Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 09:00
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Chi è Emma González, la studentessa di Parkland che in 6 minuti e 20 secondi di silenzio ha dato una lezione all’America

Immagine di copertina
AFP

La passione della giovane attivista sopravvissuta al massacro di san Valentino, in Florida, ha da subito conquistato i media e il mondo intero. Ecco la sua storia

Sabato 24 marzo 2018 più di un milione di persone si sono riversate nelle strade di tutto il mondo per marciare nella March For Our Lives (“Marcia per le nostre vite”) al fianco degli studenti sopravvissuti alla sparatoria alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, per chiedere regole più strette sul possesso di armi.

S&D

La manifestazione ha riempito le piazze di Washington D.C., New York, Parkland, Boston, Chicago, Houston, Minneapolis, Atlanta, Denver, Seattle e Los Angeles, ma anche quelle di Roma, Milano, Firenze, Londra, Parigi, Madrid, Tokyo e Sydney, e ancora centinaia di altre città (ecco il resoconto per TPI di Iacopo Luzi).

Il partecipatissimo evento, organizzato dai ragazzi e finanziato anche grazie alle donazioni spontanee di George e Amanda Clooney, Steven Spielberg e Kate Capshaw – che hanno donato complessivamente un milione di dollari  – è stato costellato da interventi significativi e toccanti.

Mentre Paul McCartney a New York ricordava John Lennon (“Uno dei miei migliori amici è stato ucciso da un’arma proprio qui vicino”) e la giovanissima nipote di Martin Luther King a Washington condivideva il suo sogno di un mondo senza armi, il culmine dell’emotività è stato probabilmente raggiunto con il rabbioso discorso di Emma González, la studentessa dell’ultimo anno di Parkland divenuta il simbolo della protesta contro le armi.

Emma, con sguardo fermo e fieramente colmo di lacrime, ha stoicamente guidato la folla in 6 minuti e 20 secondi di vibrante silenzio, a simboleggiare il tempo impiegato da Nikolas Cruz ad assassinare 17 dei suoi compagni di scuola con il suo fucile semiautomatico MR 15.

Allo scoccare del 380esimo secondo la ragazza ha elencato i nomi di tutte le vittime, per poi incitare gli astanti ad andare a votare, dicendo: “Combattete per la vostra vita, prima che tocchi a qualcun altro”.

Ma chi è Emma González?

La giovane attivista statunitense, le cui origini cubane le sono costate numerose accuse di supportare regimi dittatoriali e comunisti, è tra i co-fondatori del movimento Never Again MSD, nato dagli studenti del Douglas Stoneman sopravvissuti alla sparatoria per chiedere al governo leggi più restrittive sul possesso di armi da fuoco.

Membro del club di astronomia e presidentessa del Gay-Straight Alliance Club, lo stile e la passione di Emma hanno da subito catturato l’attenzione dei media, portandola rapidamente alla guida del movimento studentesco.

Il 17 febbraio 2018, appena tre giorni dopo il massacro avvenuto nel suo liceo, Emma ha pronunciato davanti alle telecamere di tutto il mondo un accorato discorso contro la permissività delle norme sulle armi, denunciando i rapporti tra politica e lobby dei produttori.

Dopo aver confrontato le statistiche sul numero di massacri a mano armata avvenuti negli Stati Uniti e negli altri paesi del mondo, ha promesso: “Leggerete di noi nei libri di testo. Non come dato nelle statistiche sulle sparatorie in America, ma come gli ultimi ad averne subita una”.

Dopodiché ha risposto una per una a tutte le principali argomentazioni di chi, nei giorni immediatamente seguenti la tragedia, l’aveva scollegato dalla legislazione sulle armi, al grido di “We call BS!” (“Rispondiamo: è una stronzata!“).

“Non è solo un fatto di salute mentale: (Cruz) non avrebbe colpito così tanti studenti con un coltello. Se il presidente vuole venire da me e dirmi in faccia che è stata una tragedia terribile e, come non si farà nulla al riguardo, gli chiederò con gioia quanti soldi ha ricevuto dalla National Rifle Association. Ma non importa perché lo so già. Trenta milioni di dollari”, ha concluso la giovane attivista, riferendosi alle donazioni durante la campagna presidenziale di Trump.

“Trenta milioni di dollari, divisi per il numero di vittime per arma da fuoco in Usa in un mese e mezzo, solo dall’inizio del 2018, sono 5.800 dollari. È questo quanto vale la gente per te, Trump?

Se non fai niente per evitare che ricapiti, quel numero di vittime da arma da fuoco salirà, e il valore che tu dai loro scenderà, e noi non varremo niente. Ad ogni politico che prende donazioni dalla NRA: vergogna”.

Una settimana dopo i fatti, Emma è stata invitata dalla CNN ad un confronto televisivo con Dana Loesch, rappresentante della NRA, e ad oggi continua ad apparire pubblicamente in interviste ed eventi pubblici per sensibilizzare la popolazione al tema.

Nonostante le teorie cospirazioniste che identificano come attori pagati lei e il suo compagno di scuola David Hogg (un altro esponente di spicco del movimento Never Again), e le tante pressioni ricevute da più parti, il giovane movimento continua a mantenersi indipendente e portare con forza il suo messaggio di non violenza in tutto il mondo.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini