Furto al Louvre, l’incredibile falla nella sicurezza: la password delle telecamere era “Louvre”
L'incredibile rivelazione del quotidiano "Libération"
Mentre proseguono le indagini sul furto avvenuto al museo Louvre di Parigi, emergono dettagli al limite del grottesco, come il nome della password utilizzata per accedere ai server delle telecamere di videosorveglianza. Secondo quanto rivelato dal quotidiano Libération, infatti, la password utilizzata era proprio “Louvre”, ovvero il nome del museo. Secondo il quotidiano francese, già nel 2014 tre esperti dell’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica avevano analizzato il sistema di sicurezza del museo mettendo in guardia da possibili violazioni. Nel report si leggeva che “Chi controlla la rete del Louvre può facilitare il furto di opere d’arte”. Anche perché un’altra delle password utilizzate era “Thales”, ovvero il nome della società che aveva sviluppato il sistema di videosorveglianza.
Intanto sono quattro le persone arrestate per il furto, tra cui una coppia con figli considerati dagli investigatori come “insospettabili”. “I loro profili non corrispondono a quelli generalmente associati ai più alti livelli di criminalità organizzata – ha dichiarato la procuratrice Laure Beccuau – Sono persone vicine; vivevano tutti a Seine-Saint-Denis. Due di loro vivevano con i loro partner e avevano figli”. Il destino dei gioielli, però, è ancora ignoto: “Stiamo esaminando tutte le possibilità sul mercato parallelo per la vendita. Potrebbero essere utilizzati per il riciclaggio di denaro o per il commercio”.