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“George Floyd e il poliziotto che l’ha ucciso si conoscevano”: la rivelazione shock. Derek Chauvin valuta dichiarazione colpevolezza

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Derek Chauvin sta valutando di dichiararsi colpevole, lo rende noto Abc News segnalando che i procuratori della contea di Hennepin stanno trattando sulla sua dichiarazione di colpevolezza rispetto alle accuse di omicidio e di violazione dei diritti civili. Nelle ultime ore, Thomas Lane, uno degli agenti accusati di favoreggiamento e di aver contribuito alla morte dell’afroamericano George Floyd, è stato rilasciato su cauzione. La cauzione era stata fissata a un milione di dollari. Lane è uno dei quattro agenti che ha fermato Floyd con l’accusa di aver usato una banconota contraffatta da 20 dollari.

George Floyd, l’afroamericano ucciso durante un fermo a Minneapolis lo scorso 25 maggio, e Derek Chauvin, l’agente responsabile della sua morte, si conoscevano “piuttosto bene”. Lo rivela David Pinney, un uomo che dichiara di aver lavorato con loro nella discoteca El Nuevo Rodeo Club di Minneapolis, durante un’intervista alla Cbs. I due si conoscevano “piuttosto bene” e c’erano state delle frizioni. “Si sono scontrati, aveva molto a che vedere con il fatto che Derek fosse aggressivo nel club con alcuni clienti, cosa che rappresentava una problema”, ha raccontato David Pinney, riecheggiando le dichiarazioni dei familiari dell’afroamericano ucciso, convinti che la morte sia stata in parte una questione personale oltre che razziale. La proprietaria del locale, Maya Santamaria, interpellata da Cbs, ha detto che Chauvin era “spaventato e intimidito” dalle persone di colore. El Nuevo Rodeo è stato incendiato durante le proteste contro il razzismo scatenate dalla morte di Floyd.

“Lasciatemi, non riesco a respirare” erano state le ultime drammatiche parole di George Floyd, morto dopo essere stato ammanettato dalla polizia e soffocato, bloccato a terra con un ginocchio dell’agente sul collo. La scena era diventata virale grazie a un video girato da un passante e poi messo online. (qui il video) La Polizia aveva controllato George perché sembrava sotto stupefacenti. L’hanno estratto forzatamente dalla sua macchina, lo hanno immobilizzato a terra, gli hanno messo le manette e poi Chauvin gli ha messo il ginocchio sul collo. “Per favore, non riesco a respirare”, “Mamma aiuto”: George ha implorato più volte la Polizia. Impotente, quanto le persone che lo filmavano che chiedevano ai poliziotti di non soffocarlo, di lasciarlo respirare, di controllargli il polso. Fino a quando non è svenuto e morto poche ore dopo in ospedale.

Un milione e 250mila dollari è la maxi cauzione che un giudice negli Stati Uniti ha fissato per il rilascio di Derek Chauvin. L’ormai ex agente è stato arrestato la scorsa settimana, incriminato di omicidio volontario, ed è ora detenuto in una prigione di massima sicurezza del Minnesota. Con lui sono finiti in manette anche gli altri tre poliziotti presenti sulla scena, Tou Thao, J. Alexander Kueng e Thomas Lane, accusati di aver aiutato Chauvin e di aver favorito l’omicidio.

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