Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:47
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Covid, Cina: 1,2 milioni di persone in lockdown per tre casi

Immagine di copertina
Credit: Ansa photo

Dopo Xi’an, anche la città di Yuzhou, nella provincia centrale di Henan in Cina, è in lockdown. Sono 1,2 milioni i residenti bloccati a causa dei contagi rilevati: tre asintomatici. Gli abitanti devono rimanere in casa, in alcuni quartieri è consentito entrare ma non uscire mentre in altri non si può fare né l’uno nell’altro.
La strategia “zero Covid” adottata dal Paese ha fatto sì che si fermasse tutto: sospeso il servizio di trasporto pubblico – anche prima di oggi e compresi i taxi – e vietata la circolazione delle auto. Scuole, musei e centri commerciali sono chiusi così come tutte le attività ad eccezione degli esercizi commerciali che vendono beni essenziali, come supermarket e farmacie.

Nella zona di Xi’an, nel frattempo, i casi registrati sono saliti a 1700 e iniziano a mancare medicine e alimenti. Molti cittadini sono senza cibo e organizzano forme di baratto: sigarette in cambio di un po’ di lattuga, la console Nintendo Switch per un pacco di noodles e due panini. Lo ha riportato la Bbc. “I cittadini sono tornati all’era del baratto: le patate vengono scambiate con i cotton fiocc” ha scritto un utente sul social network Weibo, dove sono stati postati i video degli scambi tra i cittadini per avere un po’ di cibo. La quarantena nella metropoli cinese dura da ormai dieci giorni. La stessa situazione potrebbe ripetersi a Yuzhou che si trova a 500km di distanza.

La strategia zero Covid guarda anche alle Olimpiadi invernali di Pechino programmate a partire dal 4 febbraio. Il direttore esecutivo del Comitato olimpico internazionale (Cio), Christophe Dubi, ha detto: “Siamo fiduciosi sulla gestione da parte dei funzionari cinesi, ma i tanti casi positivi tra gli atleti sono la preoccupazione principale” e ha aggiunto che le autorità locali “hanno allestito una bolla sanitaria estremamente sofisticata che tiene tutti i partecipanti al suo interno. Gli atleti non avranno alcun contatto con il mondo esterno ed eseguiranno un test molecolare ogni giorno”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / L’allarme del Wfp: quest’inverno 17 milioni di persone a rischio fame in Afghanistan
Esteri / Israele bombarda ancora il Libano: almeno un morto e diversi feriti. L’Idf: “Colpiti due agenti di Hezbollah”
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Ti potrebbe interessare
Esteri / L’allarme del Wfp: quest’inverno 17 milioni di persone a rischio fame in Afghanistan
Esteri / Israele bombarda ancora il Libano: almeno un morto e diversi feriti. L’Idf: “Colpiti due agenti di Hezbollah”
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti