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I paesi con il più basso e il più alto livello di corruzione al mondo

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Il rapporto di Transparency International delinea i livelli percepiti di corruzione nel settore pubblico. Tra i 10 paesi meno corrotti, 7 sono europei

Quali sono i paesi con il livello più basso di corruzione al mondo? Secondo l’ultimo rapporto di Transparency International dei 10 paesi meno corrotti del mondo sette sono europei. I tre extraeuropei sono la Nuova Zelanda, Singapore e il Canada. 

I primi tre posti sono occupati dalle nazioni scandinave Danimarca, Finlandia, Svezia. Al quarto posto c’è la Nuova Zelanda seguita da Paesi Bassi, Norvegia, Svizzera, Singapore, Canada e Germania. L’Italia si trova al 61esimo posto. 

Nessun paese però è privo di corruzione, secondo José Ugaz, presidente di Transparency International. “Il Corruption Perceptions Index mostra chiaramente che la corruzione rimane una piaga in tutto il mondo”, ha detto lui. 

Il rapporto delinea i livelli percepiti di corruzione nel settore pubblico. Il rosso scuro indica la corruzione massima, mentre in giallo i paesi che sono percepiti come più “puliti”, ma comunque non esenti da corruzione. 

Credit: Transparency International


Gli autori del rapporto sostengono che, in contrasto con la loro immagine di paese trasparente, molte nazioni europee stanno esportando la corruzione altrove. Nonostante il basso livello di corruzione nei settori pubblici nazionali infatti, alcune nazioni sono collegate alla corruzione all’estero. 

La metà dei paesi Ocse sta fallendo i tentativi di arginare il fenomeno della corruzione.

Il rapporto dimostra come nella maggior parte dei casi i paesi più poveri sono anche i paesi più corrotti al mondo. La lotta contro la corruzione è fondamentale per rompere questo ciclo di povertà e disuguaglianza. Tra questi ci sono l’Angola, il Sud Sudan, il Sudan, l’Afghanistan, Corea del Nord e Somalia. 

Alcuni paesi però hanno migliorato il loro punteggio rispetto allo scorso anno: Grecia, Senegal e Regno Unito, in particolare, hanno fatto notevoli progressi dal 2012.

Il 2015 è stato un anno di proteste contro la corruzione. José Ugaz sostiene: “La gente di tutto il mondo ha inviato un segnale forte a chi è al potere. È giunto il momento di affrontare la corruzione”. 

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