Oltre cento famiglie altoatesine antivacciniste chiedono asilo all’Austria
Lo rivela l'attivista no-vax Reinhold Holzer, non nuovo a questo tipo di iniziative. Negli anni Novanta fuggì in Austria perché la Cassazione gli revocò la patria potestà
Dopo l’approvazione del decreto sull’obbligo di vaccinare i bambini per permetterne l’accesso a scuola, 130 famiglie altoatesine chiederanno asilo alla vicina Austria.
Non stupisce che si tratti di famiglie di Vipiteno, Bressanone, della val Venosta e della val Pusteria, cioè le zone più vicine al confine. Nella provincia di Bolzano il numero di persone vaccinate è particolarmente basso.
A dare l’annuncio della fuga oltralpe è stato Reinhold Holzer, attivista antivaccinista. “I genitori hanno già scritto al presidente italiano Mattarella, a quello austriaco Van der Bellen, come anche al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite di Ginevra. Non avveleneremo i nostri bambini”, ha dichiarato all’Ansa.
L’attivista sostiene che obbligare i genitori a vaccinare i figli costituisca una violazione dei diritti umani. “I vaccini sono una carneficina chimica”, ha detto Holzer.
Esperto di edilizia biologica, Holzer non è nuovo a questo tipo di iniziative, negli anni novanta infatti fuggì in Austria dopo che la Cassazione gli aveva revocato la potestà genitoriale proprio per non aver vaccinato i propri bambini.
Fu l’allora presidente della provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder a intervenire per permettere il ritorno di Holzer e della sua famiglia in Italia.
Intanto il 7 giugno il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato una mozione proposta da Andreas Pöder, con i voti favorevoli anche dei Verdi, che chiede “lo stralcio delle misure coercitive previste dal decreto sui vaccini”.