Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il cambiamento climatico aiuta il reclutamento terroristico

Immagine di copertina

Un rapporto voluto dal ministero degli Esteri tedesco ha evidenziato che la riduzione delle risorse incide sulla capacità dei gruppi terroristici di raccogliere adepti

I cambiamenti climatici possono avvantaggiare le organizzazioni terroristiche. Lo rivela un rapporto, voluto dal ministero degli Esteri tedesco, intitolato “Ribellione, terrorismo e crimine organizzato in un mondo che si riscalda”.

— Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Secondo il documento prodotto dal gruppo di esperti berlinese Adelphi, i disastri naturali e la scarsità di risorse idriche facilitano la campagna di reclutamento di Boko Haram o del sedicente Stato Islamico. Anche la loro libertà di movimento e il controllo sui cittadini è resa più semplice dai cambiamenti climatici.

“Più scarse si fanno le risorse, più potere ottengono coloro che le controllano, soprattutto in regioni dove le persone dipendono molto dalla natura per la loro sopravvivenza”, scrive Lukas Rüttinger nel rapporto.

I gruppi terroristici presentano prospettive di vita alternative e più agiate alle loro potenziali reclute. E se queste si trovano in condizioni di vulnerabilità economica o sociale hanno più possibilità di cedere alle loro proposte.

“Nella Nigeria nordorientale, vicino al lago Chad, dove Boko Haram è più forte, il 71,5 per cento della popolazione vive in povertà e più della metà soffre di malnutrizione. Questo tipo di deprivazione economica offre terreno fertile al reclutamento terroristico”, si legge ancora nel rapporto.

Le risorse idriche, molto ridotte in Siria, vengono utilizzate dall’Isis come arma di guerra. Le dighe sono state spesso i punti caldi del conflitto siriano. “Nel 2015 lo Stato islamico ha chiuso la diga di Ramadi per attaccare le forze del regime. L’acqua è diventata una fonte di finanziamento attraverso la tassazione a Raqqa o è stata usata dall’Isis per allagare i territori e costringere le persone a scappare dalle loro case”, ha spiegato ancora al quotidiano britannico The Guardian Lukas Rüttinger.

Nel mese di marzo anche le Nazioni Unite hanno ribadito le interconnessioni esistenti tra clima e sicurezza nella regione del lago Chad sottolineando gli effetti negativi del cambiamento climatico sulla stabilità della zona.

— Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”