Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:37
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Per la prima volta il buco dell’ozono mostra segni di miglioramento

Immagine di copertina

Un team di scienziati del MIT ha scoperto che a partire dal 2000 il buco dell'ozono si è ridotto di oltre 4 milioni di chilometri quadrati

Secondo uno studio del Massachussets Institute of Technology
(MIT) di Boston, pubblicato sulla rivista scientifica Science giovedì 30 giugno, un grande traguardo è stato appena raggiunto
dalle politiche ambientali degli ultimi anni: stando alla ricerca, il buco dell’ozono
sta infatti gradualmente restringendo le sue dimensioni.

Il team ha scoperto che a partire dal 2000 il buco
dell’ozono si è ridotto di oltre 4 milioni di chilometri quadrati (per avere un’idea,
poco meno della metà della superficie degli Stati Uniti), attestando in generale
una tendenza alla “guarigione”.

Il buco dell’ozono aveva fatto parlare di sé nei primi anni
Ottanta, quando gli scienziati notarono una progressiva riduzione, anno dopo
anno, dello strato di ozono presente nella stratosfera, necessario al fine di
bloccare i raggi ultravioletti nocivi provenienti dal sole, in grado di
provocare tumori della pelle.

Colpevoli del “buco” (che in realtà è un assottigliamento, è
doppio e corrisponde all’area che sovrasta i due poli del pianeta) erano i
clorofluorocarburi, sostanze chimiche ampiamente utilizzate nei frigoriferi,
nei condizionatori e anche in prodotti cosmetici come le lacche per capelli.

Fortunatamente i leader mondiali stipularono nel 1987 il Protocollo
di Montreal, impegnandosi a eliminare gradualmente i clorofluorocarburi, e ora,
trent’anni dopo, arriva la buona notizia che lo strato di ozono presenta segni
di miglioramento.

Già nel 2014, una valutazione delle Nazioni Unite aveva
previsto che lo strato di ozono avrebbe recuperato completamente il danno entro il 2050,
definendo gli sforzi comuni delle nazioni coinvolte come il miglior esempio di
cooperazione internazionale al fine di impedire un disastro ecologico.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”