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Cop28, Meloni: “Serve una transizione ecologica, non ideologica”. Il messaggio del Papa

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Entra nel vivo la Cop28 di Dubai. “L’Italia sta facendo la sua parte nel processo di decarbonizzazione in modo pragmatico con un approccio” che rispetti la neutralità tecnologica “libero da radicalismo: se vogliamo essere efficaci serve una sostenibilità ambientale che non comprometta la sfera economica e sociale, una transizione ecologica non ideologica”. A dirlo a chiare lettere è la nostra presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“L’’Italia intende destinare una quota estremamente significativa del Fondo italiano per il clima – la cui dotazione complessiva è di 4 miliardi di euro, ha proseguito Meloni – verso il continente africano. Non però attraverso un approccio caritativo, perché l’Africa non ha bisogno di carità. Ha bisogno di essere messa in condizione di competere ad armi pari, per crescere e prosperare grazie alla moltitudine di risorse che il continente possiede. Una cooperazione tra pari, rifiutando approcci paternalistici e predatori”.

“Stiamo anche lavorando – ha aggiunto la premier in seduta plenaria – per diventare un hub strategico per l’energia pulita, sviluppando le infrastrutture e la capacità di generazione necessarie, nella nostra Patria e nel Mediterraneo”.

La giornata di oggi è stata caratterizzata anche dal messaggio di Papa Francesco, che non è partito per Dubai per i problemi di salute che lo hanno colpito in questi giorni. “È essenziale ricostruire la fiducia, fondamento del multilateralismo. Ciò vale per la cura del creato così come per la pace: sono le tematiche più urgenti e sono collegate. Quante energie sta disperdendo l’umanità nelle tante guerre in corso, come in Israele e in Palestina, in Ucraina e in molte regioni del mondo: conflitti che non risolveranno i problemi, ma li aumenteranno Quante risorse sprecate negli armamenti, che distruggono vite e rovinano la casa comune!”, così Papa Francesco nel messaggio alla Cop28, letto a Dubai dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, che poi rilancia una proposta: “Con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e realizzare attività che promuovano lo sviluppo sostenibile dei Paesi più poveri, contrastando il cambiamento climatico”.

Intanto a Dubai una ventina di Paesi tra cui Stati Uniti, Francia ed Emirati Arabi Uniti hanno chiesto, proprio in una dichiarazione congiunta alla Cop28, di triplicare le capacità energetiche nucleari nel mondo entro il 2050, rispetto al 2020, per ridurre la dipendenza dal carbone e dal gas, la principale sfida di questo vertice. L’annuncio è stato fatto da John Kerry, inviato americano per il clima, a Dubai, insieme a diversi leader tra cui il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro belga Alexander de Croo. Cina e Russia, oggi i principali costruttori di centrali nucleari nel mondo, non sono tra i firmatari.

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