto l’Unicef sui social. “Questa è la distruzione dell’infanzia. Della vita stessa. Questi sono bambini. Non numeri”

Ore 16:30 – Gaza: 54.321 morti dal 7 ottobre 2023, 72 solo nelle ultime 24 ore – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 si è attestato a 54.321 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 123.770 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 72 persone e altre 278 sarebbero rimaste ferite. Dal 18 marzo scorso, giorno della fine della tregua, almeno 4.058 persone sono state uccise e 11.729 sono rimaste ferite nella Striscia di Gaza.

Ore 16:00 – Macron: “L’Occidente non abbandoni Gaza: Israele non può fare ciò che vuole”. Tel Aviv: “È impegnato in una crociata contro di noi” – Il presidente della Francia Emmanuel Macron ha lanciato oggi un appello all’Occidente a non “abbandonare Gaza”, lasciando “che Israele faccia ciò che vuole”, per non “perdere ogni credibilità con il resto del mondo”, una posizione che gli è valsa l’accusa da parte di Tel Aviv di essere impegnato in una “crociata contro lo Stato ebraico”. “Se abbandoniamo Gaza” e “lasciamo che Israele faccia ciò che vuole”, “perdiamo ogni credibilità”, ha dichiarato oggi Macron intervenendo al forum per la difesa Shangri-La Dialogue di Singapore, ricordando gli effetti del blocco delgi aiuti nella Striscia da parte di Tel Aviv. “Ecco perché rifiutiamo i doppi standard”, ha insistito il presidente francese, assicurando che lo stesso discorso vale anche per il conflitto in Ucraina. Da parta sua, il ministero degli Esteri israeliano ha accusato il presidente francese di essere impegnato in una “crociata contro lo Stato ebraico”. “Non esiste alcun blocco degli aiuti umanitari. Questa è una sfacciata menzogna”, si legge in una nota diramata dal ministero di Tel Aviv. “Ma invece di fare pressione sui terroristi jihadisti, Macron vuole ricompensarli dando loro uno Stato palestinese. Non c’è dubbio che la sua festa nazionale sarà il 7 ottobre”.

Ore 15:00 – Gaza, al-Jazeera: “Salgono a 28 le vittime dei raid odierni di Israele” – È salito a 28 morti il bilancio delle vittime causate dai raid aerei condotti a partire dall’alba di oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito fonti sanitarie locali intervistate dai propri corrispondenti sul campo, secondo cui Israele continua a bombardare soprattutto il nord del territorio costiero, dove l’esercito di Tel Aviv ha ordinato l’evacuazione della popolazione da un’ampia porzione della Striscia.

Ore 14,00 – Ore 14:00 – Gaza Humanitarian Foundation: “Distribuiti oltre 2 milioni di pasti nella Striscia negli ultimi quattro giorni” – L’ong statunitense Gaza Humanitarian Foundation, l’unica finora autorizzata da Israele a distribuire aiuti nella Striscia di Gaza con l’appoggio Usa, ha annunciato di aver fornito oltre due milioni di pasti negli ultimi quattro giorni alla popolazione civile palestinese. Il numero totale dei pasti, afferma la GHF nel suo aggiornamento quotidiano, è di “circa 2.170.822, suddivisi in circa 23.040 scatole”, ciascuna pensata per fornire tre pasti al giorno, per circa quattro giorni, a una famiglia di circa cinque persone. L’ong ha inoltre smentito incidenti. “Nessun civile o individuo coinvolto nella distribuzione degli aiuti è rimasto ferito, nessuna vita è stata persa e tutto il cibo disponibile è stato distribuito senza interferenze questa settimana”, si legge nella nota di aggiornamento. Secondo le Nazioni Unite, la sola attività dell’ong statunitense non basta. Per sfamare adeguatamente i circa due milioni di abitanti della Striscia è infatti necessario distribuire ogni giorno 600 camion di aiuti.

Ore 13:30 – Gaza: Hamas sta ancora valutando la proposta di tregua Usa – Hamas sta ancora valutando la proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco con Israele nella Striscia di Gaza, malgrado la bozza di accordo non soddisfi nessuna delle “giuste e legittime richieste” palestinesi. Lo ha riferito oggi all’agenzia di stampa britannica Reuters l’esponente del politburo del gruppo terroristico Bassem Naim, secondo cui dunque Hamas non ha ancora dato una risposta definitiva ai mediatori.

Ore 13:00 – La denuncia dell’Onu: “Gaza è il luogo più affamato del mondo: il 100 per cento della popolazione rischia la fame” – “Gaza è il luogo più affamato del mondo”, dove “il 100 per cento della popolazione” rischia la fame. La denuncia arriva dal portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Unocha), Jens Laerke, durante la consueta conferenza stampa tenuta oggi a Ginevra, in Svizzera. “È l’unica area demarcata, Paese o territorio definito all’interno di un Paese, in cui l’intera popolazione è minacciata dalla carestia”, ha aggiunto il funzionario dell’Onu. “Il 100 per cento della popolazione è minacciato dalla carestia”

Ore 12:00 – Gaza, studio britannico: “La guerra ha provocato 1,89 milioni di tonnellate di emissioni di CO₂” – I primi 15 mesi della guerra di Israele nella Striscia di Gaza hanno generato un’impronta di carbonio maggiore delle emissioni annue di oltre 100 singoli Paesi, aggravando la crisi climatica globale. È quanto emerge da uno studio redatto da sette ricercatori e pubblicato sulla rivista scientifica Social Science Research Network, secondo cui l’impatto ambientale a lungo termine della distruzione della Striscia, della rimozione delle macerie e dell’eventuale ricostruzione di Gaza potrebbe superare i 31 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente, una cifra superiore alle esalazioni combinate di gas serra emesse nel 2023 da Paesi come Costa Rica ed Estonia. Tra il 7 ottobre 2023, data degli attentati di Hamas in Israele, e il cessate il fuoco temporaneo del gennaio 2025, sarebbero state rilasciate circa 1,89 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente, oltre il 99 per cento di queste è attribuibile ai bombardamenti aerei e alle operazioni militari israeliane sul campo. Lo studio evidenzia anche la mancanza di obblighi per i vari Paesi di segnalare le emissioni militari agli organismi di monitoraggio del clima delle Nazioni Unite.

Ore 11:00 – Yemen, media: “Houthi minacciano gli aerei delle compagnie israeliane” – Il gruppo sciita filo-iraniano Houthi, che controlla gran parte dello Yemen settentrionale e occidentale, intende intensificare gli attacchi contro Israele prendendo di mira gli aerei della compagnia di bandiera El Al e di altri vettori israeliani come Arkia e Israir, dopo il bombardamento dell’aeroporto internazionale della capitale yemenita Sana’a con cui lo Stato ebraico ha distrutto l’ultimo velivolo rimasto in servizio nello scalo. Lo riferisce il quotidiano libanese al-Akhbar, vicino al gruppo armato Hezbollah, citando fonti dell’organizzazione yemenita, secondo cui l’aereo preso di mira da Israele a Sana’a, che per Tel Aviv era usato per promuovere presunte “attività terroristiche”, veniva in realtà utilizzato per effettuare evacuazioni mediche in Giordania. In rappresaglia per l’attacco, fonti Houthi hanno dichiarato ad al-Akhbar che “Le prossime operazioni (contro Israele, ndr) saranno diverse in quantità e sostanza dalle precedenti”, ha fatto sapere ad al-Akhbar una fonte degli Houthi, secondo cui il gruppo “aggiungerà gli aerei civili israeliani alla lista degli obiettivi”. Non è chiaro se l’organizzazione possieda le armi e le capacità tecniche necessarie per mettere in atto la propria minaccia ma all’inizio del mese gli Houthi hanno colpito con un missile balistico un’area all’interno dell’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv. Al contempo un portavoce del gruppo ha annunciato alla rivista statunitense Newsweek che gli Houthi hanno ottenuto “nuove armi” in grado di imporre un “blocco aereo” su Israele.

Ore 10:00 – Gaza, al-Jazeera: “Altre 4 vittime nei raid odierni dell’Idf” – Altre quattro persone sono rimaste uccise in due attacchi aerei condotti questa mattina dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito fonti sanitarie locali intervistate dai propri corrispondenti in loco, secondo cui i nuovi raid portano ad almeno 14 il bilancio delle vittime uccise a partire dall’alba dall’Idf nella Striscia. Secondo i corrispondenti dell’emittente qatariota, una donna è stata uccisa e un numero imprecisato di persone sono rimaste ferite in un attacco aereo israeliano contro un’abitazione nella località di Jabalia al-Balad, nel nord della Striscia. Altre tre invece sono state uccise in un nella zona di as-Saftawi, a nord di Gaza City. In totale, secondo la Protezione civile di Gaza controllata da Hamas, oltre 50 persone erano rimaste uccise negli attacchi condotti ieri dall’Idf sulla Striscia.

Ore 9:30 – Gaza, Unrwa: “Aiuti sufficienti per salvare 200mila persone restano fermi nei nostri magazzini” – L’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha a disposizione, nei suoi magazzini di Amman, in Giordania, “abbastanza aiuti per sfamare oltre 200mila persone per un mese intero” nella Striscia di Gaza ma, a causa del blocco imposto da Israele, questi non possono essere distribuiti alla popolazione civile del territorio costiero. “Farina, pacchi alimentari, kit per l’igiene personale, coperte e forniture mediche sono pronti per essere consegnati”, ha fatto sapere l’Unrwa su X, sollecitando nuovamente l’apertura dei valichi di frontiera tra Israele e Gaza e l’accesso illimitato agli aiuti per la popolazione, che dal 2 marzo non può più importare nemmeno beni commerciali nella Striscia.

