Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:48
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Un falsario ha rivendicato la paternità di un ritratto attribuito a Leonardo da Vinci

Immagine di copertina

Shaun Greenhalgh ha dichiarato di aver dipinto La bella principessa nel 1978

Shaun Greenhalgh, un noto falsario britannico che sta scontando quattro anni e otto mesi in prigione, ha rivendicato la paternità di un dipinto attribuito a Leonardo da Vinci. 

L’opera si chiama La bella principessa – conosciuta anche col nome Ritratto di una Sforza – ed è stata riscoperta nel 1998, quando è stata venduta come ritratto di anonimo a un’asta da Christie’s a New York per 21,850 dollari.

Il quadro, acquistato nuovamente da un privato nel 2007, dal 2008 è stato ritenuto di Leonardo da Vinci. 

Il pittore italiano avrebbe ritratto in quest’opera – scomparsa per circa 500 anni – la figlia illegittima del duca di Milano.

Secondo Greenhalgh, il profilo ritratto non sarebbe affatto quello una nobildonna, ma di una dipendente di un supermercato di Bolton, nel Regno Unito, dove l’uomo lavorava.

Il capolavoro, valutato circa 150 milioni di dollari, è stato esposto come opera di Leonardo in diverse mostre in tutto il mondo.

Pietro Marani, uno studioso di da Vinci, ha dichiarato possibile la tesi di Greenhalgh, ammettendo che il ritratto non presenta la tecnica e lo stile del pittore italiano.

Nonostante in un’analisi di laboratorio i materiali utilizzati per il quadro fossero risultati vecchi di 250 anni, è possibile che il falsario abbia utilizzato pigmenti antichi per ricreare l’aspetto di un ritratto d’epoca rinascimentale.

Greenhalgh stesso ha ammesso di aver usato per la sua opera, prodotta nel 1978, l’argilla scavata da alcuni alberi secolari.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”