Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:21
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Cina ha rilasciato un attivista svedese

Immagine di copertina

Peter Dahlin era stato arrestato nel gennaio del 2016 per attività contro la sicurezza nazionale

La Cina ha rilasciato Peter Dahlin, svedese cofondatore del Chinese Urgent Action Working Group, un’organizzazione di tutela dei diritti umani, che era stato arrestato nel gennaio 2016 perché sospettato di azioni pericolose per la sicurezza nazionale.

Lo ha annunciato il 26 gennaio il ministro degli esteri della Repubblica popolare cinese. Insieme a Dahlin era stata arrestata anche la sua fidanzata, Pan Jinling, e anche lei è stata rilasciata.

“Dahlin non è stato rilasciato ma espulso”, ha specificato un portavoce del ministero degli esteri cinese. “Durante l’interrogatorio sui suoi sospetti crimini ha confessato”, ha aggiunto. I sostenitori di Dahlin sostengono però che la confessione dell’attivista, trasmessa dalla televisione di stato cinese, la Cctv, sembrava essere fatta sotto costrizione. 

Molti governi occidentali e i gruppi di attivisti per i diritti umani hanno criticato l’uso delle confessioni in televisione, a cui il governo cinese sta ricorrendo frequentemente nelle ultime settimane, perché sono contro il giusto processo e i diritti dell’accusato.

Il ministro degli esteri svedese, che ha annunciato la liberazione dell’attivista, ha espresso intanto la sua preoccupazione per un altro cittadino naturalizzato svedese di cui si è molto parlato sia in Cina che all’estero tra la fine del 2015 e l’inizio 2016, Gui Minhai, un libraio-editore che viveva a Hong Kong scomparso nell’ottobre del 2015 mentre era in vacanza in Thailandia.

Minhai era poi riapparso nel mese di gennaio in un videomessaggio della tv di stato cinese in cui diceva di essersi consegnato volontariamente alle autorità per scontare una condanna di più di dieci anni fa per guida in stato di ebbrezza.

Il caso di Gui Minhai e la scomparsa di altri librai fanno temere che la Repubblica popolare stia mettendo in atto tattiche per erodere la formula “un paese, due sistemi” con la quale Hong Kong, ex colonia britannica, è stata governata dal suo ritorno sotto la sovranità cinese nel 1997.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale