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Risultati elezioni Usa 2020: risultato in bilico, elezioni appese al voto postale. Trump: “Grande vittoria”. Biden: “Vinceremo”

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Risultati elezioni Usa 2020: tutti i dati in tempo reale

RISULTATI ELEZIONI USA 2020 – Martedì 3 novembre 2020 si sono tenute le elezioni per scegliere il 46° presidente degli Stati Uniti: c’è grande attesa per i risultati che arriveranno dai singoli Stati e che determineranno il trionfo di uno o dell’altro candidato, il presidente uscente Donald Trump e il suo sfidante, il democratico Joe Biden. Per approdare alla Casa Bianca, è necessario conquistare almeno 270 grandi elettori.

S&D

I grandi elettori sono 538 e dopo il voto andranno a formare lo United States Electoral College. Ogni Stato Usa ne assegna un certo numero. Per conquistare la Casa Bianca, come detto, c’è bisogno di almeno 270 grandi elettori, vale a dire la metà più uno. Il numero dei 538 grandi elettori è fissato facendo la somma tra il numero dei senatori (100, due per ogni Stato) e dei deputati (435, assegnati proporzionalmente alla popolazione di ogni singolo Stato). A questi vanno aggiunti i tre delegati che spettano al District of Columbia, dove si trova la capitale federale Washington.

Risultati parziali grandi elettori

Grandi Elettori Trump totali: 213
Grandi Elettori Biden totali: 253

Elezioni Usa 2020: i risultati in tempo reale

Con la vittoria di Donald Trump in Florida, Ohio e Texas, le grandi speranze di Joe Biden sembrano ridimensionate. Ma potrebbero volerci diversi giorni prima di un verdetto definitivo perché Michigan, Wisconsin e Pennsylvania non annunceranno oggi il vincitore. Con la chiusura dei seggi sulla costa orientale e negli Stati centrali della nazione, i due candidati si sono aggiudicati le prime vittorie date per scontate.

A Biden sono andati Colorado, Connecticut, Delaware, Illinois, Maryland, Massachusetts, New Jersey, New Mexico New York, Rhode Island, Vermont, Virginia e Washington Dc. Trump ha subito avuto la meglio in Alabama, Arkansas, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Nebraska, North Dakota, Oklahoma, South Dakota, Tennessee, West Virginia, Wyoming, Indiana and South Carolina.

La vittoria di The Donald nel ghiotto Texas porta in dote 38 grandi elettori e appare decisamente rosso, così come rosse appaiono la North Carolina e la Georgia. Nello Stato della stella solitaria un democratico non vince dal 1976 con Jimmy Carter. A bocca asciutta in buona parte della Sun Belt, le ambizioni di Biden dipendono ora tutte dalla Rust Belt, la zona industriale del Paese che Trump aveva strappato ai dem nel 2016. L’obiettivo dichiarato dell’ex vice presidente è riconquistare Wisconsin, Michigan e Pennsylvania.

Elezioni Usa 2020, tutti gli aggiornamenti sugli exit poll

LEGGI LA GUIDA DI TPI PER LE ELEZIONI USA 2020

Risultati Usa 2020: come funziona il sistema elettorale

Negli Usa hanno diritto di voto tutti i cittadini statunitensi con più di 18 anni. Ogni cittadino statunitense può scegliere di votare per un candidato o per tutti i candidati collegati a un partito politico. Lo scrutinio elettorale si svolge a livello statale, con un processo decentralizzato caratteristico degli Stati Uniti.

L’elezione del presidente Usa non avviene direttamente sulla base dei voti dei cittadini, ma si basa sul principio noto come “winner takes all” (“il vincitore piglia tutto”): il candidato che ha ottenuto la maggioranza dei voti in uno stato ha infatti diritto a tutti i voti in palio in quello stesso stato.

Dopo il voto dei singoli cittadini, la palla passa ai presidential electors o “grandi elettori“. Ogni Stato ha diritto a un numero variabile di grandi elettori, che si basa sulla sua popolazione. In totale i grandi elettori sono 538, cifra che corrisponde alla somma dei 435 deputati e 100 senatori, più tre rappresentanti del distretto di Washington.

I grandi elettori formano insieme il collegio elettorale, previsto dall’articolo 2 della Costituzione, che ha il compito di nominare il nuovo presidente Usa e il suo vice. Il voto è segreto e allo scrutinio vince chi ottiene almeno 270 voti, sia per il presidente che per il vice.

I grandi elettori non hanno “vincolo di mandato”, cioè non devono votare necessariamente per il candidato della lista con cui sono stati eletti. Tuttavia sono normalmente espressione dei partiti e, dunque, i casi di faithless electors (i cosidetti “elettori infedeli”, che hanno votato in modo diverso da quanto indicato dai cittadini) sono stati molto rari nella storia Usa. Per questo, l’esito del voto diventa di solito chiaro già il giorno delle elezioni.

535 tra deputati (435) e senatori (100), i Grandi Elettori sono 538. Perché? La differenza – costituita da 3 senatori in più – è data dal fatto che Washington D.C., pur non avendo senatori visto che non è uno dei 50 stati federali, ha diritto comunque a 3 Grandi Elettori.

TPI SPECIALE ELEZIONI USA 2020

Leggi anche: Ecco perché queste saranno le elezioni più importanti della storia americana

Qui i reportage sul campo di TPI dell’inviato negli Usa Pietro Guastamacchia:
1. Viaggio nel Bronx: “Io, repubblicano italo-irlandese, voglio sconfiggere Ocasio-Cortez e il suo socialismo”
2. “La polizia ci spara addosso, l’America capitalista ci sfrutta. Ora noi neri spacchiamo tutto”: reportage da Philadelphia
3. Viaggio in Pennsylvania: “Qui ci si gioca tutto. Se Biden vince, sarà presidente”

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