Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:02
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Un ex Navy Seal ha proposto una curiosa soluzione per risolvere la crisi in Corea del Nord

Immagine di copertina
Un soldato nord-coreano negli uffici di confine con la Corea del Sud. Credit: Reuters

Jocko Willink è un ex Navy SEAL, le forze speciali della marina statunitense, e su Twitter ha pubblicato una sua personale proposta per mettere fine al regime di Kim Jong Un

L’ultima proposta per affrontare la minaccia nordcoreana proviene da un ex appartenente alle forze speciali della marina statunitense, Jocko Willink.

L’ex comandante ha affidato al suo profilo Twitter la sua personale soluzione. “Lanciate 25 milioni di iPhone sulla Corea del Nord e distribuite gratuitamente un segnale wifi in tutto il paese, attraverso una copertura satellitare”, si può leggere nel tweet di Willink.

La singolare proposta, che prevede di sganciare beni di consumo invece di bombe, può sembrare fantasiosa, ha già raccolto alcuni consensi.

Interrogata in proposito, Yun Sun, un’esperta di questioni nordcoreane presso lo Stimson Centre, un’organizzazione statunitense che si occupa di sviluppare idee innovative per promuovere la pace, sostiene che la soluzione di Willink potrebbe anche funzionare.

“Kim Jong Un è consapevole che il regime non è sostenibile e sarà rovesciato non appena il popolo nordcoreano si renderà conto di cosa gli viene negato”, ha detto Sun alla testata Business Insider.

Per sostenere la propria tesi, Sun ha citato l’esempio della reazione del regime alle politiche di Seul di lanciare sulla Corea del Nord palloni aerostatici che, una volta scoppiati, rilasciassero a terra video e opuscoli informativi.

In quel caso il regime aveva risposto militarmente e con politiche repressive. In Corea del Nord infatti, vengono puniti duramente tutti i cittadini trovati in possesso di materiale considerato sedizioso o sorpresi a guardare i media sudcoreani.

Il problema di questo tipo di soluzioni risiede proprio nella loro finalità di abbattimento del regime di Pyongyang.

Di fronte a questa prospettiva non ci si può aspettare altro che una dura reazione da parte della Corea del Nord.

Eppure, secondo Sun, gli Stati Uniti e i loro alleati nella regione non hanno molte opzioni.

Una guerra con Pyongyang rappresenterebbe il primo conflitto nucleare della storia e metterebbe a rischio tutti i paesi limitrofi.

“Non rinunceranno al proprio programma nucleare finché non cambierà il regime e non cambierà la società”, ha aggiunto Sun.

“Questo approccio potrebbe dare risultati nel lungo periodo, ma ha una speranza di successo”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale