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Coronavirus: cos’è, sintomi, cura, vaccino, cosa fare. Tutto quello che c’è da sapere sul virus cinese

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Cos'è il nuovo coronavirus, come si contrae, quali sono i sintomi, qual è la diffusione e la pericolosità: tutto quello che c'è da sapere sul virus cinese che finora ha fatto 81 vittime e 2.744 contagi

Coronavirus: cos’è, sintomi, cura, vaccino, cosa fare. Tutto sul virus cinese

Il coronavirus è ormai argomento di discussione in tutto il mondo: contestualmente all’incremento del numero dei morti e dei contagiati dal virus cinese, è aumentata anche la psicosi, come anche la disperata ricerca di informazioni su sintomi e cure.

Un dato su tutti: le mascherine protettive che normalmente si utilizzano per proteggere i pazienti più vulnerabili, risultano sold out in varie farmacie di Roma.

I dati aggiornati sul virus parlano di 170 vittime registrate, tutte in Cina: la gran parte sono nella provincia di Hubei, il focolare del virus dove si trova anche la città di Wuhan. Il conto delle persone infette è salito a oltre 7.700, mentre 55 milioni di persone sono state messe in quarantena.

Le domande sul virus, sulla diffusione, sulla pericolosità e sulle precauzioni da prendere per proteggersi si moltiplicano. Vediamo allora di fare chiarezza per adottare le misure di prevenzione adeguate senza cadere in facili allarmismi.

Cosa sono i coronavirus

I coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

Che cos’è un nuovo coronavirus

Un nuovo coronavirus (CoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo.

Quando e come è stato scoperto il virus

A Wuhan, città della Cina centrale, alla fine del 2019 erano partite le prime segnalazioni di pazienti con gravi polmoniti, che hanno poi portato alla scoperta del coronavirus. Solo nella provincia di Hubei, di cui Wuhan è il capoluogo, sono morte 76 persone e ce ne centinaia in condizioni gravi. Il governo cinese ha disposto l’isolamento di Wuhan e di diverse altre città, misure che interessano decine di milioni di persone e con lo scopo di ridurre il rischio di nuovi contagi.

Il Centro cinese per i controlli e la prevenzione delle malattie ha diffuso un’immagine della forma del nuovo coronavirus, isolato nei campioni ambientali raccolti a Wuhan al mercato di Huanan e noto come 2019-nCoV.

Sui 585 campioni raccolti dall’1 al 12 gennaio, 35 sono stati positivi al virus, con 33 provenienti dalla parte occidentale della struttura dove è tradizionalmente concentrata la vendita degli animali selvatici, indicati come l’origine dell’epidemia.

Qual è oggi il livello di allerta secondo l’Organizzazione mondiale della sanità

Oggi l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che il rischio globale derivante dal coronavirus cinese è “elevato”, ammettendo un errore nei suoi precedenti rapporti in cui riferiva che il rischio fosse “moderato”.

L’ultimo rapporto dell’organismo Onu, diffuso domenica sera, ha rilevato un rischio “molto alto in Cina, alto a livello regionale e alto a livello globale”. In una nota aggiunge che nelle comunicazioni dei giorni precedenti era stato detto “erroneamente” che il rischio era “moderato”, ha spiegato la portavoce Fadela Chaib.

Dove si stanno verificando le infezioni da 2019-nCoV

Un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei è stato segnalato, il 31 dicembre 2019, dalla Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) all’OMS. La maggior parte dei casi aveva un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, nel sud della Cina, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi. Il 9 gennaio 2020, il Centro per il controllo delle malattie (CDC) cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come agente causale ed è stata resa pubblica la sequenza genomica.

Sono stati segnalati casi di 2019-nCoV confermati in Cina e casi importati da altri Paesi del mondo (vedi nel sito OMS: situation report).  Tra i casi sono stati segnalati anche decessi. Le autorità sanitarie cinesi hanno confermato la trasmissione da uomo a uomo al di fuori della provincia di Hubei e sono stati segnalati casi confermati anche tra gli operatori sanitari.

I casi di coronavirus accertati nel mondo: la mappa

Il Center for Systems Science and Engineering (CSSE) della Johns Hopkins University (JHU) negli Stati Uniti, ha elaborato una mappa interattiva che permette di monitorare il reale andamento della malattia.

La dashboard online  permette di visualizzare e tracciare i casi segnalati su un calendario giornaliero e inoltre, il set completo di dati è scaricabile facilmente come foglio Google. I dati del caso visualizzati sono raccolti da varie fonti, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità , il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC)il Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), il Centro Cinese per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CCDC), la National Health Commission (NHC) e il DXY.

Il DXY è un sito web cinese che integra i rapporti sulla situazione dalla NHC e dal CCDC in tempo reale, fornendo le stime dei casi regionali più rapidamente di quelle di cui le organizzazioni di segnalazione a livello nazionale sono capaci, secondo quanto affermato dai creatori della mappa.

Dopo i primi casi, conseguentemente ad un intensificarsi dell’esecuzione di test diagnostici da parte delle autorità sanitarie, al 26 gennaio 2020 si registrano circa 1975 pazienti infettati confermati e 56 decessi (di cui 52 nella zona di Wuhan), oltre che in Cina, casi di infezione si sono riscontrati in Thailandia, Corea del Sud, Giappone, Taiwan, Macao, Hong Kong, Stati Uniti d’America, Canada, Filippine, Singapore, Vietnam, Francia, Nepal, Australia e Malesia.

In più, le autorità della Costa d’Avorio stanno effettuando controlli per un sospetto contagio da coronavirus che, se confermato, sarebbe il primo nel continente africano. Lo rendono noto i media locali citando il ministero della Sanità. Si tratta di uno studente invoriano di rientro da Pechino.

Come si contrae il virus

La trasmissione da uomo a uomo è stata confermata, ma sono necessarie ulteriori informazioni per valutare la portata di questa modalità di trasmissione . La fonte dell’infezione non è nota e potrebbe essere ancora attiva. Pertanto, la probabilità di infezione per i viaggiatori in visita a Wuhan che hanno uno stretto contatto con individui sintomatici è considerata moderata.

Come ci si protegge dal nuovo coronavirus

Le raccomandazioni per ridurre l’esposizione e la trasmissione di una serie di malattie respiratorie comprendono il mantenimento dell’igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani), pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate) ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.

Quali sono i sintomi di una persona infetta da un coronavirus

Dipende dal virus, ma i sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.

Un vaccino per il coronavirus

No, essendo una malattia nuova, ancora non esiste un vaccino e per realizzarne uno i tempi possono essere anche relativamente lunghi.

Coronavirus Italia, misure precauzionali

Sono scattate oggi le nuove misure di prevenzione contro l’eventuale ingresso in Italia di persone colpite dal coronavirus 2019-nCoV. Sono entrate in vigore negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa e prevedono il controllo della temperatura dei passeggeri a bordo degli aerei provenienti dalla Cina. Lo ha detto all’Ansa il segretario generale del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco, Chief Medical Officer nelle istituzioni europee e internazionali.

Per svolgere questi controlli, ha proseguito, sono state arruolare una trentina di unità in più tra medici e infermieri, per un totale di 32 (16 medici e altrettanti infermieri) nell’aeroporto di Fiumicino e 28 (14 medici e altrettanti infermieri) in quello di Malpensa. “Si tratta di una misura precauzionale – ha precisato Ruocco – in quanto al momento in Italia non ci sono casi”.

Cosa fare se si viaggia verso la Cina

Se ci si reca in Cina, nelle aree a rischio, si raccomanda di vaccinarsi contro l’influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio.La vaccinazione antinfluenzale semplifica la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Coronavirus e Influenza. Inoltre, riducendo le complicanze da influenza nei soggetti a rischio, aiuta a matenere più efficienti i pronto soccorso.

L’Oms raccomanda inoltre di evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi, evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori e lavare frequentemente le mani.

Qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova nelle aree a rischio, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico.

Se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale:

  • contattare il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500
  • indossare una maschera chirurgica se si è in contatto con altre persone
  • utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente.
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