Ore 9:00 – Libano: raid di Israele nella notte nel sud del Paese – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato nella notte diversi obiettivi nel sud del Libano. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, i raid hanno colpito diverse aree della valle della Valle della Beqaa e del distretto di Sidone. Gli attacchi sono stati confermati in una nota dall’Idf, secondo cui i raid “hanno preso di mira strutture militari e altre infrastrutture appartenenti a Hezbollah”. Tra gli obiettivi, si legge nel comunicato dei militari israeliani, figura un sito utilizzato per immagazzinare armi vicino a Sidone, dove sono state identificate recenti attività di Hezbollah. La struttura, continua la nota, era già stata colpita dall’Idf in precedenza e l’attività in corso era collegata agli sforzi del gruppo per ripristinare il sito. Inoltre, le Idf affermano di aver colpito “diversi siti utilizzati per immagazzinare lanciarazzi nel Libano meridionale, dove sono state anche individuate attività di Hezbollah”. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale libanese, la sola località di Bnaafoul, nel distretto di Sidone, è stata bombardata tre volte durante la notte. Al momento non si hanno notizie di vittime.

Ore 8:30 – Gaza, al-Jazeera: “Altre 10 vittime nei raid odierni dell’Idf” – Almeno 10 persone sono rimaste uccise negli attacchi condotti a partire dall’alba di oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito fonti sanitarie locali, secondo cui almeno 10 persone sono state uccise in un raid israeliano contro un edificio residenziale a Jabalia. In totale, secondo la Protezione civile di Gaza controllata da Hamas, oltre 50 persone erano rimaste uccise negli attacchi condotti ieri dall’Idf sulla Striscia.

Ore 8:00 – Bbc: “Hamas non accetterà la proposta Usa di tregua” – Hamas intende respingere la nuova proposta di tregua nella Striscia di Gaza presentata dall’inviato presidenziale statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff, già approvata da Israele. Lo riporta l’emittente britannica Bbc, citando un “importante esponente” del gruppo terroristico palestinese, secondo cui la bozza di accordo non soddisfa le richieste fondamentali di Hamas, in primis la fine della guerra. Al momento però il gruppo non ha ancora dato ufficialmente una risposta definitiva, anche se le prospettive apparivano fosche già ieri sera. “Posso confermare che l’inviato (Steve) Witkoff e il Presidente (Trump, ndr) hanno sottoposto a Hamas una proposta di cessate il fuoco che Israele ha già approvato e sostenuto”, aveva spiegato ieri in conferenza stampa da Washington la portavoce della Casa bianca, Karoline Leavitt. “Israele ha sottoscritto questa prima che venisse inviata ad Hamas” con cui “continuano i colloqui”. Tale accordo, aveva rimarcato in serata all’agenzia di stampa francese Afp l’esponente del politburo di Hamas Bassem Naim, “non soddisfa nessuna delle richieste del nostro popolo, tra cui la fine della guerra e della carestia” e “significa, in sostanza, la perpetuazione dell’occupazione, la continuazione delle uccisioni e della fame”. Il movimento però, aveva aggiunto, sta ancora valutando come rispondere.

Ore 7:30 – Gaza: oltre 50 morti negli attacchi israeliani di ieri – Almeno 54 persone sono rimaste uccise negli attacchi condotti nelle giornata di ieri dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo hanno confermato all’agenzia di stampa francese Afp fonti della Protezione civile del territorio costiero palestinese controllato da Hamas, secondo cui il bilancio più grave proviene da un raid aereo che ha colpito un edificio residenziale a Bureij, nel centro della Striscia, che ha provocato 23 morti. Altre due vittime sono state registrate nei pressi di un centro di distribuzione alimentare dall’ong americana Gaza Humanitarian Foundation (GHF), l’unica finora autorizzata da Israele a importare e distribuire aiuti a Gaza con l’appoggio Usa. Interpellate dall’agenzia di stampa francese, le Idf hanno fatto sapere di aver “colpito una cellula terroristica di Hamas” a Bureij ma non hanno dato notizie di raid nell’area del centro di distribuzione alimentare dell’ong americana.

Ore 7:00 – Gaza: Idf ordina l’evacuazione di un’ampia area nel nord della Striscia: evacuato l’ospedale al-Awda di Jabalia – Le forze armate di Israele (Idf) hanno ordinato nella notte una nuova evacuazione su vasta scala della popolazione palestinese da un’ampia area situata nel nord della Striscia di Gaza settentrionale, nell’ambito dell’offensiva terrestre lanciata a metà maggio dall’esercito di Tel Aviv contro Hamas. L’avviso, diramato sui social dal portavoce in lingua araba dell’Idf Avichay Adraee, invita i residenti delle località di Atatra e Jabalia e dei quartieri di Shejaiya, Daraj e Zeitoun di Gaza City ad abbandonare le proprie case e i rifugi e a dirigersi “verso ovest”. “Le Idf allargheranno le loro attività offensive nelle aree in cui vi trovate per distruggere le capacità delle organizzazioni terroristiche”, si legge nel comunicato che allega anche una mappa con le aree da evacuare contrassegnate in rosso, “considerate zone di combattimento pericolose”. Non è la prima volta che l’Idf ordina evacuazioni simili alla popolazione locale: tra le aree evacuate ieri in questa stessa zona figura infatti anche l’ospedale al-Awda di Jabalia.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”