Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Cresce la tensione fra Cina e Stati Uniti nel Pacifico

Immagine di copertina

Un alto funzionario americano ha confermato che gli Stati Uniti incrementeranno la propria presenza in Asia orientale, inviando unità navali aggiuntive della terza flotta

Gli Stati Uniti invieranno unità navali della Terza flotta della marina in Asia Orientale, a supporto della Settima flotta, di base in Giappone.

Un anonimo alto funzionario americano ha confermato la decisione che il governo di Washington ha preso in seguito al crescere delle tensioni con la Cina.

Di solito, la Terza flotta limita le sue operazioni a est della linea internazionale del cambiamento di data, ben distante dal Mar Cinese Meridionale. La settima flotta invece, composta da 80 imbarcazioni e 140 aerei, ha come scopo principale garantire la sicurezza di Corea del Sud, Giappone e Taiwan.

Greg Poling, del Center for Strategic and International Studies, ha affermato che la mossa del presidente americano Barack Obama è parte di una più ampia strategia che prevede lo spostamento del 60 per cento delle risorse navali degli Usa in Asia, in risposta alla nuova politica assertiva della Cina.

Infatti, il governo cinese reclama l’80 per cento del Mar Cinese Meridionale, rivendicando la piena sovranità delle cosiddette “acque storiche” e contendendo numerose isole ad altri stati, tra cui Giappone, Filippine e Vietnam.

Gli Stati Uniti hanno reagito incrementando la propria presenza militare nel Pacifico e hanno più volte intimato alla Cina di recedere dai propositi espansionistici.

Anche Corea del Sud e India sono preoccupate per la forte presenza di Pechino nella regione. Il Mar Cinese Meridionale è ritenuto di fondamentale importanza strategica ed economica da tutte la parti in causa. Ben 5 bilioni di dollari in commercio passano per le sue rotte marittime.

In questo contesto di tensioni, il governo cinese ha criticato la decisione di Obama e più in generale la politica degli Stati Uniti attraverso Liu Xiaoming, ambasciatore cinese nel Regno Unito: “penso che prima della cosiddetta politica del riequilibrio del Pacifico asiatico operata dagli americani, il Mar Cinese Meridionale era molto più tranquillo. Poi, con il loro intervento, le cose sono drasticamente cambiate”.

Alle parole sono seguiti i fatti. Infatti, mercoledì 15 giugno la Cina ha risposto inviando una nave-spia a sorvegliare le mosse della gigantesca portaerei americana John C. Stennis, che si è unita ad altre imbarcazioni giapponesi e indiane per un’operazione congiunta nel Pacifico occidentale.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”