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Conferenza sull’Ucraina a Roma, Meloni: “Mosca ha fallito, costruiremo insieme il vostro miracolo economico”

Immagine di copertina
Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky (Credit: AGF)

Con un abbraccio a Volodymir Zelensky e una stretta di mano con la moglie Olena Zelenska, la premier Giorgia Meloni ha accolto il presidente ucraino e la first lady alla Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, a cui partecipano circa cinquanta fra capi di Stato e di governo, o ministri. Teatro dell’incontro il Centro Congressi La Nuvola di Roma. Una due giorni a cui il governo parteciperà quasi al completo.

Durante la cerimonia di accoglienza al centro congressi, Meloni ha salutato fra gli altri, la presidente della Commissione Ue Von der Leyen, quello del Consiglio europeo Antonio Costa, il premier spagnolo Pedro Sanchez, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro della Grecia Kyriakos Mitsotakis, quello della Polonia Donald Tusk, quello dell’Albania Edi Rama, quello di Malta Robert Abela, quello della Finlandia Petteri Orpo e il presidente ceco Petr Pavel.

“La partecipazione così ampia, a così alto livello a questa conferenza, trasmette al mondo un messaggio importante: ognuno di noi è qui per fare la propria parte per un obiettivo comune, guardare oltre l’insopportabile ingiustizia che da più di tre anni viene inflitta al popolo ucraino e sapere immaginare ora un’Ucraina ricostruita, libera, prospera”, le parole della Meloni. “Intendiamo raggiungere questo scopo non solo aiutando l’Ucraina a difendersi, portando avanti ogni sforzo per la pace ma anche sapendo immaginare il dopo, sapendo costruire quello che è stato distrutto, strade, ponti, scuole, chiese, ospedali”, ha aggiunto nel corso del suo intervento inaugurale alla sessione plenaria.

“La Russia incrementa gli attacchi contro i civili, colpisce le infrastrutture indispensabili per la popolazione, perché il disegno è lo stesso dall’inizio della guerra, tentare di piegare gli ucraini con il freddo, la fame e la paura – ha proseguito la Premier -. Questo piano, come altri, è fallito. È fallito in primo luogo perché tutti hanno capito, perché il popolo ucraino si è dimostrato più tenace di ogni aspettativa e perché la comunità internazionale si è schierata contro questo scempio, assicurando l’assistenza urgente e necessaria per garantire la continuità dei servizi essenziali”.

La Meloni ha poi proseguito: “Dovremo tenere conto di chi ha fatto tutto ciò che poteva per impedire questa barbarie e chi invece non lo ha fatto. È per questo, come scritto anche nella dichiarazione dei ministri delle finanze del G7, che noi vogliamo lavorare con l’Ucraina anche per non consentire che della ricostruzione possano beneficiare anche quelle entità che hanno contribuito a finanziare la macchina da guerra russa”.

“Ogni nuovo attacco contro le nostre città è un’altra prova del fatto che la Russia vuole distruggerci. Deve essere risoluta la risposta del mondo democratico, per i cui valori combatte ogni giorno l’Ucraina. L’Ucraina ha bisogno di più aiuto, di più sostegno. Va intensificato il pressing sulla Russia, sia tramite le sanzioni che con le politiche, per costringere l’aggressore a fermare il suo terrore”. A chiederlo è il premier ucraino, Denys Shmyhal, dopo che “questa notte la Russia ha di nuovo lanciato un attacco con droni e missili contro i civili in Ucraina”. Il premier conferma il bilancio di due morti e 16 feriti a Kiev, dove – ha precisato – prosegue il lavoro dei soccorritori. “Nel mirino del nemico sono finite anche altre regioni dell’Ucraina”, rimarca, indicando quelle di Chernihiv, Sumy, Poltava, Kirovohrad e Kharkiv, oltre alla regione di Kiev.

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