Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Corte suprema degli Stati Uniti respinge la legge del Texas sull’aborto

Immagine di copertina

La Corte Suprema sancisce la vittoria dei sostenitori del diritto di abortire e pone un veto su una legge che avrebbe costretto molte cliniche a chiudere

La Corte Suprema lunedì 27 giugno ha respinto in una storica sentenza una legge dello stato del Texas sull’aborto, che avrebbe ridotto enormemente il numero di cliniche autorizzate a compiere tale pratica.

Si tratta dunque di una grande vittoria per i sostenitori dei diritti dell’aborto e, come ha dichiarato la candidata presidenziale Hillary Clinton, “per le donne in Texas e in America”, per le quali “l’aborto sicuro dovrebbe essere un diritto, non solo su carta, ma anche in pratica”.

Fra i giudici, cinque si sono schierati contro la legge, mentre solo tre a favore. Il giudice Stephen Breyer ha dato voce all’opinione della maggioranza, mentre Anthony Kennedy, considerato l’ago della bilancia nella questione sull’aborto, ha semplicemente sposato la posizione del collega.

Fin dal 1988, anno del suo ingresso nella Corte Suprema, Kennedy ha rappresentato il voto decisivo per casi relativi all’aborto. La sua decisione di affidare la stesura dell’opinione al collega Breyer è inaspettata e sorprendente, secondo il professore di Legge all’Università Americana di Washington Vladeck.

Due clausole particolari della legge erano in discussione: la prima prevede norme troppo vincolanti per i medici che praticano l’aborto nelle cliniche, la seconda che le strutture debbano adattare le proprie strutture agli standard di veri e propri ospedali.

Se la legge H.B. 2, formulata nel 2013, fosse messa in pratica un grandissimo numero di cliniche texane per l’aborto si troverebbe costretto a chiudere. In uno stato dove le donne in età riproduttiva sono 5,4 milioni, ciò rappresenterebbe una situazione problematica.  

Nel 2015 una corte d’appello federale aveva confermato la legge del Texas, ma l’anno scorso la Corte Suprema l’aveva bloccato in via temporanea.

Breyer e i suoi colleghi ritennero che la legge texana non procurasse alcun vantaggio in termini di salute e sicurezza per le donne, ma che anzi “costituiva un ostacolo notevole per le donne che desideravano abortire e sul loro diritto costituzionale di farlo”.

Il giudice Ruth Bayer Ginsburg è d’accordo: nel caso in cui la maggior parte delle strutture per l’aborto venisse chiusa, “ le donne in circostanze disperate potrebbero rivolgersi a criminali che praticano senza licenza, in mancanza di alternative migliori, con gravi rischi per la loro salute e sicurezza”.

Il governatore del Texas Greg Abbott è invece contrariato dalla decisione della Corte Suprema: ritiene infatti che la legge fosse il miglior modo per garantire un aborto sicuro alle donne texane.

Una posizione simile è stata sostenuta anche dall’avvocato Scott Keller. Anche se la legge entrasse in vigore, “il 90 per cento delle donne texane in età riproduttiva vivrebbe a meno di 150 miglia da una clinica aperta”, e le due clausole avrebbero rappresentato un’ulteriore tutela per la loro salute.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”