Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 13:20
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Le condizioni di salute di Julian Assange sono peggiorate

Immagine di copertina

Condizioni salute Assange – Il 12 giugno è attesa l’udienza per Julian Assange in cui verrà discussa la richiesta di estradizione avanzata dagli Stati Uniti.

Un’udienza che doveva tenersi in realtà il 3 giugno, ma che è stata rimandata a causa delle precarie condizioni di salute del fondatore di Wikileaks.

Assange di recente è stato spostato nell’ala medica del carcere di Belmarsh, a Londra, dove si trova dopo essere stato arrestato dalla polizia del Regno Unito.

La denuncia di Wikileaks

Come reso noto dalla stessa Wikileaks, la salute di Assange si è “deteriorata in modo significativo” e vi sono “gravi preoccupazioni” per il 47enne poiché ha “perso drammaticamente peso” durante le sue sette settimane di detenzione.

Le sue condizioni sono peggiorate al punto che fatica a parlare, fanno sapere ancora da Wikileaks. Il timore dei suoi sostenitori è che le autorità vogliano lasciar morire nel silenzio Assange, così da distruggerne l’immagine ed evitare che continui ad essere visto come un simbolo della libertà di espressione.

L’idea è che la morte del fondatore di Wikileaks sia un’opzione migliore rispetto ad un processo che attira inevitabilmente l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica.

Condizioni salute Assange | L’arresto 

 Assange è stato arrestato dopo essere stato espulso dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove aveva vissuto per sette anni avendo ricevuto lo status di rifugiato politico.

Il video dell’arresto di Julian Assange

L’11 aprile però il presidente dell’Ecuador ha deciso di revocargli l’asilo politico e il fondatore di Wikileaks è stato arrestato dalla polizia britannica.

Assange, cittadino australiano [chi è] si trovava nell’ambasciata dal 2012 per evitare l’estradizione in Svezia: nel paese scandinavo l’attivista dovrebbe affrontare un processo per violenza sessuale.

Il primo maggio è stato condannato a 50 settimane di carcere per violazione delle condizioni della libertà su cauzione nel 2012.

Al termine dell’udienza, Assange ha dichiarato: “Ho fatto quello che pensavo all’epoca fosse la scelta migliore o forse l’unica cosa che avrei potuto fare”.

Mentre veniva portato in cella, Assange ha sollevato un pugno in segno di sfida ai suoi sostenitori.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”
Esteri / Sudan: cronistoria di una guerra dimenticata
Esteri / Il piano di Trump è l’unica via possibile per la pace in Ucraina (di F. Bascone)
Esteri / Altro che trappola del debito: dalla Silicon Valley ai porti di mezzo mondo, ecco l’impero segreto dei prestiti della Cina
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale